Super Mario Odyssey

L’odissea del baffuto idraulico di casa Nintendo è finalmente arrivata su Switch. Scopri perchè si è meritato il primo perfect score di Lega Nerd con la nostra recensione di Super Mario Odyssey.

Chissà cosa ne pensa il buon Mario Segale delle tante avventure che quel Jumpman, a cui la storia racconta sia stato dato il suo nome nel lontano 1981, ha vissuto in questi decenni diventando la più riconoscibile icona del mercato videoludico. Dopo quell’apparizione nella versione coin-op di Donkey Kong infatti, Super Mario si è fatto latore di innovazione a 360° per il mondo dei videogiochi, vivendo due diverse vite: una è quella consacrata nel 1986 da Super Mario Bros., il primo storico capitolo 2D uscito per Nintendo Entertainment System, che ha insegnato al mondo come fare giochi di piattaforme bidimensionali. L’altra vita del nostro amico Mario inizia dieci anni più tardi, nel 1996, con l’arrivo sulla console ammiraglia della casa di Kyoto, il Nintendo 64, dell’immortale primo capitolo 3D: Super Mario 64.

Da allora di acqua sotto ai ponti e di idraulici dentro ai tubi ne sono passati parecchi, ma le due vite parallele di Super Mario si sono arricchite con tanti nuovi capitoli in grado di fare scuola e di essere sempre e comunque punti di riferimento per il genere. Il nuovo Super Mario Odyssey arriva dunque a raccogliere non solo l’eredità di Super Mario 64, ma anche di Super Mario Sunshine per GameCube, dei due capitoli di Super Mario Galaxy per Wii e di Super Mario 3D World per Wii U. Arriva altresì col fardello di rappresentare la next big thing per Nintendo Switch dopo lo spettacolare The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Proverò ad essere più chiaro qualora non si fosse capito dalla premessa qui sopra: questo gioco è letteralmente sotto i riflettori dell’industria videoludica tutta, tra aspettative enormi e il desiderio cocente di giocare finalmente una nuova avventura 3D di Mario, tra l’attesa di chi da inizio anno rimanda l’acquisto di Nintendo Switch solo per poterla comprare ora, e la brama di chi invece non ha saputo attendere. Quello che pensa Mario Segale non ci è dato saperlo, ma se volete scoprire cosa ne pensiamo noi non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione!

 

 

 

 

La storia di Super Mario Odyssey è stravagante quanto ci si aspetterebbe e ricalca, in un certo senso, il classico paradigma della serie: quel mattacchione di Bowser ha rapito per l’ennesima volta la dolce e amabile Principessa Peach, questa volta però si è intestardito nel voler convolare a nozze pur contro la sua volontà. Il buon vecchio Mario è ovviamente pronto ad impedire che ciò avvenga, ma il suo primo tentativo di salvataggio fallisce miseramente e l’irascibile Re dei Koopa lo scaraventa via distruggendo in pezzi il suo storico cappellino rosso.

Ma non temete, è proprio qui che entrerà il gioco l’altro grande protagonista di questo titolo, vale a dire Cappy, il nuovo cappello dell’eroe baffuto (Cappy è realmente considerato come un nuovo personaggio, e non come un accessorio. Tant’è che nel gioco è presente anche la modalità per 2G in locale dove potrete giocare insieme a un amico che controllerà solo Cappy). Si da il caso che oltre a Peach, Bowser stia depredando tutti i regni per allestire la propria cerimonia nuziale, e come corona per la sua principessa ha ben pensato di rapire la splendida Tiara dal Regno del Cappello. Cappy e Mario uniscono dunque le forze e partono per una vera e propria odissea con lo scopo di trarre in salvo le rispettive principesse e sventare i malvagi piani di Bowser.

Oltre 15 mondi esplorabili, ciascuno con le proprie peculiarità e curato nei minimi dettagli.

Tralasciando i regni extra (su cui non diró nulla per non incorrere in spoiler di sorta) sono 15 i mondi, dal Regno del Cappello in cui inizia il gioco fino al Regno della Luna che ne rappresenta l’epilogo, passando per laghi e selve, cascate e ruderi, la metropoli di New Donk City ed il coloratissimo Regno dei Fornelli, senza dimenticare il Regno dei Funghi che sbloccheremo solo una volta completata l’avventura: questo fungerà da hub per l’end game (visto che nel corso dell’avventura non si ha un hub centrale, ma ci si sposta di regno in regno grazie alla cilindrica astronave di nome Odyssey) in cui potremo ottenere delle lune extra soddisfacendo determinati obiettivi e requisiti, ma di queste lune parleremo in seguito.

 

 

All’interno di questi mondi di una varietà davvero eccezionale, prende vita un’avventura che stravolge totalmente le meccaniche di gameplay ormai ben note grazie alle possibilità che ci offre Cappy, il nostro fidato cappello magico. Mario può muoversi in tutte le direzioni e saltare, abbassarsi o schiantarsi al suolo premendo salto (tasti A o B) più il tasto ZR. Può anche però lanciare Cappy verso oggetti o nemici (premendo i tasti Y o X) per attaccare o prenderne momentaneamente il controllo e sbloccare possibilità non accessibili altrimenti.

Lanciandolo contro i generatori ci si può spostare attraverso i cavi della corrente elettrica, si può diventare momentaneamente Pallottolo Bill e volare indisturbati prima di schiantarsi, o un Goomba e impilarsi con altri per raggiungere piattaforme molto alte, o ancora un Pesce Smack per nuotare in apnea senza doversi preoccupare dell’ossigeno. Non si era mai visto un gioco 3D di Mario così ricco e variegato dal punto di vista del gameplay, e in generale si tratta di dinamiche davvero fresche che faranno scuola in ambito platform e non solo.

 

 

É importante sottolineare – e il gioco lo fa non appena lo avvierete nella vostra Switch – che le meccaniche di Cappy sono interamente gestibili anche con i controlli di movimento dei Joy-Con, e Nintendo consiglia di provare a giocare tenendo i due controlli separati e slanciando letteralmente la mano nella direzione in cui volete che vada Cappy (facendo roteare i Joy-Con, ad esempio, creeremo un vortice che potrà colpire più nemici intorno a Mario).

Onestamente abbiamo provato a giocarlo quasi sempre in questo modo, piuttosto che con i Joy-Con uniti o con il Pro Controller, e la dinamica risulta davvero immediata e divertente.

 

 

Il collezionabile attorno a cui si snodano le principali dinamiche del nuovo Super Mario Odyssey sono le lune.

Come dicevamo sopra, il collezionabile attorno a cui si snodano le principali dinamiche del nuovo Super Mario Odyssey sono le lune, ottenibili nei più svariati modi in giro per i diversi regni, alcune saranno acquistabili, altre le otterremo come ricompensa per aver risolto enigmi o dungeon, per un totale di oltre 600 recuperabili tra tutti i mondi. Trovare le lune, oltre a rappresentare una dinamica fondamentale in quanto l’astronave Odyssey si alimenta della loro energia per scarrozzarci qua e là nei vari regni, è estremamente bello, divertente ed appagante e ogni volta che raggiungerete il numero necessario per dare carburante all’astronave, di certo rimarrete anche voi del tempo extra in ogni regno a cercare di collezionarne il maggior numero possibile.

Oltre alle lune sono presenti ovviamente le monete, suddivise in due tipologie: abbiamo le classiche monete d’oro, valide in tutti i regni, che ci permettono di acquistare dal nostro negoziante di fiducia, Crazy Cap, diversi stravaganti outfit o consumabili come i Cuori di Energia. Di colore viola invece sono le monete secondarie, che cambiano forma da regno a regno, e ciascuna di esse è utilizzabile come valuta solo nel regno d’appartenenza per fare acquisti nell’altro bancone dei negozi Crazy Cap, che in media venderà anche decorazioni tematiche da poter mettere in bella mostra nella nostra astronave.

 

 

Le lune, si diceva, sono ottenibili in diversi modi, uno dei quali è la risoluzione dei classici dungeon in cui Mario accede dai tubi verdi – o in questo caso anche da porte rosse con il simbolo di un cappello inciso. Anche qui Nintendo è riuscita a diversificare il titolo con un escamotage davvero geniale: citando sé stessa. Mi spiego meglio, attraversando i tubi verdi, talvolta, Mario si ritroverà all’interno di pareti o altre superfici piatte per cui il gioco passerà momentaneamente in 2D, col classico sistema a scorrimento che tutti conoscono.

La commistione di queste due dinamiche non risulta mai stucchevole e, anzi, si mescola bene creando un unicum meraviglioso, tanto da vedere quanto da giocare.

Un’altro modo per ottenere le lune, nonché per completare le main quest di ogni regno, è quello di sconfiggere i boss, che in media ci conferiranno ben tre lune ciascuno. Prima di arrivare alla resa dei conti con Bowser infatti, oltre ai classici nemici disseminati qua e là per i livelli, dovremo vedercela anche con i fastidiosissimi fratelli Broodal, capitanati dalla tremenda Madame Broode, che cercheranno di ostacolarci senza tregua.

 

 

Dal punto di vista tecnico Super Mario Odyssey è un vero gioiello che gira in modo fluido e senza alcun difetto sia in modalità portatile che su TV.

Dal punto di vista tecnico Super Mario Odyssey è un vero gioiello che gira in modo fluido e senza alcun difetto riscontrabile sia in modalità portatile che collegando Switch alla TV. Si evince chiaramente l’enorme lavoro svolto nel creare livelli mai enormi ma estremamente dettagliati, colorati e caratteristici, e non ci aspettavamo niente di meno dalla grande N. La componente artistica del titolo poi è sublime, ogni Regno ha il suo carattere e non c’è mai niente che si ripeta due volte allo stesso modo, decisamente ispirato soprattutto il Regno dei Fornelli su cui chi vi scrive si è soffermato con smanie di completismo ben più di quel che serviva per proseguire al mondo successivo.

Nonostante non si cerchi – giustamente, aggiungo – il fotorealismo, ogni ambiente appare vivo e sembra quasi di sentire il rumore delle onde del mare, lo scrosciante suono delle cascate, i granelli di sabbia tra le dita dei piedi o il dolce sapore di caramelle e altri dolciumi. Contribuisce a tutto ciò anche un notevole comparto sonoro; queste sensazioni non le si prova troppo spesso giocando a un videogioco, e forse non è un caso che l’ultimo titolo in cui ricordo di averne avvertite sia stato The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Tirando le somme, dunque, la casa di Kyoto è riuscita nel miracolo di sfornare nell’arco di nemmeno un anno due capolavori destinati ad entrare nella storia del medium. Per quanto ci si possa sforzare è oggettivamente impossibile trovare difetti in questa nuova avventura di Super Mario, che rappresenta tutto ciò che un videogioco dovrebbe essere e fa, prima di ogni altra cosa, ciò che più di tutto un videogioco dovrebbe fare: divertire.

Se e quando, nel futuro, arriverà un capitolo ancor più bello e innovativo delle avventure del nostro baffuto idraulico, il metro di paragone con cui dovrà confrontarsi non sarà più il pur immortale Super Mario 64 ma, a pieno titolo, anche Super Mario Odyssey.

 

#LaPrimaOra di Super Mario Odyssey

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Posted by Lega Nerd on Thursday, October 26, 2017

100
ME GUSTA
  • Un'avventura che non ti fa staccare dallo schermo
  • Gameplay solido e notevolmente arricchito da Cappy
  • Uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie
FAIL
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