Il 27, 28 e 29 Marzo arriva al cinema La Tartaruga Rossa, meraviglioso viaggio simbolico nell’esistenza umana, frutto della fusione tra cultura occidentale e cultura orientale. Il film è prodotto dallo Studio Ghibli. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di intervistare il regista Michaël Dudok de Wit.

Presentato prima a Cannes nelle sezione Un Certain Regard, poi alla XI Festa Del Cinema di Roma e passato al dal Lucca Comics&Games, La Tartaruga Rossa, diretto da Michaël Dudok de Wit, è stato candidato quest’anno all’Oscar come Miglior Lungometraggio D’Animazione.

La pellicola si interroga sulle diverse forme della vita, ponendo al centro di tutto la doppia essenza della natura. Ciò che la natura da, la natura può togliere. È la consequenziale spietatezza del ciclo della vita, fondamentale affinché ogni forma di vita possa andare avanti nel suo percorso, lungo il suo cammino.

 

 

Tutto questo viene però affrontato con una base molto semplice, dove per protagonisti abbiamo unicamente un uomo e una donna. Dalla civiltà all’unico solo contatto con la natura, dove le parole non sono necessarie. Dove i contatti sono molto più innocenti e puri, senza contaminazioni dal mondo esterno.

 

Michaël Dudok de Wit

 

Non è solamente la scoperta del mondo che ci circonda, ma anche una scoperta dell’essere in quanto essere umano.

Il regista Michaël Dudok de Wit, alla sua prima prova nell’ambito del lungometraggio, può ritenersi soddisfatto dei passi da gigante compiuti dal suo film.

I lungometraggi sono più complessi perché devi tenere viva l’attenzione del pubblico per più di un’ora, ma nonostante questo il mio amore per le storie semplici traspare anche da questo film. La storia di base è molto semplice, ci sono pochi snodi narrativi e c’è un momento intenso e uno di calma, entrambi ben definiti.

La Tartaruga Rossa è una piccola perla. Un gioiello carico di vita che nella sua semplicità porta lo spettatore in un viaggio interiore e simbolico, allo scoperta dell’unione tra uomo e natura. Un rapporto viscerale che affonda le sue radici nella stessa cultura giapponese di cui è da sempre innamorato il regista Michaël Dudok de Wit.

Nella tradizione giapponese, specialmente in quella Shinto, c’è una sensibilità diversa nei confronti della natura rispetto alla nostra. Amano la bellezza della pioggia, della nebbia, della neve, del vento. Nella loro arte è un elemento molto suggestivo e questo ha sicuramente influenzato il mio lavoro.

Michaël Dudok de Wit

La Tartaruga Rossa, infatti, unisce in sé due culture molto diverse: quella europea e quella giapponese. Lo fa a partire non solo dall’unione degli elementi simbolici e naturali all’interno del racconto, ma anche attraverso i personaggi, che sembrano quasi essere stati estrapolati da un contesto dove non è possibile trovare un’identificazione etnica.

Mi piaceva l’idea di realizzare i personaggi senza una connotazione etnica, potrebbero essere americani, potrebbero essere europei, e non ricordano neanche un giapponese. Sono molto neutrali e questa cosa mi piace molto.

Il film di Michaël Dudok de Wit è un  rito del fuoco in cui ci si spoglia delle proprie vesti appartenenti culturali, e si ritorna a essere un tutt’uno con quella natura che ci ha dato la vita.

Un’unione fisica e spirituale con un mondo che spesso diamo per scontato

Un’unione fisica e spirituale con un mondo che spesso diamo per scontato. Una specie di ritorno alle origini, in cui l’uomo è tenuto a imparare da zero, ricominciando proprio da se stesso, costretto a superare gli ostacoli più comuni e quelli più giganteschi.

Il rapporto uomo-donna diventa qualcosa di molto dolce e sensibile. L’uno che impara dall’altra. E l’altra che diviene pura incarnazione della natura stessa.

La Tartaruga Rossa è un profonda opera di maturazione. Un’inevitabile discesa nel proprio sè, alla scoperta di un mondo semplice e complesso, reale e fantastico.

Potete vedere la video intervista qui:

La Tartaruga Rossa sarà al cinema il 27, 28 e 29 Marzo. Le prevendite sono aperte dal 22 Marzo. Potete acquistarle sul sito: www.latartarugarossa.it