Una panoramica sulle nuove strategie di marketing territoriale legate al videogioco e sulle opportunità di collaborazione tra sviluppatori e istituzioni locali. Tra gli ospiti anche Ubisoft Italia e il sindaco del Comune di Monteriggioni, una delle location di Assassin’s Creed II.
È possibile creare un sistema virtuoso di reciproco interesse tra istituzioni ed editori/sviluppatori per sostenere l’industria italiana del videogioco e concepire forme proficue di marketing territoriale e turismo videoludico? Si possono strutturare interventi e supporti economici erogabili con bandi promossi da enti locali e Regioni per realizzare videogiochi legati alla storia e alla cultura del territorio?
Questi alcuni dei temi che si affronteranno durante il convegno organizzato in occasione della seconda edizione di The Game Fortress – La fortezza del divertimento, festival del gioco e della creatività promosso dall’Associazione NovaLudica e che si terrà a Palmanova (UD) dal 30 giugno al 2 luglio 2017.
Palmanova, città fortezza realizzata da Venezia per contrastare l’avanzata dei Turchi, nasce come progetto di “Città Ideale” e assume la forma di città stellata raccolta e protetta da bastioni e sistemi difensivi imponenti a protezione delle tre vie d’accesso alla fortezza.
Con lo scopo di valorizzare il contesto storico e urbano di Palmanova all’interno di opere videoludiche, è nata la partnership tra NovaLudica, il Comune di Palmanova, la FVG Film Commission e IVIPRO (Italian Videogame Program): un modello che si auspica possa essere condiviso con altri Comuni italiani.
Sono infatti numerosi i videogiochi che hanno visto il nostro Bel Paese essere co-protagonista del racconto accanto a personaggi entrati nell’immaginario collettivo.
In Assassin’s Creed II e Assassin’s Creed Brotherhood, Ezio Auditore esplora le città di Firenze, Monteriggioni, Venezia, Forlì, San Gimignano e il Vaticano a Roma, così come apparivano all’epoca del Rinascimento. James Dominic Fenix si aggira invece per le città-stato del pianeta Sera, ispirate proprio alla pianta stellata della città di Palmanova. Per Gears of War 4 gli sviluppatori di The Coalition hanno effettuato un viaggio in Italia per trarre spunto non solo da Palmanova, ma anche dal Forte di Fenestrelle a Torino e dagli scenari montuosi delle Dolomiti.
Il progetto IVIPRO (di cui se ricordate vi abbiamo già parlato tempo addietro qui sulle pagine di Lega Nerd) intende creare un database a disposizione di sviluppatori, editori e istituzioni per individuare e valorizzare quei luoghi e quelle storie che possono confluire all’interno di opere videoludiche. L’obiettivo è agevolare la produzione di titoli ambientati in Italia, sia per promuovere l’immagine del Paese attraverso i videogiochi, sia per incentivare la scoperta del territorio. Durante l’incontro, IVIPRO presenterà i primi risultati del lavoro di ricerca compiuto sulla città friulana.
Parteciperanno all’incontro:
- Massimo Agnese (Direttore Artistico NovaLudica)
- Andrea Dresseno (Project Manager IVIPRO)
- Gianluca Novel (Referente Film Commission FVG)
- Francesco Martines (Sindaco del Comune di Palmanova)
- Raffaella Senesi (Sindaco del Comune di Monteriggioni)
- Tiziano Maffezzini (Sindaco del Comune di Chiuro)
- Alberto Coco (Direttore Marketing Ubisoft Italia)
- Enrico Degrassi (CEO Ikon Company)
- Fabio Feruglio (Direttore Friuli Innovazione)
Focus su Palmanova
Palmanova è una città che sorprende: vista dall’alto, dal satellite, rivela una precisione geometrica e un rigore stellato che hanno dell’incredibile. Fu il Senato della Repubblica di Venezia a decidere la costruzione di questa fortezza, in risposta al clima di incertezza politica e per porre rimedio alle incursioni degli Ottomani. Oggi, i Bastioni della città friulana ancora si ergono a difendere e circoscrivere un microcosmo affascinante concepito sul finire del XVI secolo da una squadra di esperti ingegneri e architetti.
Il produttore di Gears of War 4 (Microsoft, 2016) ha rivelato alla rivista Game Informer di essersi ispirato non solo alle Dolomiti e al Forte di Fenestrelle, ma anche a Palmanova per costruire gli scenari del pianeta Sera. La città friulana può essere approcciata da numerosi punti di vista: Palmanova ha attraversato cinque secoli ed è stata teatro di numerosi eventi. Alcuni filoni narrativi verranno inseriti nel database IVIPRO, al momento in lavorazione.
Negli anni del centenario della Grande Guerra, vogliamo però soffermarci su Palmanova come luogo della memoria. Una memoria che passa anche attraverso i videogiochi, come accaduto col toccante Valiant Hearts (Ubisoft, 2014).
Tra il 1914 e il 1915 si moltiplicano le presenze militari nel comune friulano. All’interno della fortezza si ammassano truppe e rifornimenti. La guerra incide con forza su Palmanova, ritenuta dagli austriaci un polmone dell’armata italiana. Il racconto di quegli anni ci conduce attraverso eventi tragici, ma ci parla anche di civili capaci di radunare le proprie forze per sopravvivere. Palmanova pagò un prezzo molto alto in termini di distruzioni. In una mappa dell’epoca si riconoscono i luoghi cittadini che furono teatro degli eventi bellici: vedi l’ospedale 236, visitato da Re Vittorio Emanuele III durante la guerra. IVIPRO parlerà del tema durante l’incontro di venerdì 30 giugno a Palmanova.
Focus su Chiuro
Chiuro non è solo un affascinante borgo della Valtellina che custodisce un centro storico carico di storia e di scorci memorabili, ma anche la testimonianza concreta di una nuova e importante sensibilità messa in campo dai comuni italiani. Il progetto “Chiuro, dal passato, il futuro” – promosso dall’associazione culturale Il Viale della Formica in partenariato con il Comune di Chiuro e con il contributo della Fondazione Pro Valtellina – ha coinvolto l’Università di Bologna (in particolare la Facoltà di Ingegneria e Architettura – Campus di Ravenna) con l’obiettivo di effettuare, attraverso una strumentazione all’avanguardia, una ricostruzione 3D degli edifici del centro. Un punto sia d’arrivo che di partenza, perché la fluidità del digitale consente, in prospettiva, un utilizzo molteplice di queste simulazioni virtuali. Si tratta non solo di fissare un luogo in un preciso momento storico, ma anche di renderne più agile la diffusione e la fruizione. La mente corre anche al videogioco, medium che vede nell’esplorazione uno dei propri tratti distintivi.
Il videogioco è un’opportunità, ma è prima di tutto importante riflettere sul contesto culturale e sociale in cui una simile opportunità può andare a inserirsi. Tutelare e valorizzare gli edifici storici, si legge nella presentazione del progetto avviato a Chiuro, “è una questione di cultura, di affezione alla storia, alle tradizioni, agli usi e costumi, alla vita di chi ci ha preceduto, non disgiunta da un senso di appartenenza alla comunità e al luogo che abitiamo”. Si rivela quindi necessario “portare l’attenzione della gente e dei media locali sul dibattito circa i temi inerenti lo spopolamento dei nuclei di antica formazione e, in particolare, stimolare la partecipazione attiva della comunità […] ragionare su come trovare soluzioni concrete per far rinascere questo pregevole borgo storico”.
Si parla di Chiuro, ma il discorso assume connotazioni più generali. La svolta sta probabilmente nella considerazione che il videogioco inizia ad assumere all’interno di questo sistema di valorizzazione. Un progetto come quello avviato a Chiuro dimostra quanto il videogioco possa entrare con estrema naturalezza in un dibattito che coinvolga comuni, centri di ricerca, sviluppatori e cittadini.
Lega Nerd è media partner ufficiale dell’evento e sarà presente in forze: Itomi, Roby, Francesco, Zethone e Gabriella vi racconteranno tutto durante i tre giorni dell’evento, seguite il nostro hub dedicato:
- The Game Fortress (thegamefortress.it)
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