Chiude i battenti il progetto Star Wars: Galaxy in Turmoil, nonostante le rassicurazioni degli sviluppatori sull’accordo con Valve e sulla natura di parodia del titolo che avrebbe evitato complicazioni legali.
Star Wars è però un marchio troppo importante, soprattutto in questo momento, per lasciare qualcosa in mano a chi non l’ha pagato profumatamente. Così Electronic Arts e Lucasfilm hanno tirato i freni al progetto fanmade di Frontwire Studios, Star Wars: Galaxy in Turmoil, che si poneva come un sequel spirituale del vecchio Battlefront 2 di Pandemic.
Al gioco lavoravano part-time un gruppo di sviluppatori che, tramite le parole di Tony Romanelli, avevano rassicurato i fan sotto molteplici punti di vista. Primo fra tutti l’accordo di distribuzione con Valve che permetteva al gioco di essere distribuito gratuitamente a tutti gli acquirenti, fattore che, insieme alla classificazione come parodia, avrebbe dovuto evitare problemi legali di sorta con il diritto d’autore sul brand e sui personaggi.
Nel mese di giugno è però arrivata una lettera di diffida da parte di Lucasfilm. Romanelli ha dichiarato che non si tratta di una presa di posizione della stessa Lucasfilm, che ha anzi espresso un parere tutto sommato positivo sul loro lavoro. Il vero problema è l’accordo di esclusività per lo sfruttamento del brand Star Wars stipulato con Electronic Arts, il quale non permette di sfruttare per altre IP né l’universo, né i personaggi di Star Wars.
Pur essendo convinti di essere legalmente nel giusto, i ragazzi di Frontwire Studios hanno deciso di non impelagarsi in una dispendiosa azione legale contro EA o Lucasfilm che, a conti fatti, è comunque il detentore dei diritti di Star Wars. Lo sviluppo del gioco potrebbe però continuare non comprendendo più riferimenti a quell’universo, ma ambientando una storia originale in un nuovo universo sempre sullo stile dei vecchi Battlefront.
- Frontwire Studios’s Star Wars spin-off Galaxy In Turmoil shut down by EA and Lucasfilm (develop-online.net)