La polemica sulla presunta scoperta delle onde gravitazionali non accenna a calmarsi. Tutto è partito da un tweet di qualche settimana fa e oggi si getta benzina sul fuoco con delle mail che attesterebbero l’effettiva scoperta di queste misteriose onde.

Avevano detto che nel nuovo millennio la fisica sarebbe tornata di moda, ecco, ora si sta un po’ esagerando. L’uso improprio dei social non ha colpito solo gli adolescenti in cerca di facili attenzioni, ma ha raggiunto anche il mondo della scienza, o meglio, gli scienziati. Solo qualche settimana fa, il fisico Lawrence Krauss aveva pubblicato un tweet che annunciava la scoperta delle elusive onde gravitazionali.

 

Krauss non fa parte del progetto di ricerca sulle onde gravitazionali

Salvo il non sempre attento uso del condizionale, la notizia è rimbalzata sulla stampa di tutto il mondo e questo senza che nessuno degli scienziati coinvolti nella scoperta abbia aperto bocca. Infatti Krauss non fa parte del progetto di ricerca sulle onde gravitazionali, chiamato LIGO, ed ha solo riportato “una voce”.

 

la scienza non si fa sui social.

Al tweet sono seguite numerose polemiche, visto che la scienza non si fa sui social. La vicenda, oggi, assume risvolti inquietanti con la pubblicazione di una mail che lascia trasparire dei numeri ben circostanziati sulla scoperta. Il messaggio è stato scritto da Clifford Burgess un fisico teorico dell’Università di Hamilton ed è stata mandata all’intero dipartimento per “allertare i colleghi e gli studenti su quello che stava accadendo”.

 

Qualcuno ha pensato di rubare una mail interna e pubblicarla su Twitter

Peccato che qualcuno dei destinatari abbia pensato di prendere il messaggio e metterlo su Twitter. Nemmeno a dirlo Burgess non è nel progetto LIGO, ma ha sentito delle voci da parte di gente che avrebbe letto i dati ufficiali. La scoperta, secondo Burgess, verrà rivelata l’11 Febbraio su Nature e deriva dalla misurazione di due buchi neri in collisione. Secondo i dati fatti trapelare nella mail la scoperta sarebbe certa…

….ma la scienza non si fa con i tweet.

 

 

Se i dati fossero reali si tratterebbe di una scoperta rivoluzionaria,

Se i dati fossero reali si tratterebbe di una scoperta rivoluzionaria, sicuramente gli autori vinceranno il Nobel, ma le scoperte seguono una iter ben preciso che prevede l’invio ad una rivista scientifica di tutti i dati, la correzione dell’articolo da parte di altri scienziati non collegati al progetto e la sua pubblicazione. Attualmente nessuno di questi step è stato raggiunto. Se quello che dice Burgess è vero allora esiste un articolo che è stato inviato a Nature, ma che sarebbe opportuno rimanesse segreto fino alla approvazione da parte della commissione indipendente di revisione.

 

Già in passato proclami di scoperte epocali si sono rivelati infondati o frutto di errori di misurazione, speriamo che questo non sia il caso.

 

Ad oggi nessuno scienziato di LIGO ha confermato o smentito la notizia.

Se qualcuno di voi pensa che in fondo non ci sia nulla di male nel creare hype su una tematica mettetevi nei panni dei ricercatori di LIGO. Costruite uno strumento gigantesco per misurare uno degli eventi più elusivi dell’Universo; i vostri calcoli sono continuamente messi alla prova con l’inserimento di dati fasulli per vedere se barate; se pensate di aver scoperto qualcosa potete scrivere un paper scientifico, ma prima di inviare tutto si apre la busta con i dati fasulli perchè magari siete stati trollati (qui dettagli sui metodi di controllo). Ecco, una volta superati tutti queste difficoltà arrivano colleghi che si occupano di tutt’altro e vi bruciano l’anteprima per avere una manciata di cuoricini su Twitter…

 

Non ci rimane che aspettare e vedere se l’11 Febbraio questa epocale scoperta verrà confermata ufficialmente o se la ricerca verrà messa, di nuovo, alla berlina per il desiderio di visibilità di qualche esibizionista.