Grazie alle congiunzioni astrali favorevoli, la luna
con Venere, io che vado a Milano, la congiunzione disarmonica tra il Sole e Nettuno, nonché qualche email e telefonata, riesco ad incontrare Andrea Galeazzi.

Come da tradizione milanese, Andrea ha poco tempo e dobbiamo fare di fretta: abbiamo appuntamento in una zona famosissima e centralissima di Milano, sotto il suo studio di architettura. Sì, perché Andrea è il Dott. Arch. Andrea Galeazzi, classe 1973, laureato al Politecnico di Milano, abilitato, libero professionista, architetto a tempo pieno con relativo studio di architettura.

Puntualissimo, spunta all’improvviso, si avvicina con il sorriso, falcata decisa e mi saluta con una stretta di mano dandomi dello stalker: ha pienamente ragione. Andiamo al bar e durante la fila standard milanese per pagare alla cassa iniziamo a conoscerci.

Rompere il ghiaccio è inutile con Andrea, lui è schietto, sincero, senza barriere sin da subito nei miei confronti e per me è fin troppo facile, la sua voce viene riconosciuta dal mio sistema celebrale come amica, familiare.

Per trovare un’analogia nerd, abbiamo fatto un pairing bluetooth immediato.

Per trovare un’analogia nerd, abbiamo fatto un pairing bluetooth immediato, lui è senza password o comunque la classica serie di zeri mentre per me lui è un dispositivo già riconosciuto.

Non seguiamo una scaletta, non faccio domande, ma cominciamo a parlare del suo passato, quello nerd, della sua passione, di come ha raggiunto la popolarità.

Tutto inizia nel 2006 quando un amico della redazione di telefonino.net gli chiede di fare qualche recensione video: ridiamo entrambi pensando alle soluzioni tecniche e risoluzioni video dell’epoca.

 

Ingresso

 

Dopo sei anni sente il bisogno di crescere, di avere nuovi stimoli e diventa co-responsabile di HDMotori diventando tester di auto e moto.

Un anno dopo lascia definitivamente telefonino.net e diventa responsabile test prodotti di HDBlog, passaggio che fa lievitare l’ottimo numero di accessi da un milione e ottocentomila a ben oltre i cinque milioni.

Visto l’impegno, lo sviluppo, le features, la professionalità degli altri autori il sito sarebbe cresciuto comunque ma il fattore-Galeazzi ha overclockato e lanciato la piattaforma nel firmamento dei siti tech più visitati.

Parliamo, divaghiamo, scherziamo ma poi Andrea viene preso dal senso di responsabilità lombarda e così lo seguo nel suo studio.

Durante il tragitto ripercorriamo il set naturale delle sue recensioni, la Porta, la via, la fontana, la porta d’ingresso del suo studio, le cassette della posta, l’ascensore per provare l’adattamento delle fotocamere dal buio alla luce, la terrazza per gli zoom verso il palazzo Unicredit ed infine il mitico studio d’architettura di registrazione.

Anche in questo caso avverto la sensazione di “sentirmi a casa” o almeno in un luogo familiare, mi fa vedere quali saranno i suoi prossimi test, scatta il momento turista/fan e mi faccio fare un autografo sulla cover del mio Motorola (che venderò su eBay lucrando il più possibile, scherzo), ci scattiamo qualche foto ricordo, mi sparo un selfie con il mito e parliamo.

 

 

Mi racconta che seguirà l’esperimento “colazioni con il pubblico”, dove si potrà confrontare dal vivo con le persone che lo seguono, qualche lieve cenno sul futuro con lo staff di HDBlog e mi racconta ancora qualche aneddoto divertente successo durante questi anni. Gli chiedo come riesca a far conciliare tutte queste attività e la sua risposta è semplice, diretta. Lui fa quello che gli piace.

Scendendo in strada incontriamo uno dei tanti corrieri che vengono da lui (immaginate la mole di pacchi che arriva e parte dal suo studio, praticamente un hub delle poste lavora meno), si salutano per nome, rimandano il caffè ad un altro momento. Andrea è amico di  tutti, anche del corriere.

Proprio in questo momento capisco il successo di quest’uomo. La sua forza sta nell’impegno continuo, costante, che non gli comporta alcun tipo di stress perché è curioso, come un bambino spinto dall’irrefrenabile voglia di conoscere nuovi giocattoli.

 

 

Il suo approccio da “uomo qualunque” che cela il nerd sfegatato misto alla metodica è vincente. Nelle sue recensioni ti parla come se fosse una
persona qualunque, un amico che ti dice come si trova con quel telefono, nei suoi video sai che vedrai lo stesso metodo di confronto (il video della fontana, l’ascensore, la foto di Buzz Lightyear, le immagine campione ecc) raccontato  in modo rassicurante, sincero ma professionale, con qualche pizzico di tecnicismo.

 

 

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