Sono le ore 7:00 e finalmente è suonata la sveglia. Devo assolutamente alzarmi perché come sempre quella che mi aspetta è una giornata impegnativa. Sceso da letto cerco subito la mia vestaglia ricamata e mi avvio veloce alla cucina, prendo dal frigo la solita bottiglia di latte fresco, tiro giù dalla credenza la tazza dei Chicago White Sox e la riempio fino al bordo con i miei cereali preferiti.
Terminata la colazione non mi resta che aprire la porta e ritirare il giornale del mattino per leggere se finalmente qualcosa si è mosso. Prima di rientrare però non posso che lanciare un rapido sguardo lassù, verso il mio regno.
Il cane dei miei vicini forse non lo sa ma per tutto il tempo che gli serve a pisciare sulla siepe del mio giardino, i miei confini continuano ad espandersi indisturbati al ritmo di 67,15 ± 1,2 km al secondo per megaparsec..
Come? Non sapete chi sono? Piacere. Il mio nome è James Thomas Mangan e sono il re di tutto l’Universo conosciuto.
Cosa avete appena letto? Abbiamo un protagonista eccentrico e sognatore, parvenze di imperi galattici e un bel punto di partenza su quella che molti chiamano Terra. Potrebbe sembrare l’introduzione ad un romanzo di fantascienza… invece è meravigliosamente realtà.
Tutto questo ebbe inizio nel lontano 1 gennaio del 1949 con l’istituzione formale della “Nation of Celestian Space”, per gli amici Celestia, ad opera proprio del protagonista della nostra storia che, con il titolo formale di “Founder and First Representative”, ne registrò l’acquisizione presso la contea di Cook, nell’Illinois.
Quello stesso giorno 74 buste, contenenti 74 annunci, indirizzate a 74 differenti capi di stato, andarono ad appesantire una cassetta delle lettere di Chicago; in ognuna di quelle 74 buste era contenuta una banale richiesta fatta da un anonimo pazzoide industrial designer di Evergreen Park rivolta a tutti i 74 segretari di stato destinatari di questa domanda:
“Scusate? Potreste riconoscere l’esistenza della mia nuova e sconfinata nazione?”
Dovete sapere che Magan non era spinto da visioni espansionistiche, non voleva conquistare l’europa per creare una razza pura e state pur certi che non pensava neppure che stessero per arrivare 30000 anni di barbarie… (cit.)
L’intento era quello di rivendicare a nome del genere umano (si esatto proprio così..non so voi ma senza saperlo i miei nonni rischiarono di divenire proprietari di tutto l’universo) la totalità del cosmo in modo da impedire che una qualsiasi nazione presente o futura potesse in qualche modo stabilirvi un’egemonia politica. So generous.
L’idea di una nazione che comprendesse tutto lo spazio esterno percorse Mangan alla fine del 1948, alla ragguardevole età di 52 anni, quando lui e Ernest Eckland, il suo partner, stavano accanitamente discutendo di..”roba”.
Eckland indicò fuori dalla finestra e osservò che c’era veramente “un sacco di roba là fuori”.
Venne fuori che intendeva ogni cosa sita a 20 km al di sopra delle loro teste.
Cosa fece quindi il nostro Magan?
Quello che farebbe ogni buon vecchietto allupato se, invece di osservare lo spazio cercando di far innamorare l’inarrivabile vicina della porta accanto, narrando la storia del nome delle costellazioni, cercasse di far innamorare tutte le vicine della porta accanto del pianeta, dall’alto di una bella carica da Monarca di tutto lo spazio.
Ecco che allo scoccare della mezzanotte del 20 dicembre 1948, dichiarò che la Nazione dello Spazio Celeste era stata creata e che lui ne era il più alto rappresentante. Poi attese saggiamente nove minuti in cui lasciò alla Terra il tempo di liberare lo spazio che aveva appena occupato (e anche sequestrato).
Mangan spiegò in seguito quest’atto dichiarando che il nuovo stato avrebbe dovuto avere un territorio assolutamente impeccabile per cominciare. Per me non fa una piega.
La determinazione di Mangan lo portò come anticipato a chiedere la registrazione della sua idea presso odiosi uffici dei burocrati la contea della sua città, ed inviarne contestuale notizia ai colleghi segretari di stato.
Nel giorni seguenti la determinazione del nostro eroe si tramutò irrimediabilmente in amarezza quando ebbe modo di constare le reazioni della sua gente.
They are interested to an over degree, but their interest is completely unintelligent. Only my wife, my son and my partner see the depth of it. This is a new, bold, immodest idea.
L’amarezza divenne in seguito rabbia quando nessuno dei 74 diversi Segretari di Stato convenne con la sua richiesta di riconoscimento. Per ovviare a questo affronto, chiese direttamente alle Nazioni Unite, reclamandone il diritto a farne parte. Venne nuovamente ignorato.
“Before I die, I’ll get at least one nation to recognize me!”
Imperterrito, annunciò che avrebbe finito per vendere pezzi di spazio a un dollaro al pezzo. Anche se inseguito si rifiutò di vendere qualsiasi dei suoi territori, ricevette quasi subito almeno 400 richieste di lotti spaziali.
Successivamente, quando la corsa allo spazio partì seriamente, mandò lettere di protesta ai leader di Unione Sovietica e Stati Uniti nel momento in cui i loro primi voli spaziali sconfinarono nel suo “territorio”.
In seguito rinunciò a queste prerogative per permettere i lanci di satelliti spaziali da parte degli USA… Omg man.
Da quel momento la faccenda dilagò e andò incontro a parecchie controversie come quando l’allora Segretario della Difesa Statunitense Forrestal annunciò un progetto per costruire una stazione spaziale di gran lunga sopra la Terra.
Naturale che una nazione come gli U.S.A., fresca vincitrice dei campionati mondiali di calcio del 1945 della spaventosa WWII, iniziasse a porsi traguardi che fino a qualche anno prima erano fantasia. (Qualcuno ha detto parlato di scienziati nazisti?)
Immaginiamo lo stupore del signor Forrestal, e dei generali e ammiragli tutti, nello scoprire che il loro progetto era in diretta violazione dell’integrità territoriale della Nazione dello Spazio Celeste.
Dichiarò poi categoricamente che in nessuna condizione avrebbe gradito una violazione del suo spazio da parte di una qualsiasi tipologia di nave da guerra. Se si fossero anche solo avvicinati sarebbero stati trattati come intrusi; anche se per sua stessa ammissione non avrebbe saputo poi come procedere.
Serius?
Sebbene Mangan e Celestia risultarono ignorati dalle principali superpotenze dellìepoca, abbiamo prove che almeno altre entità presero le sue rivendicazioni più seriamente.
Il primo spiegamento della bandiera di Celestia, che mostrava il
simbolo blu di un Diesis entro un disco bianco in campo blu, fu trasmesso ad un pubblico televisivo di milioni di spettatori negli Stati Uniti nel giugno 1958, e il giorno seguente la bandiera fu alzata al Palazzo dell’ONU a New York, tra quelle degli stati membri.
Nonostante questi sforzi, si ritiene che la Nazione dello Spazio Celeste sia sparita con la morte del suo fondatore.
d’oro e d’argento fatte uscire nel suo nome da Mangan tra gli ultimi anni cinquanta e la metà dei sessanta.
La sua sola eredità sopravvissuta è la serie di francobolli e di monete
d’oro e d’argento fatte uscire nel suo nome da Mangan tra gli ultimi anni cinquanta e la metà dei sessanta.
A tal proposito è giusto ricordare che da tutta questa faccenda il nostro eroico sognatore riuscì a lucrarci qualcosa.
In aggiunta alle entrate che ottenne dalla vendita di spazi (successivamente sottolineò come un numero incredibile di porzioni di territorio tali e quali alla Terra potessero fossero stati ritagliati dal suo dominio) Mangan giocherellò molto con l’idea di emettere francobolli e venderli ai collezionisti.
A tal proposito Mangan cercò (invano) di convincere qualche piccola città degli Stati Uniti a cambiare il suo nome in Celestia e fungere da sede e ufficio postale per la nazione.
La storia di Celestia in ogni caso terminò con Magan.
Tra i suoi discendenti si ricordano suo figlio James C. Mangan (deceduto), sua figlia Ruth Mangan Stump principessa della Nazione dello Spazio Celeste e tre nipoti, Glen Stump duca di Selenia, Dean Stump duca di Marte e Todd Stump duca della Via Lattea.
Mangan has very definite ideas of what kind of a country Celestial Space will be. He says the new nation will not be a democracy “as I don’t like voting.”, there will be no taxes because “I don’t like taxes.” It will have no citizens, only Participants “people who buy a dollar’s worth of space”
The rights of Participants are limited to “suggestion rights or thinking rights,” nothing more.
Mangan era incline a vedere questa nazione come un gentile ed intellettuale tirannia, ma pensava anche che sarebbe stata molto popolare…
- James T. Mangan su Wikipedia
- The Secret of Perfect Living su Google Books
- Celestia su Wikipedia
- Modern Mechanix su James T. Mangan