Dopo la Milano Games Week abbiamo un’idea più ampia e precisa di The Last Guardian. Manca ormai poco alla sua uscita sugli scaffali, l’hype è alle stesse e così anche la paura di non vederlo completamente sfamato. Un misto di eccitazione e timore, dettato da alcuni problemi che affliggono la produzione e che speriamo vengano risolti in fase ultima.
The Last Guardian è entrato nella fase Gold. Basta questa semplice frase a provocare nei gamer un misto tra l’eccitazione e l’incredulità. Un titolo questo annunciato nel lontano 2009, in esclusiva PlayStation 3.
Uno sviluppo avviato addirittura nel 2007. A distanza di quasi dieci anni è pronto per la commercializzazione, precisamente il 6 dicembre la nuova fatica del Team Ico approderà su PlayStation 4: un sogno che diventa realtà.
Ci son nomi che nel mercato videoludico rimbombano assordantemente, forti di un passato composto da grandi successi, capolavori che resteranno per sempre negli annali videoludici. È il caso del Team Ico e dei suoi sviluppatori.
È il caso però anche di uno sviluppo travagliato, anni e anni di rinvii, silenzi e cosa ancor più drastica, di un passaggio generazionale. La realtà potrebbe essere ben diversa dal sogno. Allora non basta sapere chi e cosa c’è dietro a The Last Guardian per non aver paura, la storia ci ha insegnato che produzioni così difficili e inusuali hanno spesso portato alla deturpazione di grandi serie, di grandi nomi. La storia ci insegna che nulla è certo, e il flop è dietro l’angolo.
Noi appassionati videogiocatori speriamo non sia così, ovviamente. Trascinati dall’impulso irrefrenabile di voler metter mano a questa terza creatura partorita dalla fervida e geniale mente di Fumito Ueda, siamo saliti sul pericoloso treno dell’hype, ma con qualche necessaria riserva, o precauzione se più vi aggrada.
The Last Guardian visto dal vivo è coinvolgente, emozionante!
Cronologicamente parlando, l’ultima volta a cui è stato possibile assistere ad una presentazione del gioco è stata in quel di Milano, durante la recentissima Games Week. Entrati in una saletta troppo piccola per contenere l’emozione di una sessione giocata dal vivo di The Last Guardian. Fruita da un membro del team preparato a portare a termine la demo senza scoprire il game over, ci siamo lasciati trasportare nel mondo creato dal Team Ico per una ventina di minuti circa.
Essenzialmente ciò che passava su schermo non era altro che la demo già mostrata durante il Tokyo Game Show, ma vederlo su un monitor adeguato, giocato al momento, rimanda un feedback ad un feeling totalmente differenti. Parte così la sessione live, ed è incanto. Lo è perché già dai primissimi momenti si respira la solita, instancabile, meravigliosa poesia che impregna ogni prodotto di questa leggendaria software house.
La tavolozza di colori è morbida, il design dei personaggi e degli ambienti è ispirato, mai invadente, sempre coerente all’atmosfera generale del gioco. Che bello questo The Last Guardian. Anche dal punto di vista tecnico, la grafica fine a sé stessa, non possiamo che essere soddisfatti. Nulla che faccia gridare al miracolo, ma chiaramente una produzione simile fa respirare l’aria di next-gen, sorpassando senza remore le potenzialità della PlayStation 3, console per la quale era nato The Last Guardian.
Si iniziano così ad affrontare i primi enigmi, pieno stile un po’ cervellotico che contraddistingue questa “serie” (concedetemi di chiamarla così). Assieme ad essi anche i primi problemi, quelli che però affliggono un po’ da sempre i nascituri del Team Ico: compenetrazione e cali di frame rate.
È una demo. Ci diciamo così. Però chissà da quale versione è stata tratta questa demo, ormai manca così poco all’uscita. Ce la faranno a risolverlo. Più o meno sono i pensieri che hanno affollato la mente durante la presentazione.
Giunge il momento delle fasi un po’ più concitate, ed ecco che il frame rate cala ben al di sotto dei 30 per secondo. Lo si avverte soprattutto quando viene mossa più intensamente la telecamera, quando su schermo iniziano ad esserci un attimino di cose in più da gestire. Ma scatta molto, non poco. Le prime perplessità iniziano a diventare più pressanti.
Poi notiamo anche un’altra cosa, non sempre i comandi si coniugano bene con quello che accade nel gioco. Più volte ci son stati problemi a scavalcare un oggetto perché il nostro alter ego faceva fatica a compiere il gesto, addirittura questo problema, associato al calo di frame rate, ha portato al game over durante la presentazione. Ma non è solo questo, come ben saprete nel titolo avremo a che fare con Trico, mistica creatura che piano piano entrerà in sintonia con noi e ci aiuterà a proseguire nella nostra avventura. Ebbene, sembra non capire adeguatamente i nostri comandi, perché saremo noi ad impartirglieli. Tentenna, bisogna provare più e più volte ad illustrargli cosa fare.
Eccoci, la demo finisce e le sensazioni sono varie, diametralmente opposte l’una dall’altra. The Last Guardian sembra essere un gran bel gioco, ma con gran bei difetti.Perché le compenetrazioni non sono proprio lievi, anzi, intere braccia e parti del corpo che scompaiono totalmente quando ci appendiamo ad una sporgenza, o magari quando cerchiamo di raccogliere un oggetto. Non è proprio una bella cosa. Ma guarda che stile e che incanto, passiamoci sopra.
The Last Guardian è anche tanto altro
Ci siamo impegnati a sottolineare ciò che ci spaventa di questa produzione, perché parlane bene, di un titolo del genere, è fin troppo scontato. Vogliamo mettere le mani avanti, perché capita sempre troppo spesso, oramai, che titoli di spessore, dalle grosse promesse e aspettative, si riducano in fumo, mandando poi anche in fumo tutto l’hype generato.
Ma vi rincuoriamo perché non è solo questo The Last Guardian. È anche un gioco che trasuda poesia da tutti i pori, che incarna senza alcun’ombra di dubbio le atmosfere oniriche di Ico (soprattutto) e Shadow of the Colossus. È l’intimità del rapporto tra un misterioso ragazzo tatuato e la bestia Trico, coniugazione di un conoscersi atipico, che viene messo dinanzi al giocatore con singolare e stupefacente coraggio, amore.
È difficile usare termini del genere descrivendo un gioco, sono poche le produzioni capaci di suscitare determinati stati d’animo nel giocatore, ma finora Ueda e il suo team hanno sempre centrato l’obiettivo.
Questa volta ci son problemi di fondo che ci fanno preoccupare, per questo il treno dell’hype diventa pericoloso. Ma noi siamo videogiocatori, sogniamo a prescindere, e non vediamo l’ora di testare pad alla mano la versione definitiva di The Last Guardian. Manca poco, l’ultima fermata di questo treno hai il nome dell’uscita.
The Last Guardian arriverà il 6 dicembre in esclusiva PlayStation 4 dopo ben 9 anni di sviluppo e sette dal suo annuncio ufficiale. Quasi un decade che ha visto anche il passaggio di un’intera generazione di console. Disporrà di una limited edition davvero pregevole.
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