Se il capo chiama non lo si può ignorare. Ed è per questo che quanto il sommo ci ha chiesto di partecipare agli MTV Digital Days per conto di Lega Nerd, ci siamo inginocchiati e abbiamo ricevuto la nomina di Cavalieri del Digitale.

Completata la cerimonia è subito affiorata una semplice quanto fondamentale domanda: ma che cazzo sono ‘sti Digital Days?

Mamma Google risponde: si tratta di un evento gratuito organizzato da MTV che si focalizza sull’applicazione del digitale nell’ambito dell’intrattenimento, non solo con dei live, ma anche con workshop e panel e la possibilità di incontrare startupper e makers durante il pomeriggio.

Decidiamo di andare, ma solo il sabato che il venerdì s’ha da lavorà… stacce.

 

 

Sabato ore 15

Raggiungiamo la Reggia di Venaria e ci accorgiamo di un elemento peculiare che accomuna la fauna locale: l’età. Ci ritroviamo, infatti, davanti a una folla di circa 800 regazzini d’età compresa fra gli 8 e i 15 anni, tutti accalcati per l’incontro con Favij.

Favij, per chi non lo sapesse (tipo noi) è un giovane youtuber che parla a voce alta e gesticola decisamente più del normale nei video in cui mostra gameplay di videogiochi. In questo modo s’è guadagnato più di un milione di followers e una media di un milione di visite per video, oltre a un’armata di fan che lo idolatrano.

 

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C’erano talmente tanti regazzini che, subito dopo l’incontro ufficiale nell’aula magna (che ha potuto ospitare circa un quarto dei presenti), è stato subito organizzato un secondo incontro all’esterno, dove lo youtuber è stato assaltato dai fan, talmente numerosi che si sono persino accontentati degli autografi del padre di Favij che, delegato dal figlio, autografava con il nome di “Papij“. Contenti voi.

NdItomi: Favij genio, ha un target non esattamente in linea con noi e che facciamo fatica a digerire, ma gli va riconosciuto che ha saputo catalizzare con poche e buone idee una massa enorme di bimbiminchia adoranti. Epic win, pochi cazzi.

 

 

L’innovation village

Superata l’orda, ci dirigiamo a quello che è il cuore dell’applicazione del digitale nel quotidiano: l’innovation village, all’interno della Citroniera Juvarriana.

Fra i vari stand da segnalare <ADVERTISEMENT> (cit.) i legaioli nostrani di Tiny Bull, che hanno fatto viaggiare grandi e piccini con l’Oculus, i prop di Alessandro Stante e il FabLab di Torino, presente con dei longboard tagliati al laser e Urbanage, una serie di accessori in alluminio prodotti tramite sabbiatura ad alta pressione e un processo di anodizzazione per la colorazione.

 

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Sempre all’interno dell’innovation village ha avuto luogo la Mega Game Jam organizzata da Aesvi e T-Union i cui partecipanti divisi in squadre, all’urlo di “Dormire ci fa schifo, viva la Red Bull” hanno lavorato per 32 ore per produrre 8 prototipi di videogame.

 

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Il titolo di miglior gioco, durante la premiazione avvenuta sabato sera, è risultato essere un ex aequo tra “Turnin’ Graves”, un quiz game ambientato in un futuro post apocalittico nel quale bisogna sbagliare citazioni e frasi famose per far letteralmente voltare i cadaveri nelle tombe, creando così energia elettrica e “Illuminatum”, un endless running che si basa sul dualismo vita/morte, permettendo al giocatore di passare da uno stato all’altro a seconda delle necessità.

 

 

La performance Mogees e Compagnia blucunQue

Pezzo forte della giornata è stata la performance “Mogees e Compagnia blucunQue”. L’italiano Bruno Zamborlin è inventore di Mogees, un sensore che, applicato su un oggetto qualsiasi e collegato ad uno smartphone, interagisce con le vibrazioni prodotte dall’oggetto quando viene colpito, traducendole in suono: in questo modo Bruno riesce a suonare praticamente qualsiasi cosa.

 

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Nella performance lui e cinque ballerine hanno suonato in ordine: una sedia, una serie di fili metallici e una finestra. Da segnalare che il device Mogees è stato prodotto grazie a una campagna Kickstarter, durante la quale sono stati raccolti più di 96.000£, circa 120.000€.

Da segnalare anche la presenza ingombrante dei fotografi di MTV che, per documentare la performance, hanno deciso di inquadrare l’interno della narice di Bruno Zamborlin a due centimetri dalla sua faccia.

 

 

Tutti in disco

La sera è dedicata esclusivamente alla musica. I DJ set la fanno da padrone, interrotti da intermezzi perlomeno caratteristici: una tappa dell’MTV Spit, in cui regazzini un po’ più grandi si sfidano per le rime, parlando sostanzialmente di peni e vagine e una più interessante parentesi danzereccia gentilmente offerta da una famosa azienda piemontese che ha a che fare con le nocciole che per festeggiare i 50 anni della loro merendina al cioccolato con dentro del liquore (se semo capiti) ha messo dei ballerini sul palco a ballare su remix di canzoni topiche della musica leggera italiana, mentre un paio di tizi bazooka-muniti sparavano magliette brandizzate sul pubblico.

 

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Nota positiva: per tutto il giorno e tutta la sera delle simpatiche ragazze sono andate in giro a regalare merendine. ottimo.

 

 

Report di: @AnnetteSHOTS
Foto di: @zott