Puntuale, come ogni anno, arriva la classifica dei migliori dieci film distribuiti in Italia nel 2016. Dal pulp di Tarantino all’estetismo di Refn, passando per il supereroe italiano di Gabriele Mainetti e il super papà interpretato da Viggo Mortensen, senza dimenticare l’animazione, anche quest’anno la rassegna cinematografica ci ha regalato moltissime pellicole di differenti generi.
Passa un altro anno e arriva un nuovo resoconto di tutte le uscite cinematografiche del 2016. Lo sappiamo tutti, questo momento è pressoché inevitabile. Di film in un anno se ne vedono tanti, ma alcuni sono sicuramente più validi degli altri. Tra questi, a volte, si nasconde anche il futuro vincitore dei premi Oscar.
Il vero problema delle classifiche di fine anno è riuscire a trovare un compromesso tra le programmazioni. Purtroppo accade molto spesso che alcune delle pellicole più discusse e amate, dal pubblico e dalla critica, non sono uscite in determinati Paesi (tra cui il nostro). Pellicole che meriterebbero addirittura il podio delle classifiche di fine anno.
Il dubbio amletico è sempre lo stesso: inserirli o non inserirli? Lo scopo di una classifica di fine anno – almeno a parere della sottoscritta – è quello di porre l’attenzione del potenziale spettatore su una pellicola meritevole in sala o già uscita in sala, spronandolo a recuperarla o alimentando il dialogo sulle opinioni differenti. Sarebbe pertanto inutile inserire in classifica un film che, invece, non vedremo prima di Gennaio e Febbraio.
Aspettando le vere chicche di quest’anno, che saranno i protagonisti del 2017, come il meraviglioso La La Land di Damien Chazelle e l’ottima prova fantascientifica di Denis Villeneuve con Arrival, andiamo a scoprire le dieci pellicole più meritevoli di quest’anno.
Sing Street
di John Carney
Presentato alla XI Festa del Cinema di Roma, Sing Street è il film musicale in salsa anni ’80 di John Carney. Un coming of age differente ed emozionate, capace di far leva non solo sull’aspetto nostalgia degli spettatori, ma anche di coinvolgerli all’interno di un racconto rivolto a più generazioni.
In questo triste anno di grandi perdite musicali, Sing Street riesce a sfruttare le molteplici suggestioni di uno dei periodi più belli del panorama musicale tramutandole nei sentimenti dei giovani protagonisti stessi.
Un film rivelazione di quest’anno che, sebbene non abbia avuto una distribuzione molto soddisfacente, si conferma tra le pellicole più suggestive ed emozionanti. Un inno alla vita, al non smettere mai di sognare e al credere sempre nei propri obiettivi.
Zootropolis
di Byron Howard e Rich Moore
Quest’anno la Disney si è voluta veramente immortale con molteplici pellicole, tra cui ben due Classici. Tra questi troviamo Zootropolis, film di inizio febbraio del 2016 che ha fin da subito conquistato lo spettatore, dal più piccolo al più grande.
Una storia semplice ma che riesce ad essere molto più efficace di qualsiasi altro film in live action, andando a toccare tematiche con estrema sensibilità e profondità, in grado di comunicare non solo allo spettatore più adulto ma di aprire gli occhi verso una prospettiva differente a quello più giovane.
Zootropolis è un film ironico e divertente, con una grande colonna sonora alle spalle e le maestranze più prestigiose nel settore nella realizzazione dei personaggi in CGI. E probabilmente vedremo questa pellicola in lizza per il Miglior Lungometraggio D’animazione agli Oscar 2017.
Lo Chiamavano Jeeg Robot
di Gabriele Mainetti
Impossibile non citare nella classifica del 2016 il vero film italiano dell’anno, Lo Chiamavano Jeeg Robot. Il regista romano Gabriele Mainetti porta sul grande schermo un film che ha fatto esaltare tutto il mondo. Una pellicola che ha dimostrato che anche in Italia possiamo fare dei grandissimi film e parlare anche di supereroi, riuscendo a mescolare tecniche differenti ma senza mai perdere la nostra autenticità.
Lo chiamavano Jeeg Robot è un film che sa mescolare alcuni degli elementi tipici del grande cinecomic internazionale, come una costruzione molto approfondita del personaggio, portando sullo schermo delle figure iconiche e già divenute dei cult – come per esempio Lo Zingaro interpretato dal bravissimo Luca Marinelli – ma che al tempo stesso non perde quella connotazione partenopea, rendendo il film unico nel suo genere.
Dalla storia alla recitazione, proseguenzo per la realizzazione degli effetti speciali e colonna sonora, Lo Chiamavano Jeeg Robot non ha solo il merito di essere il film più bello e innovativo italiano degli ultimi anni, ma soprattutto rappresenta quella fortissima speranza di cui il cinema italiano ha disperatamente bisogno.
The Hateful 8
di Quentin Tarantino
Tra i film più attesi di inizio anno 2016 troviamo l’ultima fatica di Quentin Tarantino, The Hateful Eight, road movie che si muove tra la tradizione western di Leone e l’eccesso di Carpenter, ovviamente senza mai tradire lo stile e il modus operandi del regista pulp stesso.
Una pellicola ironica, sporca e cinica come la migliore tradizione dei film di Tarantino ci insegna, contornata da personaggi ambigui e spietati, interpretati da un cast eccezionale. Un film diviso in due parti, dove si concede un inizio più dilatato con assoluto protagonista il dialogo/monologo verboso e una seconda parte molto più carica di azione e anche con qualche scena splatter.
The Hateful Eight è un vero capolavoro del cinema, adattabile in qualsiasi spazio tempo. Un’opera che rispecchia profondamente la società odierna, indossa una maschera politica ma senza essere banale o superficiale, e al tempo stesso riprende perfettamente gli stessi problemi sociali e culturali che si sono protratti nei secoli.
Captain Fantastic
di Matt Ross
Tra le ultimissime uscite di quest’anno, troviamo il secondo film come regista dell’attore Matt Ross, Captain Fantastic. Vincitore del pubblico alla XI Festa del Cinema di Roma, Captain Fantastic è un dramedy dai colori pastello che indaga sul rapporto genitori e figli e muove un’elegante, ma incisiva, critica allo stile di vita della società contemporanea.
Protagonista di questa storia è Viggo Mortensen, un attore sempre eccezionale che, ancora una volta, mostra di essere estremamente duttile e capace di interpretare qualsiasi ruolo. Un padre che si fa carico della responsabilità di portare avanti una famiglia composta da sei figli, dopo la scomparsa della moglie, in un continuo confronto tra il suo mondo, privo delle contaminazioni tecnologiche e sociali odierne, e il mondo tipico della società americana attuale.
Un film dolcissimo ed estremamente delicato, in cui il fattor empatia gioca un ruolo fondamentale in questa storia. Un film che porta alla riflessione, al mettersi alla prova. Una storia che dialoga con il suo spettatore, coinvolgendo qualsiasi fascia d’età.
Che possa esserci odore di Oscar per l’interpretagione di Viggo Mortensen?
The Neon Demon
di Nicolas Winding Refn
E a metà classifica non poteva di certo mancare un’altra pellicola molto attesa di questo 2016, The Neon Demon nuovo straordinario lavoro del genio visionario Nicolas Winding Refn.
Il regista danese questa volta abbandona le storie di uomini solitari e violenti, affrontando il mondo ben più cruento e crudele della monda. Un universo carico di simboli ipnotici e dove l’immagine e perfezione estetica è assoluta dominatrice di tutto il film.
The Neon Demon è una pellicola di vittime e carnefici. Di personaggi assetati di fama e anche di amore. La spasmodica ricerca della perfezione e il deterioramento progressivo dell’umanità a causa di questa effimera e impossibile ricerca.
Un film che vede come protagonista una meravigliosa e bravissima Elle Fanning, ma che fa affidamento su altre tre bellissime e spietate muse di bellezza e cattiveria.
Una pellicola fuori dai soliti canoni, in cui Refn si immortala in un racconto a cavallo tra cinema e video arte, elevandosi a una forma artistica altamente superiore.
Neruda
di Pablo Larraín
Tra i protagonisti del 2017 ci sarà il suo meraviglioso e toccante Jackie, ma il sempre più bravo regista Pablo Larraín non manca di stupire neanche per questo 2016. Al cinema sono arrivati ben due suoi film, tra questo l’ironico Neruda con protagonista Gael Garcia Bernal e Luis Gnecco, rispettivamente nei panni de l’ispettore Oscar Peluchonneau e del famoso poeta Pablo Neruda, conosciutissimo anche per il suo attivismo politico nel partito comunista.
La pellicola si svolge in questo continuo “prova a prendermi” tra Neruda e l’ispettore, il primo in fuga a causa della condanna alla clandestinità del comunismo, ad opera del governo, in Cile, del 1948 di Gabriel Gonzalez Videla.
Ironico, sagace e assolumante veritiero, Larraín si dimostra ancora una volta essere un grandissimo artista nel dipingere la storia del suo Paese, portando all’attenzione dello spettatore le sue contraddizioni, cambiando registro a seconda del tipo di film e storia intenzionato a raccontare.
La particolarità di Neruda sta proprio nella sua feroce verità raccontata con toni estremamente leggeri, capace di far divertire lo spettatore ma, al tempo stesso, farlo riflettere su un contesto storico reale e per nulla romanzato.
Senza ombra di dubbio, una delle pellicole meglio realizzate e più magnetiche di questo 2016.
È solo la fine del mondo
di Xavier Dolan
Struggente, viscerale, profondo. È Solo La Fine del Mondo, vicintore del Grand Prix al Festival di Cannes del 2016, è il nuovo film di Xavier Dolan, tra i preferiti dei selezionati per la cinquina degli Oscar come Miglior Film Straniero.
L’enfant prodige Xavier Dolan non manca, ancora una volta, di commuovere il suo spettatore, questa volta portando sullo schermo un’intensa piece di legami familiari dello scomparso drammaturgo francese Jean-Luc Lagarce.
È Solo La Fine del Mondo è un film di attese e parole non dette. La pellicola più matura del percorso di Xavier Dolan e che inizia il regista verso un nuovo tipo di cinema ancora più profondo e complesso. Una pellicola fatta dei silenzi dei suoi personaggi, dei sentimenti nascosti e di quelle inutili parole urlate per sovrastare il dolore e la pesantezza dell’emozioni.
Dolan ritrae un pranzo di famiglia che diviene escamotage per sfogare le proprie frustrazioni. Un ambiente ristretto all’interno del quale i personaggi si muovono come se galleggiassero su di una nuvola di illusioni, solo per non venire a contatto con la realtà.
Metaforico e reale. Toccante e doloroso da lasciare senza fiato. Un Dolan che mai come quest’anno meriterebbe l’Oscar ad occhi chiusi.
Sully
di Clint Eastwood
Medaglia d’argento per l’ultimo meraviglioso lavoro di Clint Eastwood, Sully tratto dalla storia vera del Miracolo dello Hudson, e probabilmente titolo che potrebbe collezionare non poche nomination agli Oscar 2017.
Quando il 15 Gennaio 2009, il capitano di volo Chelsey Sullenberger decollò con 155 passegeri, non avrebbe mai immaginato che quel volo gli avrebbe cambiato totalmente la vita.
Sully è la storia nuda e cruda di un uomo semplice che ha avuto il coraggio di adepiere unicamente al suo dovere in una situazione di estrema emergenza. Eastwood traccia il bellissimo ritratto di una persona umile e modesta, pronta a tutto pur di salvare tutte quelle 155 vite, andandosi a concentrare sugli aspetti meno conosciuti di Chelsey Sullenberger dal mondo.
Interprete di Sully un grandioso Tom Hanks che sembra essere molto vicino alla prestigiosa statuetta d’oro. Un’interpretazione intensa per un film che tocca le corde più sensibili dello spettatore, riuscendo a creare uno straordinario piano empatico tra film e pubblico. Un Eastwood che mancava da moltissimo tempo, estremamente sensibile e incredibilmente minuzioso nella resa dell’immagine.
Animali notturni
di Tom Ford
E la classifica per i migliori film del 2016 non poteva non concludersi con la pellicola più seducente, disturbante e originale di quest’anno, Animali Notturni di Tom Ford.
Vincitore del Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, Animali Notturni è un thriller scioccante e provocatorio. Un’apnea di oltre due ore in un cinema estremamente estitico ma di fortissimo spessore e sostanza.
Altra pellicola di cui sentiremo sicuramente parlare agli Oscar, molto probabilmente fin dai suoi interpreti Amy Adams e Jake Gyllenhaall, di un feroce realismo disincatato, in bilico tra il grottesco e l’effimero.
Un film che trascina lo spettatore in una sorta di incubo all’interno della mente dei personaggi, dove tutti, a modo loro, tirano fuori la loro parte più bestiale e feroce. Un film dall’incredibile potenza emotiva e visiva. Originale e unico. Coinvolgente fin dalle colonne sonore che si muovono sul piano delle pellicole più oniriche come quelle di David Lynch, ma che sa ben affondare le radici nel noir di genere, come le pellicole di Hitchcock.
In questo suo omaggio al cinema di genere, Tom Ford sa essere assolutamente autentico, lasciando impressa sullo schermo la sua firma, il suo marchio di fabbrica. Un cinema unico, raro e magnetico. L’epilogo perfetto di un anno intenso e ricco di pellicole differenti.