Conviene lavorare? Per quanto tempo e per quanti soldi? Prima che i robot le rendano domande inutili, le risposte si trovano da tempo nelle opere Disney.
Come al solito, quanto segue arriva con la preziosa e necessaria collaborazione di Nicholas.
La minore diffusione in Giappone spiega il karoshi ed i robot che funzionano ad urlacci [1].
La convenienza si intende economica: si può sempre lavorare per un obiettivo, anche solo accumulare denaro.
Calisota mon amour
Paperopoli (Duckburg) è la capitale dello Stato USA del Calisota, con un governatore al posto del sindaco, una squadra olimpica e ambasciate nel mondo: insomma, una città-stato.
La presenza di Paperone indica bassa tassazione e l’assenza di un distretto industriale, in una città evidentemente ricca, una forte attività finanziaria. Si coltivano rose nella valle che la divide da Ocopoli, ma è in quest’ultima che si produce lo sciroppo.
Stranamente, i paperi in città sembrano non avere niente da fare.
Paperone deve ogni volta ricattare Paperino con i debiti per fargli fare qualcosa; Archimede lavora, ma non sembra farsi pagare così come Pico de Paperis; Paperina ogni tanto fa la segretaria, ma non sembra che le sia necessario; Filo Sganga vuol diventare ricco ma non pare avere problemi di sopravvivenza, e Brigitta si lamenta che Paperone pensi solo ai soldi.
Ciccio dorme troppo per aiutare Nonna Papera, che è l’unica a darsi da fare, ma di sicuro non produce abbastanza per tutti nella sua fattoria: inoltre tiene delle galline in cortile, prepara torte con le uova (forse come controllo delle nascite?) e serve tacchino in tavola.
Tacchino e uova finiscono anche sulle tavole di altri paperi: è possibile un tale razzismo persino verso i propri cugini? Il sospetto è confermato dai ruoli subordinati degli altri verso i paperi, come il maggiordomo di Paperone, o addirittura illeciti come i Bassotti. A Paperopoli c’è un quartiere povero (Sobborgo Agonia o Shacktown) dove appunto non ci sono paperi.
La situazione delle altre città calisotiane non è chiara: si suppone che deserto e montagne scoraggino l’immigrazione dal resto degli USA [2]. A St. Canard i paperi lavorano e di nuovo interagiscono con altri da una posizione di vantaggio economico, che si assume sia la norma in Calisota.
L’unica città senza paperi è Topolinia, dove gatti e topi vivono insieme con i cani, che sono in maggioranza e con alto benessere, ma senza ricchi come Paperone o Rockerduck. Tutti a parte Pippo [3] hanno un lavoro ben definito, e non ci sono quartieri poveri.
La distribuzione delle etnie nelle altre città non è chiara: sembrano rare, o forse solo poco presenti nei media. Per tutti la socialità è rigida: coppie fisse non conviventi e pochi minori. I nipoti di Paperino sembrano sostituire la scuola con la militanza nelle Giovani Marmotte, mentre fuori da Paperopoli i nipoti di Pippo e Paperino hanno un’istruzione codificata sia astratta sia pratica.
Paper et circenses
In sintesi il Calisota è gerarchico, plutocratico e segregato, con l’economia in mano ai paperi che nella capitale lavorano per soddisfazione personale, i cugini ridotti a cibo e le altre etnie separate in quartieri-ghetto, impieghi umili, o addirittura città diverse: una specie di Sudafrica dei tempi d’orodiamanti, come parrebbe confermare Cuordipietra Famedoro lì residente, ma con meno tensioni sociali.
L’attività finanziaria a Paperopoli la assimila ad una Greater London, con il Calisota come l’Inghilterra senza industrie o risorse di rilievo, eppure con un’alta qualità di vita.
E’ anche probabile che un eventuale Paper Farage si scontri con il controllo diretto di Paperone, un vantaggio del modello Calisotiano.
La tranquillità potrebbe essere frutto di una repressione ignorata dai media, ma dovrebbe avere comunque supporto politico costante nel tempo. Il ceto improduttivo nella capitale fa pensare a qualcosa di più simile alle frumentationes romane: Augusto dava gratuitamente grano a 250mila cittadini in cambio di supporto politico, e Paperone può fare anche di più.
Paperone pagherebbe cioè i paperi perché votino secondo istruzioni: le cariche pubbliche ad etnie diverse sarebbero la facciata del controllo politico della città e dello Stato, che gli permettono di mantenere autonomia e tassazione a Paperopoli e preminenza economica nel resto dello Stato. I paperi ci guadagnano un trattamento di favore e la nullafacenza nella capitale; i non-paperi sembrano comunque avvantaggiati, visto che ci sono dei ricchi tra loro e pochi poveri.
Non sono note le leggi elettorali ma non è impossibile tenere il controllo con pochi voti [5], e per influenzare l’elezione a Congresso o Senato USA basta il solito gerrymandering.
Smaliziati osservatori potrebbero obiettare che sarebbe meglio pagare i candidati necessari. Conoscendo Paperone è probabilmente più costoso: essendo relativamente pochi, ciascuno probabilmente rilancerebbe. Inoltre Paperone deve mantenere una facciata di concorrenza per gli affari, tanto da tenersi anche Rockerduck tra i piedi.
Il soldo del papero
Per astrarre si può usare la soglia di povertà relativa come misura del reddito minimo per vivere: avere 1 reddito in un periodo significa essere poveri, ma con accesso a tutti i servizi considerati essenziali nello Stato.
Paperone ha 3 ettari cubici di denaro cioè 257 miliardi di dollari del 2012, ovvero 21,5 milioni di redditi minimi per singoli in USA in quell’anno. Mantenendo il parallelo con Londra, nel 2011 lì solo il 45% degli abitanti si sono dichiarati britannici: Paperopoli ha 1,32 milioni di abitanti, di cui i paperi sarebbero quindi 1,32 milioni x 0,45 = 600mila.
Il Calisota dovrebbe avere una popolazione di circa 5,78 milioni [7] ed un PIL di 19,6 milioni di redditi, di cui 8,6 a Paperopoli [8]. Quindi ai 5,78 – 1,32 = 4,46 milioni di abitanti fuori Paperopoli va un reddito medio di (19,6 – 8,6) / 4,46 = 2,46, mentre nella capitale è di 8,6 / 1,32 = 6,5. Per confronto il reddito medio USA 2012 era 2,3 volte il minimo, in Italia 1,5.[9]
Se il reddito minimo nel Calisota è 1 quello di Paperopoli sarà almeno 3 altrimenti dal resto dello Stato ci sarebbe immigrazione. Nel caso peggiore in cui tutti i paperi possano votare e ubbidiscano a Paperone questi dovrà quindi dargli 3 a testa per periodo, cioè 3 x 0,6 = 1,8 milioni di redditi.
Paperone odia intaccare la sua piscinaliquidità ma può sfruttare la posizione dominante, ad esempio barattando le imposte sul suo patrimonio contro il mantenimento dei paperi. Già se le tasse fossero l’8,3% (1,56 / 21,5), non pagandole andrebbe in pari.
Alternativamente, almeno metà delle attività nello Stato sono sue quindi in media metà di tasse e spese minime dei 5 milioni di abitanti finiranno lì. Ai paperi potrebbe imporre una maggiore fedeltà, come il 75% delle spese minime. A Paperopoli queste triplicano e lui è onnipresente: si assume che i due terzi delle tasse finiscano a lui. Facendo i conti non rischia poi molto [10]
Ecco (anche) perché Paperone tiene il deposito pieno con tutti i problemi di sicurezza e di costo opportunità: oltre a garantire le sue attività finanziarie mantiene il dominio (non solo) economico sullo Stato. A Paperopoli il suo contributo alza il costo della vita, ma senza i paperi dovrebbero andare a fare disoccupati altrove o lavorare nella finanza: probabilmente la storia “Paperoga consulente finanziario” finirebbe in libreria accanto a Lovecraft! E’ più plausibile che lo Stato gli offra condizioni speciali per evitarlo: complimenti comunque al vegliardo che ha reso la sua disposofobia verso le monete un modo di fare soldi.
Quel che resta del voto
Il Calisota funziona perché il segregazionismo e il controllo politico sono barattati con il benessere economico per tutti: a parte i poveri di Sobborgo Agonia, in una città comunque molto costosa, anche i non paperi lavorano e possono essere ricchi.
Il benessere arriva per una legislazione favorevole all’impresa, tanto che c’è la concorrenza di Rockerduck: anche se per quest’ultimo potrebbe influire il fattore etnico, non si notano difficoltà a mettere su qualsivoglia azienda anche per i non-paperi.
Importante è anche il fatto che Paperone usi soldi suoi, non li promette prendendoli a prestito (dagli stessi elettori, presenti o futuri) come si fa di solito altrove. Il deposito è poi una garanzia per lo Stato, essendo più grande del PIL: altro fattore favorevole.
Appare difficile applicare il modello in altri casi: in Italia la famiglia Ferrero è la più ricca con un patrimonio di 20 miliardi di dollari, ed è sotto l’1% del PIL nazionale. Anche usandolo per controllo politico indiretto, la soglia di povertà relativa per famiglie di due persone nel 2012 secondo l’ISTAT era di 990,88 euro mensili: adeguandolo ai singoli diventano 991 x 0,6 = 600 al mese cioè 600 x 12 = 7.200 l’anno. Ferrero potrebbe quindi pagare al massimo 2,7 milioni di votanti ed una tantum, mentre alle politiche 2013 la coalizione vincente aveva 10 milioni di voti.
Il modello in Calisota funziona anche perché non tutti sono pagati sempre e comunque, dando incentivo ad accettare le contribuzioni di Paperone: se tutti ricevessero il minimo ogni periodo, gli importi di tutti gli scambi aumenterebbero in proporzione. Per di più se i soldi non fossero presenti nel sistemadeposito stamparli aumenterebbe l’inflazione.
Il papero e la formica
Per non affidarsi a un Paperone si deve partire alla maturità con un capitale sufficiente tutta la vita. Ponendo la maturità a 20 e la vita lunga 80, si dovrebbero avere 80 – 20 = 60 redditi: investendoli con un interesse minimo, come l’1% oltre l’inflazione, si potrebbe spendere più del minimo o tenere qualcosa per i periodi del declino, dai 60 in poi in cui le spese mediche e di assistenza aumentano.
In soldoni (è il caso di dirlo) locali sarebbero 60 x 7.200 = 432mila euro, grosso modo il quinto premio della Lotteria Italia. In caso non si fosse così fortunati i genitori dovrebbero mettere da parte 2,7 ogni periodo a partire dall’anno 0, sempre investendoli all’1% oltre l’inflazione per arrivare ad un capitale sufficiente alla maturità del pargolo. Inoltre servono almeno altri 2,7 redditi per vivere in tre secondo le statistiche [11].
In totale la famiglia dovrebbe quindi guadagnare almeno 2,7 + 2,7 = 5,4 redditi netti, ovvero essere piuttosto benestante per tutta la minore età del figlio per dargli un reddito minimo per tutta la vita. Fattibile, ma improbabile: nel 2015 meno del 5% dei contribuenti (circa 2 milioni di persone si 41) dichiarava più di 50mila euro cioè 7 redditi lordi, ovvero circa 4,3 redditi netti annui. Per il Giovanni medio (Average Joe per gli anglofili) il lavoro è quindi una certezza, o meglio lo sarebbe se abitasse in Calisota.
Conclusioni
Quanto conviene lavorare? Parecchio, se non si ha un Paperone che paga abbastanza per mantenerci e di cui si è sicuri che abbia i nostri stessi obiettivi. Sono due condizioni che vanno sempre insieme: chi promette può non mantenere, ma anche mantenesse per suoi obiettivi prima o poi si scoprirà che è l’unico ad averci guadagnato. È interessante anche sapere da quali tasche arrivano i soldi, visto che di solito sono le proprie, ma nel futuro e a quello pochi pensano.
Per quanto tempo? In generale finché non si accumula abbastanza, che in economia vuol dire dare molto prima per riceverlo dopo: “molto” può valere sia per la quantità che per il tempo. È sicuro comunque che non si riceve nulla se non si da qualcosa in cambio: come sempre, non esistono pasti gratis. Escludendo la fortuna o si hanno genitori molto ricchi e previdenti oppure bisogna esserlo il triplo (in quantità o tempo) di persona. Curiosamente, questo vale anche per uno Stato.
Per quanti soldi? Se si vuole vivere con poco, può “bastare” arrivare ad un premio della lotteria ed essere previdenti. Se si vuole altro o non si è da soli serve ben di più, e nella vecchiaia gli acciacchi costano in genere più della media: come detto però al futuro pensano in pochi.
È comunque certo che promettere soldi a tutti non sia mantenibile: Paperone paga solo i paperi di Paperopoli che votano secondo istruzioni e solo se lui vince. Il sistema però tiene perché in sintesi fornisce vantaggi anche a chi volente o nolente ha ceduto il controllo, in primis la possibilità di fare impresa: in questo il vegliardo ha lezioni da dare a parecchi pennuti o meno, in economia ed altro.
Chi crede a tesoretti o ricette magiche può sempre sperare in uno speciale su Topolino.
Note
[1] urlare arma o tecnica prima dell’uso è una tattica di intimidazione delle prede nella speranza di non sprecare energie: le gazzelle saltano quando sanno di essere sotto tiro di un leone per mostrargli che possono ancora scappare dopo, tentando di dissuaderlo in anticipo.
Ai più timidi può dare coraggio, ma resta bellicamente meno efficace di un urlo a sorpresa e anche di una arrabbiatura di Paperino.
[2] secondo le leggi di Ravenstein i centri favoriti della migrazione rurale sono i più popolosi e vicini o raggiungibili: altri Stati e città USA sono quindi più appetibili o collegati del Calisota. La distanza dai confini riduce l’immigrazione dall’estero. Plausibilmente i benestanti a Paperopoli sono disincentivati dalla concorrenza con Paperone e forse dall’obbligo di investire forti somme o pagare forti tasse, come certi permessi di lavoro in Svizzera.
[3] Clarabella Cow è stata cameriera e negoziante, “Miss Valle del Trifoglio” da giovane, adora il canto: plausibilmente vive con diritti di immagine e di riproduzione per canzoni e foto dell’epoca d’oro. Minerva “Minnie” Mouse ha storia simile e visto il cognome forse un matrimonio segreto con Topolino. Anche fossero separati, ci sarebbero gli alimenti.
Pippo probabilmente gestisce un giro di antiquariato informale, ma meglio evitare illazioni.
[4] quattro
[5] Alle elezioni si passa sempre da molti voti a pochi seggi, con un effetto soglia: gruppi troppo piccoli vengono (anche giustamente) ignorati. Ogni livello di calcolo (non necessariamente di voto) aggiunto lo amplifica, come visto in altre leggi.
Ad esempio per dare N posti su M voti, servono in media M / N voti a posto: distribuendo i posti in N collegi è invece sicuro bastino (M / 2N) + 1 voti a posto, la metà. Con molti candidati per collegio, astensione, liste civetta per attirare gli estremi come Adinolfi, ecc. serve anche meno. L’effetto è simile e cumulabile se si introduce un secondo turno / grandi elettori, coalizioni, ecc.
[6] qui c’è la gabola: nel reddito minimo non si contano servizi pagati con le tasse di tutti. In USA quindi il reddito minimo deve contare maggiori spese sanitarie rispetto all’UE.
[7] La popolazione delle città calisotiane è come segue (l’asterisco * indica valori stimati):
Città | Popolazione |
Paperopoli | 1.320.000 |
Topolinia | 1.000.000 |
Ocopoli | *1.000.000 |
St. Canard | *900.000 |
Anatropoli | 300.000 |
Spoonerville | *100.000 |
Totale | 4.620.000 |
Avendo ampie zone desertiche e montuose, si assume lo Stato sia altamente urbanizzato: il vicino Oregon aveva nel 2010 un indice di urbanizzazione dell’81%, quindi il Calisota avrebbe 4,62 / 0,81 = 5,78 milioni di abitanti.
[8] Nel 2011 l’UK aveva un PIL di 2.609 miliardi di dollari: Londra ne generava il 22% con il 12% della popolazione totale. Il Calisota ha il 9% degli abitanti dell’UK, di cui il 25% sono a Paperopoli.
In proporzione alla popolazione il Calisota avrà quindi 2.609 x 0,09 = 234,8 miliardi di dollari di PIL cioè 19,6 milioni di redditi minimi, di cui Paperopoli genera il doppio di Londra avendone il doppio degli abitanti, cioè 19,6 x 0,22 x 2 = 8,6 milioni. Come si dice a Oxford, put a cloth on it.
[9] Un reddito medio vicino al minimo vuol dire che i lavori disponibili sono a bassa produttività: sono cioè gestibili dalla maggioranza della popolazione, indipendentemente dalla formazione. Un avvocato può fare panini, ma chi fa panini non è detto possa fare l’avvocato ok l’esempio non è giusto ma si capisce.
[10] Assunta una tassazione globale (inclusa IVA, IRPEF, ecc.) del 10% a Paperopoli (altina per un paradiso fiscale) e del 30% in Calisota (al limite del disincentivo per investimenti esteri, ma plausibile per dei paperi) nel caso peggiore si ha:
La metà del 30% di tasse sugli 11 milioni di redditi prodotti nel Calisota = 1,65 milioni
I due terzi del 10% di tasse sugli 8,6 milioni di redditi prodotti a Paperopoli = 0,57 milioni
La metà dei 2,5 milioni di spese necessarie dei non-paperi = 1,25 milioni
I tre quarti dei 2,5 milioni di spese necessarie dei paperi = 1,875 milioni
2 volte la metà dei 0,8 milioni di spese necessarie dei non-paperi a Paperopoli = 0,8 milioni
2 volte i tre quarti dei 0,52 milioni di spese necessarie dei paperi a Paperopoli = 0,78 milioni
(gli abitanti di Paperopoli sono contati in più e per due perchè in città le spese sono triple).
In tutto 1,65 + 0,57 + 1,25 + 1,875 + 0,8 + 0,78 = 6,93 milioni lordi che rientrano. A Paperone basta un netto del 1,8 / 6,93 = 26% per andare pari, sempre nel caso peggiore. In media un bene è ben venduto con una resa del 20%, ed è plausibile che Paperone possa far meglio.
[11] Nel 2011 in USA un figlio fino ai 17 anni costava 170mila dollari a una famiglia di reddito inferiore a 60mila dollari e 235mila a una famiglia di reddito inferiore a 103mila: i redditi superiori sono trascurati perché applicati un’infima parte della popolazione.
La media approssimativa di spesa per i due redditi più bassi è di circa 200mila dollari su 17 anni, cioè circa 200 / 17 = 11.765 dollari, ovvero 1 reddito minimo. I 17 anni sono la soglia di maturità in USA, equivalenti ai 20 periodi del modello. In Italia parrebbe essere più o meno lo stesso.
L’ISTAT pone il reddito minimo di una famiglia di due persone come 1, da tre persone come 1,6 e da una persona come 0,6. Ponendo 1 il reddito del single quello della famiglia da due diventa 1 / 0,6 = 1,7 e quello della famiglia da tre a 1,6 / 0,6 = 2,7.
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In testa all’articolo e in cover oggi: Duckburg ©Disney