La moda dei remake, reboot, sequel, spin off, impazza ormai da diversi anni; ed ovviamente, in questo, gli americani sono decisamente i più ghiotti. Supereroi e horror sono i primi bersagli di questo cubo di Rubik senza fine, ma anche i grandi pilastri dell’azione e della fantascienza non hanno scampo.
Era solo questione di tempo, infatti, prima che un franchise come Terminator cadesse nella stessa trappola. La Universal ci ha dato giusto il tempo di riprendere fiato dal reboot del parco dei dinosauri più famoso del mondo, che è subito pronta a strapazzarci, tra un salto temporale e l’altro, nell’universo dominato dalle macchine.
Di sequel sulla storica saga, iniziata nel 1984 con un signore di nome James Cameron (che firmerà poi il secondo capitolo) ed un giovanissimo, e super prestante, Arnold Schwarzenegger, ne ha visti tanti (ed anche troppi). Questo quinto capitolo, però, vuole essere un reboot della saga senza legami di continuità con i capitoli precedenti, prefiggendosi l’obiettivo di aprire qualche porta di più e lasciando spazio ad un ulteriore seguito.
In realtà, Terminator Genisys cerca, grosso modo, di reinterpretare i primi due capitoli della saga, mostrando ciò che è sempre stato solo raccontato: ovvero quando sia T-800 (Schwarzy) che Kyle Reese (Jai Courtney), arrivano sulla terra con l’obiettivo comune di proteggere Sarah Connor (per la quale un’agguerritissima “madre dei draghi” Emilia Clarke prende il posto della storica Linda Hamilton).
Regia: Alan Taylor
Sceneggiatura: Laeta Kalogridis, Patrick Lussier
Con: Arnold Schwarzenegger, Jason Clarke, Emilia Clarke, Jai Courtney
Prodotto: Paramount Pictures, Skydance Productions
Distribuito: Universal Pictures
@nelle sale italiane il 9 Luglio
In questo capitolo partiamo direttamente dalla fine, o meglio dall’inizio di un’ipotetica nuova alba per il genere umano. Nel 2029 John Connor (Jason Clarke), capo della resistenza umana contro le macchine, convinto di aver sconfitto Skynet, ma ben consapevole che le macchine hanno rimandato indietro nel tempo un Terminator (il T-800 del primo film) per uccidere sua madre prima che possa partorirlo, fa affrontare al giovane Kyle Reese, inconsapevole di quanto il suo offrirsi volontario è solo uno schema eseguito alla perfezione dal destino, un viaggio temporale fino al 1984.
Prima regola di ogni film fantascientifico dove alla base ci sono gli spostamenti temporali (e la saga di Ritorno al Futuro insegna) è che non bisogna mai cambiare l’ordine delle cose e, soprattutto, non bisogna abusare di tale “potere”.
Ed infatti, il passato in cui precipita Kyle Reese non è quello raccontatogli da John Connor.
Sarah Connor non è una sprovveduta cameriera il cui unico problema sono le bollette ed arrivare a fine mese; no, Sarah Connor è già una cazzutissima eroina che combatte contro il tempo e vive sapendo perfettamente di avere un destino già scritto e segnato, costantemente protetta proprio da T-800, precedentemente riprogrammato e mandato dagli esseri umani del futuro (Terminator II) per proteggere Sarah.
Ciò che ancora nessuno dei personaggi sa è che il destino non è per nulla certo.
Il fato non esiste, tanto per citare John Connor, ed il futuro è tutto da scrivere, tutto da reinventare. Non è solo il passato ad essere cambiato, ma anche il futuro. Sarah e Kyle dovranno affrontare qualcosa di molto più pericoloso, e sentimentalmente forte, dei cyborg assassini, per poter impedire a Skynet di far avverare la “profezia” del Giorno del Giudizio.
Terminator Genisys non è certo un capolavoro del genere, ma sicuramente salva la saga dai disastrosi sequel Rise of Machines (2003) e Salvation (2009) per diversi aspetti, primo fra tutti la regia.
Alan Tylor non si limita semplicemente a dare una nuova interpretazione alla storia cercando, un po’ rocambolescamente, di soddisfare le varie linee temporali. Tylor da un nuovo volto alla saga di Terminator, ma al tempo stesso non abbandona totalmente i capisaldi gettati ben trentuno anni fa da Cameron.
La pellicola presenta continui rimandi ai primi due capitoli, a tal punto da essere quasi maniacale sia nella scelta della fotografia che nel susseguirsi degli avvenimenti come l’arrivo del T-800 killer e quello di Kyle Reese. C’è una perfetta ricostruzione dell’arsenale costituito da Sarah Connor. In questo caso, inoltre, la prop master Diane Burton e il maestro d’armi Harry Lu hanno dato un occhio di riguardo, adattando le armi appropriate per ogni periodo trattato nel film, per soddisfare sia gli intenditori che i fanatici.
In sceneggiatura, come spiega la sceneggiatrice/produttrice Laeta Kalogridis, si è voluto anche abbastanza giocare col destino, mescolando un po’ i ruoli rispetto ai film precedenti. Ci troviamo, quindi, di fronte a situazioni di vero déjà vu, ma con la posizione, rispetto alla situaizone, dei personaggi inversa rispetto ai capitoli precedenti.
Vera nota dolente del film sono sicuramente i passaggi temporali, appesantiti da apparenti flashback e flashforward, che spesso fanno perdere il fuoco della scena o della sequenza stessa allo spettatore, rendendo il tutto abbastanza confusionario. Proprio per questo motivo ci si perde un po’ sulle differenti linee di trama, assistendo ad alcuni episodi al quanto grotteschi come figli più anziani dei genitori o genitori che “non sapevo di essere padri”, cavalcando le onde di un Beautiful fantascientifico.
Assolutamente da elogiare il passaggio temporale gestito sul corpo di Schwarzenegger. Infatti, per ogni anno differente in cui ci troviamo nella storia, dal momento che la pelle del nostro Terminator T-800 è fatta di tessuto cellulare umano, i cambiamenti estetici sono notevoli. Lodevole è, soprattutto, l’interpretazione di Schwarzenegger, che recita ogni volta un se stesso invecchiato nel tempo (eccezion fatta per il T-800 raffigurante lo Schwarzenegger degli anni ’80 che è stato totalmente ricostruito), trovandosi un po’ in una sorta di specchio rappresentate la realtà attuale.
Questa volta, col personaggio di Arnlod, vengono sorvolate tutte le leggi della robotica (ma questo è stato già fatto in film come A.I.- Artificial Intelligence di Steven Spielberg) e ci troviamo di fronte ad un T-800 “vecchio ma non obsoleto”, come recita il lemotiv di questa pellicola, che prova dei sentimenti di affetto paterno per Sarah. Molto divertente, ed anche abbastanza inquietante, sono i suoi vani tentativi di esprimere emozioni col volto, che hanno concesso diversi sorrisi alla sala.
Interessante e, probabilmente, unico vero spunto più creativo è presentare Genisys, quindi Skynet, come un software di aggiornamento che rivoluzionerà per sempre le dinamiche sociali, digitali ed interattive, dell’intera umanità. Tutti potranno essere collegati 24h su 24h, far sapere in diretta tutta la loro esistenza al mondo intero e, monitorare casa, macchina, ufficio direttamente dal proprio tablet, connesso con tutti gli dispostivi elettronici di cui si è in possesso.
Grandi guru dell’informatica, del mercato tecnologico, che spacciano Genisys come una vera e propria rivoluzione tecnologica che il mondo abbia mai conosciuto. Vi ricorda nulla?
Non è per cercare sempre il malevole nei film, figuriamoci in una pellicola dove tema cardine è la tecnologia dell’uomo che decide di rivoltarsi definitivamente contro, eppure è quasi spontaneo pensare ad una sorta di critica alle grosse società moderne “spacciatrici” di comfort tecnologici. La riflessione, nel vedere enormi tabelloni riportanti conti alla rovescia e folle impazzite per accaparrarsi in anteprima il fantomatico software, vien quasi da sé.
Critiche mediatiche e sociali a parte, Terminator Genisys è sicuramente un film adatto veramente a tutti, perfino ai non appassionati della saga (soprattutto perché non hanno bisogno di recuperare altri quattro film). Una vera pellicola di puro entertainment ben fatta, dove vengono cambiate diverse regole, e destini, dei film precedenti. Un inizio non con il botto, ma un buon inizio.
Certo del futuro non vi è certezza, e questo film ce lo dice molte volte, quindi siamo molto curiosi nel vedere cosa escogiteranno per un sicuro seguito. Gli spunti non mancano, e molte informazioni sono lasciate in sospeso. Dobbiamo solo pazientare un po’ (e forse neanche troppo).
E visto che nel film, deludendo tutti, il nostro T-800 non lo dice… Ve lo dico io:
Hasta la vista, baby!
Terminator Genisys è nelle sale italiane da oggi, 9 luglio.
Terminator Genisys – Featurette “Diventando Sarah ConnorTerminator Genisys – Featurette “Diventando Sarah Connor” (sottotitoli in italiano)Nei cinema dal 9 luglio, scopri Terminator Genisys su Lega Nerd:https://leganerd.com/tag/terminator-genisys#TerminatorIT #RITORNA
Posted by Lega Nerd on Thursday, July 9, 2015
- Terminator Genisys (terminatorgenisys.it)