Abbiamo giocato approfonditamente il nuovo Dragon Ball Xenoverse 2 e in questa recensione vi diremo se ci ha convinto o meno.

Quando si parla di Dragon Ball non è mai semplice esprimere pareri che vengano recepiti in modo oggettivo. Questo accade per il legame anche emotivo che i suoi fan provano per le storie di Goku, un’empatia che difficilmente si riscontra per altri prodotti simili.

Dragon Ball è stato uno dei primi manga ed anime con target shōnen a sfondare ogni tipo di barriera sociale e ad imporsi come un vero fenomeno pop.

Dragon Ball è stato uno dei primi manga ed anime con target shōnen a sfondare ogni tipo di barriera sociale e ad imporsi come un vero fenomeno pop. Basti pensare che Akira Toriyama scrisse il manga nel lontano 1984 e noi oggi, a 32 anni di distanza, siamo qui a parlare di un suo nuovo videogioco.

Ultimo di una lunghissima serie di prodotti videoludici, più o meno degni di nota, che si sono susseguiti negli corso dei decenni. L’epoca d’oro per i videogiochi basati sull’universo di Dragon Ball è stata quella di PlayStation 2, mentre la generazione di console successiva ha visto la nascita di alcuni tra i peggiori titoli mai creati sul manga. Dragon Ball Xenoverse, uscito nel 2015 sia per old che per current gen, ha segnato una netta inversione di tendenza riportando gloria al nome Dragon Ball in campo videoludico.

Questo sequel riuscirà nel tentativo di bissare il successo del suo predecessore?

Per scoprirlo non vi resta che proseguire nella lettura della nostra recensione. Vi ricordiamo che Dragon Ball Xenoverse 2 è disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One a partire dal 28 ottobre 2016. La versione da noi testata per la recensione è quella PlayStation 4.

 

 

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What’s’ my destiny, Dragon Ball?

 

Cominciamo con il precisare dove hanno fallito, nella scorsa generazione, i giochi di Dragon Ball: ad un gameplay per certi aspetti troppo semplice, per altri troppo macchinoso, andava a riaccostarsi il metodo trito e ritrito con cui la trama del manga veniva rinarrata, di gioco in gioco, senza mai aggiungere nulla di troppo originale.

Esattamente l’opposto di quanto era accaduto nella virtuosa era PlayStation 2, dove con la serie Budokai prima e con quella Budokai Tenkaichi dopo, alla regolare progressione della trama di capitolo in capitolo (tre giochi per ciascuna serie) si affiancava un sistema di gioco complesso al punto giusto, ma estremamente intuitivo e divertente.

Eliminati i fronzoli degli insuccessi per Xbox 360 e PlayStation 3, con Dragon Ball Xenoverse i ragazzi di Dimps hanno riportato il gameplay ad un livello molto raffinato, ampliandolo con un valido escamotage che funge anche da plot twist: le diverse realtà alternative. Tema che i fan di Dragon Ball sicuramente ricorderanno come fondamentale già nel manga, dove per un intero ciclo narrativo le vicende si baseranno sull’arrivo di Trunks da un futuro alternativo per dare inizio alla cosiddetta saga di Cell, e che in questa nuova serie di videogiochi fonda il presupposto stesso sia in termini narrativi che di giocabilità.

 

 

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E se le cose fossero andate diversamente?

 

Dragon Ball Xenoverse 2, come il suo predecessore, non ci mette nei panni di uno dei vari protagonisti del manga, bensì ci fornisce un editor per creare un nostro personaggio con tanto di razza (umano, sayan, namecciano ecc…) e diversi connotati. L’editor è rimasto lo stesso del primo capitolo, sostanzialmente. Dopo pochi minuti saremo pronti ad entrare come protagonisti in una inedita avventura nel mondo di Dragon Ball.

Le vicende partono due anni dopo la conclusione di Xenoverse e la sconfitta del malvagio Demigra.

Le vicende partono due anni dopo la conclusione del primo Xenoverse e la sconfitta del malvagio Demigra. Il multiverso è ora minacciato da un malefico duo che sta seminando il caos manomettendo il continuum spazio temporale e il nostro eroe, nuovo membro della Pattuglia Temporale, sarà chiamato a sventare i loro piani e riportare l’ordine. Salta subito all’occhio che la trama di per se può potenzialmente rivelarsi geniale come deludente.

Non mi dilungherò in spoiler di sorta, ma per questo aspetto Dragon Ball Xenoverse 2 riesce a mantenersi sul livello già alto del suo predecessore, ed è in grado di catalizzare per svariate ore di gioco qualunque buon appassionato nel rivivere i momenti più caratteristici e che si conoscono ormai praticamente a memoria, in un continuo what if che rimescola le carte in tavola e aggiunge un tocco frizzante ed originale al titolo.

 

 

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Pugni, calci e onde energetiche!

 

Per chi avesse giocato il primo Xenoverse c’è anche la possibilità di importare il salvataggio di gioco e trasferire i dati del proprio ex-personaggio. Questo però non tornerà ad essere il protagonista dell’avventura, ma si limiterà fugaci cameo in compagnia di Trunks,  in veste di grande eroe amato e rispettato da tutti a Conton City, la nuova città che funge da hub del gioco e nella quale si esplica la natura meno lineare di questa serie rispetto alle vecchie. Su questi titolo infatti, grazie alla presenza di tante quest secondarie e di un sistema di gioco di gran lunga più ampio del primo, lo sviluppatore è riuscito a inserire vere dinamiche da RPG.

Il gameplay di Dragon Ball Xenoverse 2 è il vero fiore all’occhiello del titolo.

Il gameplay di Dragon Ball Xenoverse 2 è il vero fiore all’occhiello del titolo. Prende tutti gli aspetti positivi del capitolo precedente e li esalta, migliora invece quelli più negativi e ci regala scontri adrenalinici, con un’azione di gioco fluida e una risposta ai comandi ottima. Sia nella modalità storia che negli scontri contro CPU e altri giocatori, i granitici 60fps garantiscono una giocabilità molto raffinata che permette al giocatore di applicarsi in combo spettacolari a suon di pugni, calci, onde energetiche e altre mosse speciali che – si sa – in Dragon Ball sono sempre state davvero coreografiche. Migliorato anche il sistema di spostamento sia a terra che, soprattutto, in volo anche durante i combattimenti, e anche la dinamica delle collisioni.

Unico vero punto a sfavore resta la gestione della telecamera di gioco decisamente problematica in alcuni casi, e una generale scarsezza di dettagli nelle arene. Da un titolo la cui natura è però principalmente quella di picchiaduro, non ci si può tuttavia aspettare una cura maniacale dei dettagli in tal senso e il dettaglio grafico in media è comunque ottimo e rende l’esperienza di gioco estremamente godibile, grazie anche alla grafica in cell-shading.

 

 

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In conclusione, Dragon Ball Xenoverse 2 centra tutti gli obiettivi che un titolo di questo tipo dovrebbe porsi e non delude le aspettative del suo predecessore. Dal punto di vista del gameplay migliora tutte le sue pecche e lo porta ad un livello superiore, stesso discorso si può fare per il dettaglio grafico e il framerate, complice anche la natura only current gen di questo nuovo titolo. Le meccaniche da GDR implementate nel picchiaduro lo rendono uno dei migliori attori nell’attuale panorama dei tie-in da manga e anime inoltre.

La trama muove da un escamotage originale e offre un’interessante visione alternativa che potrebbe verosimilmente esistere nell’universo creato dalla mano e della mente di Toriyama parecchi anni fa. I fan di Dragon Ball potranno rivivere i momenti più iconici di tutte le saghe declinati in una nuova chiave di lettura.

Potranno sentirsi davvero protagonisti con il proprio alter ego delle situazioni più importanti e scontrarsi con tutti i personaggi dell’universo di Dragon Ball visto il roster impressionante che comprende personaggi da tutte le serie animate (anche la recente Dragon Ball Super) e dai tantissimi Original Animated Video del passato.