Una volta l’anno i gamer d’Italia (e non solo) lasciano il proprio habitat, la sedia da gamer, il divano o la poltrona per migrare verso una destinazione precisa, Milano per la Games Week.
Nel 2017 il raduno ha avuto luogo in una nuova sede, la Fiera di Milano Rho. Un’edizione ricca di novità come conferenze, musica, cosplay, una game arena da oltre 900 posti, sfide con in palio montepremi importanti, retrogaming ed infine, ma non da meno, i videogiochi: 70 titoli, di cui oltre 30 anteprime del calibro di Call Of Duty WWII, Destiny 2, FIFA 18, PES 2018, NBA 2K18, L.A. Noire, Marvel vs Capcom.
La Games Week conferma la regola che non esiste uno stereotipo di gamer, puoi trovarci di tutto: il padre di famiglia scappato da moglie e figli, la coppia di gamer, la coppia uno gamer l’altro che sopporta (perché meglio un pad che un’amante), ragazzi, bambini accompagnati dalla mamma, il medico che sta facendo la fila per il gioco in offerta, il gruppo di amici che ogni settimana invece di farsi la partita a calcetto del martedì si fa il torneo pizza/birra/fifa del giovedì.
Non esiste un profilo di videogiocatore. Il gamer non è facilmente inquadrabile, sfido qualsiasi algoritmo da petabyte al secondo di Google o Facebook a trovare un target preciso di giocatore PC o console che sia. Il Milan Games Week ti permette di vedere con i tuoi occhi questa eterogeneità e di capire che il gaming è “una cosa seria”, le virgolette valgono solo per nerd non videogamer come me, per tutti gli altri possiamo sostituirle con il grassetto sottolineato.
Da “non gheimer” abbiamo visitato da cima a fondo l’evento, parlando con espositori, cosplayer, produttori di videogame, hostess, ragazzini, gruppi di amici, blogger, youtuber, giornalisti e organizzatori. Una bella esperienza che abbiamo fotografato (quando possibile) istante per istante e che riportiamo qui a voi senza alcun filtro, artefatto, magari mosse ma sincere come solo dei nerd possono capire.