Sebbene nessuno ci avrebbe scommesso granché, il reboot di Doom di id Software è arrivato anche su Nintendo Switch. Scoprite come ci è sembrato con la nostra recensione.

Era il 13 maggio 2016 il giorno in cui Doom faceva il suo spettacolare ritorno su PlayStation 4, Xbox One e PC con il reboot sviluppato da id Software e pubblicato da Bethesda che ha letteralmente conquistato critica e pubblico (per chi se la fosse persa di seguito trovate la nostra recensione uscita in quel periodo). Ora a distanza di poco più di un anno, il titolo fa il suo debutto anche su Nintendo Switch, dove Bethesda è intenzionata a portare anche una versione ad hoc di The Elder Scrolls V: Skyrim e di Wolfenstein II: The New Colossus.

 

 

Questa apertura da parte del publisher nei confronti della console della casa di Kyoto vuol dire molto: in primis segna definitivamente il ritorno delle terze parti sul suolo Nintendo (in cui non si erano avventurati con la sfortunata Wii U) dovuto ovviamente al successo più che clamoroso che Nintendo Switch ha riscontrato dal lancio ad oggi, ma rappresenta per la console ibrida un ulteriore punto di forza vista anche la natura del titolo che andremo a trattare di seguito.

Ancor più di Skyrim, Doom rappresenta un gioco parecchio crudo e violento, ben lontano dai canoni stilistici del Regno dei Funghi come di Hyrule, ed è un bene che i giocatori possano fruire anche di produzioni di questo genere su Switch. Ma facciamola finita con le premesse e andiamo a scoprire come si comporta questa versione del celebre sparatutto sulla console di casa Nintendo. Vi ricordiamo che Doom è disponibile anche per Nintendo Switch dal 10 novembre 2017 sia in formato retail che in digital sul Nintendo eShop.

 

 

 

 

Come già detto nella recensione originale del gioco, questo reboot di Doom conserva intatta la natura di shooter arena tipica della serie. Troviamo però anche una campagna in single player in grado di accontentare sia i nuovi arrivati che i fan di vecchia data. Visto che si tratta di un reboot il titolo recupera vicende, contesto e ambientazione dall’originale del 1993, catapultandoci ex abrupto nell’azione nuda e cruda. La narrazione non è il fulcro della campagna e non ci sono intermezzi filmati, sta al giocatore approfondire le vicende della trama mediante la lettura di documenti e file reperibili nel corso del gioco.

Le vicende prendono luogo in un futuro distopico dove gli esseri umani hanno costruito colonie su Marte da cui estraggono e lavorano l’energia Argent. Fin qui tutto nella norma, peccato che l’utilizzo di questa energia crea un collegamento tra la nostra realtà e quella degli inferiUna scienziata, nel tentativo di collegare i due mondi, ha causato l’invasione di massa da parte delle creature demoniache del suolo marziano e sta al nostro protagonista risolvere la disperata situazione distruggendo a suon di botte, fucilate, seghe elettriche e quant’altro i temibili Revenant.

 

 

In Doom vi ritroverete a farvi strada per le varie arene massacrando una quantità sempre crescente di brutali demoni, avendo anche la possibilità di esplorare approfonditamente le varie aree caratterizzate da un level design di altissimo livello. Le mappe di gioco, sia degli interni che in esterna sul pianeta rosso, si sviluppano sia in orizzontale che in verticale e celano una enorme quantità di segreti da scoprire e oggetti collezionabili da trovare.

Questo aspetto stimola il giocatore completista a spendere molte ore anche in single player, che in virtù di tali caratteristiche alterna le fasi da sparatutto (che compongono comunque il 90% del gioco) a vere e proprie fasi platform molto ben riuscite. Avremo a nostra disposizione diverse tipologie di armi, dalla pistola al fucile a pompa, dal mitra a una sega elettrica, il cui uso varia in diverse tipologie d’attacco che cambiano a seconda di come si potenzia l’arma stessa. Non ci sono coperture, e non viene lasciato il tempo di fermarsi a pensare, bisogna farsi strada velocemente tra le orde di nemici uccidendoli il più velocemente possibile per non essere sopraffatti. Non abbiamo neanche un tasto di ricarica delle armi, che potranno sparare finché ci saranno munizioni in canna.

Potremo inoltre compiere vere e proprie esecuzioni dei nemici, chiamate attacchi brutali: quando avremo quasi sconfitto un nemico, questo sarà evidenziato da un alone blu/arancio, in quel momento sarà possibile eseguire un attacco melee che tra spezzare braccia, sfondare la cassa toracica, e strappare via teste dai demoni, metterà subito fine a quello scontro ricompensando l’azione con delle sfere di recupero punti vita.

 

 

La versione Nintendo Switch di Doom ci propone dunque esattamente lo stesso gioco già uscito su PC, PlayStation 4 e Xbox One in termini di modalità e gameplay (oltre al single player sono presenti anche la modalità Arcade e tutto il comparto multiplayer, sia locale che online) e non una sorta di versione edulcorata e/o mutilata come avveniva per diverse produzioni third party su Wii.

La differenza sostanziale sta nell’aspetto tecnico e nel fattore portatilità di Switch.

Per forza di cose infatti, i ragazzi del team Panic Button che hanno realizzato il porting del gioco su Nintendo Switch (e sono al lavoro su diversi altri porting tra cui anche quello del campione d’incassi Rocket League) hanno dovuto ridurre la risoluzione delle texture e il franerete che, seppur stabile, resta però ancorato a 30fps per via delle specifiche di Switch.

Ciononostante il risultato è comunque ottimo e privo di sbavature di sorta, sicuramente chi ha già giocato il titolo su PlayStation 4/Xbox One e ancor più su un PC performante, noterà un divario tecnico piuttosto marcato con questa versione, mentre chi vi si approccia per la prima volta su Nintendo Switch potrà apprezzarlo senza alcun problema. Resta per tutti e due i casi l’enorme pro di poter giocare a Doom dal letto come dalla tavoletta del WC.

 

 

Il vero valore aggiunto di questa versione si esplica in modalità portable dunque, dove non abbiamo mai riscontrato problemi di sorta e anche le temperature di Switch sono rimaste sempre nella norma. Ovviamente il gioco è fruibile anche in versione dock, collegata alla tv, dove abbiamo notato un sensibile miglioramento grafico anche. Vi consigliamo, quando lo giocherete da tv, di utilizzare il Pro Controller per un feeling migliore e più reattivo.

 

79
Doom – Nintendo Switch Edition
Recensione di Francesco Ventrella
ME GUSTA
  • Lo stesso capolavoro di un anno fa
  • Fantastico giocarlo in portatilità
FAIL
  • Compromessi grafici e di framerate