Siamo giunti alla giornata di sabato 15 ottobre, momento più caldo della fiera, ma intanto tiriamo le somme di quanto fatto da giovedì.
Forse non tutti sanno che la Milan Games Week si articola in diversi momenti oltre a quello prettamente fieristico. Per l’edizione 2016 in particolare ci sono stati svariati incontri organizzati al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano fino a giovedì sera.
Ospiti d’onore per questa edizione lo sviluppatore John Romero (Doom, Quake, Wolfenstain 3D ecc…) e sua moglie, Brenda Romero, che hanno tenuto personalmente diversi speaking sull’industria dei videogiochi, spaziando dall’evoluzione che oggi assume con le nuove tecnologie quali la realtà virtuale al ruolo delle donne.
Abbiamo partecipato giovedì sera allo speaking conclusivo del Fuori Milan Games Week tenuto proprio da John Romero e intitolato “Una vita nei videogiochi” nel quale lo sviluppatore ha ripercorso le tappe che hanno reso l’industria videoludica ciò che è oggi dalla sua nascita, quando ancora non era un fenomeno pop di portata globale e che egli ha potuto vivere in prima persona vista la sua incredibile carriera.
C’è stato poi un corner in cui stampa e pubblico hanno potuto scambiare due parole con Romero, fare una foto insieme e chiedere un autografo, il nostro Joshua non ha potuto esimersi dal farsi autografare una GTX 1080 nuova di zecca, come potete vedere in foto!
Da venerdì mattina siamo invece entrati in azione nella fiera vera e propria, ospitata al solito nella struttura di Fiera MilanoCity, dove abbiamo potuto provare con mano svariati titoli molto attesi.
Mentre Joshua era in avanscoperta a sondare le ultime novità hardware allo stand di Asus, io mi sono occupato di testare tutti e tre i capitoli di Final Fantasy che Square Enix vanta attualmente nella sua line-up (Final Fantasy XV, World of Final Fantasy e Final Fantasy XII: The Zodiac Age) presso lo stand di Koch Media, di cui ho già scritto in questa anteprima che potete recuperare di seguito se ve la foste persi sul momento:
Subito dopo ci siamo recati presso lo stand di Ubisoft dove abbiamo potuto invece vedere in azione molti titoli che lo sviluppatore francese ha in cantiere per questo holiday e per l’inizio del prossimo anno.
Erano infatti presenti versioni giocabili di South Park: Scontri di-retti e For Honor, mentre per Tom Clancy’s Ghost Recon: Wildlands e Watch Dogs 2 una dimostrazione hands-off a porte chiuse. Partiamo dunque da queste due, per Ghost Recon: Wildlands trovate di seguito l’approfondimento realizzato da Joshua, mentre io vi parlerò di quel che ho potuto vedere di Watch Dogs 2.
Dunque, come ormai saprete tutti Watch Dogs 2 cambia protagonista e location, e ci porta in una incredibile ricostruzione della San Francisco bay nei panni di Marcus, un hacker dalle fattezze fortemente hipster californiane.
Al netto dei palesi stereotipi che compongono ciò che si è visto finora, la missione mostrata nella demo hands-off qui a Milano ci propone un pezzo della trama principale del gioco (nelle fasi iniziali) che sembra avere decisamente più mordente rispetto al primo capitolo.
Dal punto di vista narrativo sembrano esserci le basi affinché questo Watch Dogs 2 diventi un masterpiece (più o meno come avvenne sempre a Ubisoft in passato con Assassin’s Creed e Assassin’s Creed II) e anche le meccaniche di gameplay sembrano solide e variegate. Non solo hacking, giocano infatti un ruolo enorme i droni, sia aerei che di terra, indispensabili per affrontare le missioni stealth.
Ovviamente al giocatore è lasciata quasi la totale libertà di approccio per cui potrete mandare Marcus in mischia con la sua originale arma stile yo-yo o con pistole stampate in 3D, o farlo agire di soppiatto adottando un approccio più tattico.
All’interno della demo venivano mostrate tra le altre cose anche fasi di guida dei veicoli, uno dei talloni d’Achille del primo episodio che è stato decisamente migliorato implementando una fisica di guida che non sembra avere da invidiare nulla a titoli del calibro di GTA V.
Per quanto riguarda For Honor invece abbiamo potuto provare con mano una demo in multiplayer locale di una decina di minuti dove io e Joshua abbiamo fatto squadra e rivaleggiato con colleghi di altre testate scegliendo la nostra fazione in uno scontro 4vs4 giocato fondamentalmente sulla conquista delle basi nemiche (che permetteva alla squadra di turno di accumulare svariati punti) oltre che agli scontri diretti.
Sebbene si sappia ancora davvero poco sul single player, di cui comunque non abbiamo potuto vedere sequenze nemmeno hands-off, la componente multigiocatore di For Honor ci ha convinto e sorpreso non poco. Il titolo è divertentissimo da giocare tra amici e offre una valida alternativa ad un mercato ormai dominato dagli sparatutto in prima e in terza persona.
Un titolo multiplayer così competitivo con scontri all’arma bianca non si era ancora mai visto, e bisogna riconoscere a Ubisoft di essere ormai una delle poche software house di fama internazionale che ancora osa e sperimenta territori inesplorati.
Il gameplay del titolo non è subito immediato e intuitivo, ma dopo averci preso un po’ dimestichezza non si hanno problemi di sorta. Siamo però davanti a un gioco abbastanza tecnico che richiede una buona dose di concentrazione e saper alternare attacco e difesa intelligentemente.
Finite le prove da Ubisoft, ci siamo spostati nel mega stand in cui Activision presentava il lancio del nuovo Skylanders e, ovviamente, Call of Duty: Infinite Warfare. Abbiamo provato anche qui una sessione di multiplayer in locale con vari scontri, dal deathmatch a squadre alla conquista zone, tutto in versione PlayStation 4. Il titolo è è estremamente fluido nella sua componente multigiocatore e ripropone la formula ben consolidata che già conoscete se siete amanti della serie (prendendo a piene mani quanto visto in Advanced Warfare ma migliorando di molto le dinamiche di gameplay di stampo, per così dire, futuristico).
Abbiamo infine avuto modo di provare svariate demo e giochi per il visore di Sony appena lanciato sul mercato, PlayStation VR, che è risultato sorprendentemente comodo sia per l’utilizzo che in termini di ingombro. Nello specifico ho provato Batman: Arkham VR, la demo di Resident Evil VII e uno sparatutto interamente pensato per VR: Farpoint. Ma non ci dilunghiamo troppo in questa sede sul PlayStation VR che analizzeremo approfonditamente nel corso di questa settimana una volta tornati in redazione.
Nel corso di sabato e domenica Joshua ha svariati appuntamenti con altri stand in ambito hardware, tra cui HP e Acer, mentre io sarò allo stand Microsoft per provare la loro line-up e le novità anche in ambito del programma Xbox Play Everywhere tra Xbox One e Windows 10 e anche in collaborazione con Electronic Arts per EA Access. Altro appuntamento invece con Sony per la prova di The Last Guardian e Horizon: Zero Dawn, e poi spazio all’enorme area degli sviluppatori indipendenti, all’area tech e retrogaming.