Un viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. Non si sa chi abbia pronunciato questa frase per la prima volta e nemmeno a quale viaggio si riferisse, ma chiunque sia stato, ne sono certo, non avrebbe esitato un solo momento a utilizzarla per descrivere il NerdTrip 01, un viaggio che è cominciato mesi prima che l’aereo spiccasse il volo in direzione Giappone.
NerdTrip è un progetto di Lega Nerd che si inserisce in un panorama già ricco di proposte analoghe che offrono la possibilità di visitare paesi lontani e affascinanti, soprattutto per chi ha un’anima nerd; è da subito evidente come NerdTrip prenda posizione in questo contesto attraverso una caratterizzazione unica, una identità precisa determinata in primis da un programma di viaggio esaltante che non suscita alcuna incertezza e soprattutto dalla presenza del Mitch, Michele Costa, l’accompagnatore professionista in Giappone che, fin dal momento dell’adesione, prende per mano una ventina di nerd sconosciuti e li prepara all’interno di un gruppo Facebook dedicato, mettendo a disposizione pratiche guide, video, consigli, sempre pronto a rispondere alle nostre domande gettando le basi per trasformare venti nerd in un gruppo affiatato.
Al momento del raduno a Malpensa, il 10 Agosto, c’era un certo imbarazzo paragonabile a quello del primo giorno di scuola, ma è durato davvero poco grazie anche all’inviata di Lega Nerd (molto) speciale Gabriella che con la sua spontaneità ha sciolto subito ogni timidezza.
Il Giappone, che luogo indescrivibile! Lo conosciamo tutti, lo abbiamo studiato in storia e geografia, ne conosciamo l’archetipo attraverso ciò che ci è arrivato da manga, anime, cinema, televisione e ne abbiamo ricostruito, nell’immaginario comune, un Paese laborioso e organizzato, ma che al grido di “Banzai!” non si tira indietro di fronte a eccessi a dir poco stravaganti.
O quasi, perché nella realtà che si ha modo di vivere quotidianamente, di giorno e di notte, queste caratteristiche sono molto più accentuate. E vorrei riportare un episodio che mi aiuti a spiegare: sarà capitato a molti di essere ripresi nel cuore della notte perché, magari attardandosi fuori da un locale, le chiacchiere e le risate di una bella serata stavano disturbando il sonno di tutto il vicinato e allora ecco il cameriere del pub dal quale si è da poco usciti far capolino e invitare ad abbassare la voce, episodi banali tanto sono comuni.
A quanti invece è mai capitato di essere ripresi dall’autista del tram? A noi si. No, non stavamo facendo i soliti italiani all’estero che cantano “campioni del mondo”, stavamo solo parlando normalmente; e allora perché? Dietro a quel “excuse me” che ci ha rivolto l’autista si cela molto di ciò che troverete in Giappone, uno stile di vita che si può osservare molto bene frequentando i mezzi pubblici e in particolare in metro, dove impiegati in camicia bianca sono così stanchi da appisolarsi anche in piedi (impresa riuscita anche a qualcuno di noi!) e studenti ciondolano addormentati su appunti di chimica o inglese (si, spiavo i loro quaderni)
In una società che mal sopporta perfino effusioni in un luogo pubblico ecco che una banale chiacchierata su Game of Thrones può essere interrotta perché disturbante; è la stessa società, per fare un altro esempio di quotidianità, che non offre alcun cestino per la raccolta dei rifiuti per strada dal momento che ognuno se li porta a casa.
Ma allora questi giapponesi sono un popolo di noiosi lavoratori, bacchettoni e introversi? Assolutamente no: quando c’è da divertirsi sanno bene come si fa, come al Summer Sonic dove si sono recati un paio dei nostri ed stato descritto quale “concetto di pogo devastante rivoluzionato”, oppure nelle alcoliche notti di Osaka e Shibuya, inaspettate sorprese per divertimento e convivialità.
Durante le due settimane trascorse in Giappone abbiamo attraversato città e visitato molti luoghi diversi, elencarli tutti sarebbe noioso (anche inutile dal momento che il programma di viaggio è disponibile sulla pagina dedicata a NerdTrip) e ognuno di loro ha regalato momenti indimenticabili.
Vorrei invece raccontare di come il programma sia stato di volta in volta aggiornato, integrato e arricchito grazie all’entusiasmo che tutto il gruppo ha sempre manifestato e grazie al nostro accompagnatore Mitch, disponibile ad accogliere ogni nostra richiesta e a suggerirne di nuove, professionale e complice allo stesso tempo si è rivelato la guida ideale che chiunque vorrebbe per il proprio viaggio, mai assente nemmeno quando il gruppo si divideva per seguire diversi interessi riuscendo a star dietro fino a tre attività in tre diversi posti contemporaneamente.
Come ad Osaka quando due di noi sono andati al già citato festival rock Summer Sonic e gli altri si sono equamente divisi tra la magia del parco tematico di Universal Studios e escursione al monte Koyasan, tra i maggiori centri monastici e tra i luoghi più sacri del Giappone; menzione particolare merita anche la mostra per il 50° anniversario della Shonen Jump, una tappa aggiunta e che consiglio a tutti anche a chi non pensa di essere un amante dei manga perché, ne sono certo, è in grado di emozionare il bambino in ognuno di noi cresciuto con Ken il Guerriero, Holly e Benji, I Cavalieri dello Zodiaco fino a Dragon Ball, Naruto e One Piece, ma anche le bambine di ieri e di oggi troveranno motivo di emozionarsi con Doraemon (e non solo). E se tutto questo dovesse lasciarvi indifferenti, non lo farà la vista di Tokyo che dall’alto del 52° piano si aprirà davanti ai vostri occhi alla fine del tour.
Tra tutti i luoghi visitati e le attività intraprese, un posto d’onore per me lo meritano: Hiroshima, dalla toccante commozione provata al “Peace Memorial Museum” al suggestivo tramonto sull’isola-santuario di Miyajima, con il suo Torii rosso e i famelici cervi, Kyoto e la cerimonia del thé alla quale abbiamo partecipato in caratteristi kimono e infradito di legno (eravamo tanto belli da essere oggetto di fotografie da parte dei giapponesi) e infine il giro in kart a Tokyo, adrenalinico e suggestivo soprattutto percorrendo il Rainbow Bridge. Ma sono solo tre momenti tra i tanti che meriterebbero di essere raccontati, per me i più suggestivi ma di certo non i soli.
La fantastica esperienza di scorrazzare per Tokyo su dei go-kart travestiti da personaggi di Mario Kart! #NerdTrip #NT01
Posted by NerdTrip on Tuesday, August 22, 2017
Agli amanti dell’incauto acquisto, ai funambolici collezionisti, al curioso avventore che ancora non sa cosa vuole, a voi dovrei rivolgere l’invito di tenervi alla larga da zone quali Akihabara (ma non c’è da abbassare la guardia nemmeno a Osaka), invece no: andateci!
Se siete alla ricerca di una action figure, di un modellino, di un artbook o di qualunque altro gadget impossibile da recuperare in Italia, e quando lo trovate vi costa almeno un occhio della testa, Akihabara è il luogo giusto dove dar sfogo alle pulsioni da shopping più sfrenato.
Al più, l’unico suggerimento che mi sento di fornire, è quello di non lanciarsi nell’acquisto appena trovato qualcosa che piace ma di pazientare, continuare l’esplorazione e magari tornare sui propri passi perché è molto probabile che la stessa action figure si possa trovare più avanti in una posa più bella o leggermente più grande, per fare un esempio banale. C’è una sola certezza: Akihabara vi lascerà con la valigia più pesante e il portafoglio più leggero, e sarà bellissimo.
Due settimane vissute intensamente, con molti km fatti e molti altri che avrei voluto farne, iniziate con un gruppo di compagni di viaggio e terminate insieme a un gruppo di amici, insieme riportiamo a casa il ricordo delle cicale, del karaoke, del buon cibo e della meraviglia.
Amici con i quali rimane ancora il contatto e spero possa esserci una reunion. Vorrei essere in grado di condividere di più, raccontarvi ogni singolo giorno del NerdTrip 01 ma mille parole non basterebbero: cogliete l’occasione, partite insieme a Lega Nerd e soprattutto abbracciate Il Mitch da parte mia.
Non ve ne pentirete.
Le foto dell’articolo sono di Enrico Bazzani e sono state scattate durante il primo NerdTrip, ne trovate tante altre nell’album ufficiale, qua.