Dopo tanti rumors e indiscrezioni finalmente sono stati presentati i nuovi iPhone 6 e il nuovo Apple Watch: come sono e cosa significheranno per Apple e il mercato del mobile?
Ogni volta che devo parlare di Apple ultimamente devo indossare i miei guanti magici +35 all’oggettività per riuscire a non cascare nei soliti luoghi comuni da hater/fanboy in cui è sempre più facile scadere.
Nel mondo della tecnologia gli scontri tra fanboy sono sempre esistiti e sempre esisteranno: una volta che hai investito i tuoi soldini di bimbominchia nel tuo gadget preferito vieni auto magicamente vestito con il tabarro della fazione del caso: Ieri era Commodore 64 contro Spectrum, oggi Apple contro Google. Non finirà mai e ci piace un casino.
A noi italiani poi questo gioco risulta più che naturale, che sia il vostro comune contro quello vicino, un derby di calcio o una semplice opinione a noi piace sederci in curva, spegnere il cervello e urlare contro quegli altri idioti che non hanno fatto la nostra stessa scelta e si sono seduti dall’altra parte dello stadio. È semplice, dà soddisfazione, giustifica i soldi spesi e santifica la scelta fatta. Ce l’abbiamo nel sangue.
Ho cambiato impunemente tabarro più volte, cercando di rimanere oggettivo nelle mie scelte e nelle opinioni che regolarmente esprimo online. Non è facile e neanche premia troppo devo dire: molto più facile scegliere una fazione e poi cavalcare l’onda dell’entusiasmo e mettere a tacere l’oggettività.
Oggi è più difficile del solito devo dire, quindi bando alle ciance, passatemi i guanti e parliamo di Apple e del suo keynote di ieri.
Tutto il mondo rompe le palle a Tim Cook da quando è subentrato a Steve Jobs e ha preso le redini di Apple: il confronto era impietoso, Jobs ha fatto questo, Jobs ha rivoluzionato quell’altro, Jobs ha creato prodotti nuovi, Cook non ha fatto un cazzo, ha solo perfezionato quello che c’era e campato di rendita… e bla bla bla.
Beh, siamo arrivati al dunque: non solo ieri Apple e Tim hanno presentato un iPhone tutto nuovo nuovo rispetto al precedente, ma anche un prodotto che entra in un nuovo settore di mercato, quello degli smartwatch, che ha più che mai bisogno di una guida e di un faro a cui aggrapparsi per non scomparire nel dimenticatoio degli esperimenti riusciti male. Mica cazzi.
I prodotti presentati ieri da Apple sono i primi creati senza la voce di Steve Jobs e senza i suoi “diktat”: lo schermo deve essere piccolo, meglio evitare tecnologie non proprietarie o governabili facilmente…
Tutte cazzate, ora facciamo come ci pare Steve!
Ed ecco che iOS 8 finalmente diventa un sistema operativo mobile decente, ecco che arrivano schermi al passo coi tempi e nuove tecnologie da godere.
iPhone 6 e iPhone 6 Plus
Lo abbiamo letto online ne abbiamo visto i leak per mesi e mesi, alla fine possiamo dirlo: l’iPhone 6 è disponibile in due diverse “misure” con schermi da 4,7 e 5,5 pollici, ha in entrambi i casi lo schermo molto più grande dei precedenti ed è esattamente come i leak ci avevano raccontato.
L’ho già scritto e lo ripeto: è ormai impossibile per Apple mantenere il segreto su un device che vuole vendere in milioni di copie e la cui produzione parte mesi e mesi prima della presentazione ufficiale, sono coinvolte troppe aziende esterne per riuscirci. Amen.
Un design tutto nuovo
Il nuovo iPhone 6 e il suo fratellone Plus condividono lo stesso design, una bella (IMHO) via di mezzo tra le tante iterazioni che ha attraversato l’iPhone nelle sue diverse generazioni, con un tocco di iPod Touch e qualche spolverata di altro visto nel mondo Android.
Il nuovo design funziona alla grande, punta tutto sulla nuova dimensione dello schermo che finalmente si adatta alla tendenza di farlo “il più grande possibile”, fino a spingersi al limite dell’usabilità, guardare di sotto e fare un piccolo passo indietro.
Personalmente mi ricorda molto il primissimo iPhone uscito, si ritorna a bordi più tondi e comodi da impugnare, è una buona notizia.
Il nuovo iPhone è poi ancora più sottile: Apple in questo è maestra e sa benissimo che per bilanciare le nuove dimensioni in larghezza e altezza era necessario far dimagrire il più possibile il tutto per dare una impressione generale migliore. Più uno smartphone è sottile e leggero, più può ingrassare nelle altre dimensioni senza apparire troppo ingombrante.
Personalmente apprezzavo moltissimo le simmetrie dei primi iPhone, dove la camera ad esempio si incastrava perfettamente con le curve del design e tutto era super studiato e posizionato su quelle griglie immaginarie che noi designer amiamo tanto.
Non è un gran problema intendiamoci, ma il retro del nuovo iPhone 6 mi pare purtroppo un po’ troppo disordinato. È una roba che noto solo io probabilmente, ma comunque mi urta.
In generale comunque il nuovo iPhone, sia “grande” che “piccolo” mi piace assai, promosso Jonathan Ive, l’industrial design lo sai fare bene, non c’è niente da fare.
Tecnologicamente
(quasi) al passo coi tempi
Arriva finalmente l’NFC, soprattutto per far funzionare il nuovo sistema di pagamento Apple Pay (vedi poi) lo schermo come detto cresce a dismisura, anche se la risoluzione non è eccezionale, si ferma a 1334 x 750 per l’iPhone 6 e arriva ad un Full HD solo nel 6 Plus… non è questo gran problema in ogni caso, il Quad HD a cui è arrivato Android serve solo a sdrenare la batteria e a far segare i pixelwhore.
A proposito di batteria mi pare ci siano solo buone notizie: lo spazio guadagnato con lo schermo grande è stato riempito di litio e, nonostante lo schermone e i nuovi chip on board l’iPhone 6 dovrebbe mantenere la buona autonomia del 5s, mentre il 6 Plus dovrebbe allungare di brutto, vedremo dalle recensioni in arrivo di quanto esattamente.
Mi piace molto come iOS 8 si adatta allo schermo più grande dell’iPhone 6 Plus, ha senso di brutto ed è quello che fa Android sui suoi tablet e dovrebbe fare anche sui suoi phablet come questo.
Carina anche l’idea di “Reachability“, si doppio tappa lo schermo per fare abbassare tutto il contenuto a portata di dito, per usare con un solo dito anche uno schermo così grande (anche perché iOS ha tutti i back in alto a sinistra, non proprio a portata di dito, diciamolo)
Le prestazioni crescono ancora tanto grazie al nuovo chip A8 e alle varie figate software (come Metal) introdotte da iOS 8, su questo aspetto Apple non teme concorrenza, avrà sempre un vantaggio determinante dato dalla standardizzazione dell’hardware e software che produce.
La demo di Vain Glory mostrata è impressionante e non ho dubbi altri super giochi verranno sviluppati grazie a Metal e ai chip dei nuovi iPhone e iPad, il gaming è sempre più centrale nel mobile e non possiamo che esserne felici.
Sono stati poi aggiunti nuovi sensori che riescono a capire l’altezza alla quale vi trovate e la pressione, grazie ad un barometro. Il tutto rientra nella nuova tendenza al life logging che Apple sta spingendo di brutto sia a livello hardware che software e che piace, c’è poco da dire.
Il supporto LTE è il migliore sul mercato, con nuovi standard e velocità aggiunte al già ottimo supporto del 5s, arriva anche il Voice over LTE (VoLTE) ed è stato migliorato anche il WiFi. Mi piace come Apple ogni volta voglia sottolineare questi aspetti, davvero molto tecnici, ma che di fatto possono fare la differenza nell’uso quotidiano.
La camera, già ottima nel 5s e grande punto di vantaggio di iPhone rispetto alla concorrenza, è stata ulteriormente migliorata con un nuovo sensore e nuova potenza che la fa arrivare a 240fps per gli slo-mo e gli consente di avere un’ottima stabilizzazione dell’immagine durante le riprese, un autofocus ancora più veloce e altro…
in poche parole l’iPhone 6 farà ottime foto.
Non è una roba da poco, capisco che a voi nerd in lettura interessano solo i core del processore e i pixel dello schermo, ma là fuori alla maggioranza del mercato una buona camera fa comodo e un’ottima camera può essere determinante per la scelta su cosa comprare.
Idem per i video: come dicevo si arriva a slo-mo da 240fps (immagino a 720 o anche meno) e a 60fps per il Full HD, stabilizzati otticamente, con ottimo autofocus, supporto ai time lapse, HDR di ultima generazione… è una killer feature per molti, ricordiamocelo.
Peccato che lo stabilizzatore ottico presente nel 6 Plus non sia presente anche nel 6 “piccolo”.
In generale mi piacciono moltissimo i nuovi iPhone 6, il loro unico problema per quanto mi riguarda è il super prezzo a cui verranno venduti, piccolo particolare che blocca buona parte di chi vuole uno smartphone senza contratto, ma anche qui ricordiamoci che al giorno d’oggi la maggior parte di questi telefoni di fascia alta viene venduta in abbinamento ad un nuovo abbonamento, facendo quindi passare in secondo piano la questione prezzo.
I nuovi iPhone 6 saranno disponibili in bianco, nero e oro dal 19 settembre in otto paesi pilota e poi nel resto del mondo (tra cui l’Italia) entro la fine dell’anno.
Avete ancora un sacco di tempo per decidere insomma se è meglio il 6 o il 6 Plus. Personalmente non avrei dubbi, il Plus è troppo grande per i miei gusti, ma mi riservo di vederli da vivo prima di giudicare definitivamente.
Ah, iOS 8 sarà disponibile dal 17 settembre prossimo.
Apple Pay
Un’altra cosa che invidio agli iPhone è il nuovo TouchID introdotto con il 5s l’anno scorso: funziona da Dio, è veloce e utile anche solo per sbloccare lo smartphone e sta per diventare molto, molto più utile.
In primis iOS 8 ha aperto l’uso del TouchID anche alle terze parti, quindi finalmente si potrà utilizzare per pagare o sbloccare altre app, cosa super comoda.
Ma il suo uso naturale, pensato da tutti fin da quando è stato presentato, è la possibilità di utilizzarlo per effettuare pagamenti in mobilità.
Grazie all’introduzione (YAY) di un chip NFC negli ultimi iPhone ecco che il TouchID può essere utilizzato per pagare nei negozi abilitati al nuovo Apple Pay, un nuovo sistema di pagamento collegato ai dati e carte di credito già presenti nel vostro account Apple e per ora in prova negli Stati Uniti.
Sarà un successo globale? Vedremo. Aiuterà, finalmente, la diffusione dei pagamenti NFC che fino ad ora sono stati un buco nell’acqua? sicuramente.
Ve lo ricordate Google Wallet e tutte le sue promesse ai tempi del Nexus 4? Lo avete mai usato? Manco è mai arrivato ufficialmente in Italia, l’ho usato grazie ad un piccolo hack in un McDonald’s una volta.
Ma se Apple entra in questo mercato allora ci aspettiamo che le cose cambieranno: i negozi cominceranno ad adottare i lettori NFC nelle loro casse, supporteranno Apple Pay e, voglio proprio sperare, anche i pagamenti di Google via NFC. Win-Win.
Ci vorrà un altro anno almeno comunque, quindi tenetevi strette le carte di credito per ora.
Le app invece si aggiorneranno molto più in fretta (ovviamente) rispetto ai negozi fisici e ci ritroveremo preso a pagare con Apple Pay in molte delle app più utilizzate. Cool.
One more thing: Apple Watch
Ovviamente quello che aspettavano tutti con più trepidazione ieri sera era la presentazione del nuovo smartwatch di Apple: È qui che Tim e soci si giocano la faccia per davvero.
Si, il nuovo iPhone è tutto nuovo e sono state fatte scelte coraggiose, ma è l’entrata in un nuovo mercato che mette Apple alle corde della credibilità, ormai lo sappiamo.
Le aspettative erano altissime: inevitabilmente ci si aspetta che Apple rivoluzioni il settore in cui entra, come ha già fatto con grande successo con il Macintosh, l’iPod, l’iPhone e l’iPad… mica cazzi.
Tim era super emozionato nel momento in cui ha detto per la prima volta “we have one more thing” sul palco di fronte a migliaia di giornalisti: sapeva molto bene che si stava giocando la carriera su questa presentazione.
Abbiamo già visto degli smartwatch, da anni ne parliamo e già molte aziende hanno provato a sfornarne di decenti, in primis Google con il suo Android Wear e i suoi partner con i vari Moto 360 e compagnia bella.
Cos’è uno smartwatch?
un orologio intelligente?
Quando si pensa ad uno smartwatch si pensa subito ad un orologio, uno oggetto che serve a verificare l’ora facilmente, di cui ti scordi e ti ricordi solo quando ti serve sapere l’ora.
Peccato che l’ora ce la dice già il nostro smartphone che, guarda caso, abbiamo in tasca tutto il giorno. Ecco che gli orologi servono a ben poco nel 2014: voi lo portate ancora? io no da un bel pezzo.
Gli orologi sono diventati un accessorio di moda da indossare in occasioni speciali, perché ci piacciono non perché sono davvero utili o indispensabili.
Come fare quindi a realizzare uno smartwatch in grado di affiancare gli smartphone che abbiamo sempre in tasca ed essere davvero utili e non solo un accessorio da indossare quando vogliamo fare i fighi con gli amici?
Mica facile. Ma proprio per niente. Tanto è vero che fino ad ora abbiamo visto praticamente solo esperimenti che offrono funzionalità non essenziali (le notifiche al polso saranno utili, ma non certo indispensabili) unite ad un’autonomia super deludente che uccide il prodotto in partenza (col cazzo che lo ricarico tutte le sere, no grazie, ne sono uscito).
Apple questa cosa in parte l’ha capita e ha cercato, almeno sul lato delle funzionalità, di introdurre nuovi usi per il suo smartwatch, che vadano oltre alla semplice notifica o di micro app inutili.
Difficile valutare il nuovo Apple Watch: esteticamente si presenta abbastanza bene, non è stupendo, intendiamoci, ma è costruito in maniera molto intelligente.
Ma dovremo davvero chiamarlo ogni volta Apple Watch? … Guarda, è un Apple Watch! Suonava meglio #iWatch, ma pare sia in atto un rebranding
— Antonio Moro (@itomi) September 9, 2014
Lo schermo è quadrato, avvolto in un case dai bordi stondati come l’iPhone 6. I materiali sono di pregio: è disponibile in acciaio, alluminio (“sport”) e addirittura oro 24 18 carati (“edition”).
Ha un sistema intelligente per collegare i cinturini che permette una grandissima personalizzazione: e qui torniamo a quello che scrivevo prima, non si può ignorare che questo sarà anche un accessorio modaiolo ed è fondamentale che sia personalizzabile con tanti cinturini diversi e compatibile anche con cinturini di terze parti standard. Ottima idea, ottima realizzazione devo dire, davvero figo il sistema e le possibilità che offre.
Apple Watch is the most personal device we’ve ever created.
Tim Cook
Sulla destra vediamo una strana corona, o Digital Crown come la chiama Apple, serve a zoomare o scorrere liste senza coprire lo schermo: è ben difficile infatti fare pinch-zoom su uno schermo tanto piccolo e quando si scorre con il multitouch lo si copre troppo. È una buona idea, ma va provata, potrebbe rivelarsi sia molto scomoda che comodissima.
Oltre a questo lo schermo multitouch riesce a differenziare un tap da una vera pressione: si può in pratica tappare per dare conferma o selezionare e premere letteralmente lo schermo per aprire funzionalità aggiuntive, una specie di click destro per intenderci.
L’intera UI e UX dell’Apple Watch sono state ripensate in funzione del piccolo schermo e della sua posizione al vostro polso. È stato fatto un buon lavoro? difficile valutarlo ora.
Sinceramente Jonathan Ive non si è dimostrato un bravo interactive designer quanto è un ottimo industrial designer: per internderci Jony è fighissimo a progettare hardware, ma iOS 7 è una merda e iOS 8 comincia ora a diventare più usabile e ben fatto.
Con uno smartwatch le sfide in termini di usabilità e user interface si moltiplicano per cento e sono stati introdotti nuovi stilemi e nuovi metodi per interagire con il device che prima non esistevano, allungando quindi pericolosamente la curva di apprendimento di chi si ritroverà al polso un Apple Watch.
Il Communication Button
Oltre alla strana corona di cui ho già parlato c’è qualcos’altro sul lato del nuovo Apple Watch che è interessante analizzare: un tasto dedicato a lanciare un’app pensata per la comunicazione con i propri amici, via smartwatch.
Si, avete capito, un intero tasto dedicato a questa singola funzione.
Dovrà essere importante giusto? Fondamentale quasi altrimenti perché occupare tanto spazio con un tasto tanto prominente? E qui torniamo a quello che ho scritto più sopra: dare a questo aggeggio delle funzionalità aggiuntive che vadano ben oltre al dire l’ora e mirrorare notifiche.
Che fa sto tasto di tanto speciale? attiva una griglia di foto dei vostri amici con cui potete iniziare una comunicazione: potete inviare un disegnino tratteggiato sul piccolo schermo (boh… cazzi e cuori in quantità immagino), potete inviare il vostro battito cardiaco al vostro amico del cuore e il suo smartwatch vibrerà al suo polso alla stessa frequenza (how romantic!) potete anche inviare una emoji e addirittura modificarla prima dell’invio a vostro piacimento trascinando occhi, bocca etc per deformarla… ah si, potete anche avviare una telefonata direttamente.
Queste robe sono fondamentali e talmente utili da giustificare l’acquisto dell’Apple Watch? Non per me.
Ma se tutti i vostri amici ne hanno uno… ecco allora forse sarà davvero una figata per voi, dico sul serio, avere al polso un modo veloce per comunicare con i propri amici può essere molto utile… certo è che Whatsapp (e simili) è cross platform, disponibile per tutti e anche lui a portata di mano dentro alla vostra tasca… la vedo durissima.
Sono stati mostrati altri usi interessanti, come la possibilità di usarlo come Walkie Talkie o come schermo remoto della camera integrata dell’iPhone. Fighetterie samsung-style buone per i venditori per impressionare i babbani, va detto.
Chiaramente arriveranno altre app per l’Apple Watch, è già stato presentato WatchKit e non ho dubbi che gli sviluppatori indipendenti troveranno altri usi ancora più interessanti per questo nuovo schermino.
È la stessa cosa che si può dire di Android Wear però.
Tim ha poi pensato bene di chiudere la presentazione prima di parlare di autonomia: non si sa infatti quanto rimane acceso questo Apple Watch e ovviamente già tutti pensano male e immaginano un’autonomia simile agli smartwatch di Google: un giorno o poco più (o anche meno).
Troppo poco, davvero troppo poco: questo è il principale limite che hanno questi aggeggi per quanto mi riguarda, un deal breaker molto forte che fa la differenza tra “lo compro per recensirlo e basta” e “lo compro perché lo voglio usare davvero”.
La ricarica è wireless (Qi sembra) con un caricatore dedicato magnetico, sullo stile di quanto visto su Moto 360 o G Watch.
Lo schermo è in vetro zaffiro antigraffio: ci aspettavamo lo stesso materiale anche su iPhone 6, ma evidentemente è troppo costoso per usarlo sullo schermone di uno smartphone.
In definitiva Apple ha fatto bene i compitini a casa: ha presentato uno smartwatch bello da vedersi e molto personalizzabile, ha provato ad introdurre funzionalità nuove e pensate espressamente per l’uso da polso, ma non ha risolto (pare) la questione autonomia e non vedo ancora in questo Apple Watch l’utilità che lo renda un oggetto indispensabile a chiunque abbia un iPhone… perché è questo l’unico vero obbiettivo da perseguire, intendiamoci.
L’Apple Watch sarà disponibile in due diverse dimensioni da gennaio 2015 a partire da 349$ per il modello base in acciaio con cinturino in pelle… prezzo che immagino salirà verticalmente man mano che si cambiano materiali dello smartphone e del cinturino abbinato. Troppissimo per un accessorio dalla dubbia utilità secondo me.
Concludiamo che hai cotto il razzo
In definitiva confermo quanto mi piace come è evoluto iOS 8 e come si sia allineato a nuove funzionalità viste prima in altri sistemi operativi concorrenti (Android, ma anche WP).
il nuovo iPhone 6.
Mi piace molto, davvero, il nuovo iPhone 6: ottimo hardware, ottima camera, bello, schermo finalmente adeguato, autonomia e fluidità, il TouchID che può essere super utile e lo sarà sempre di più… e poi ottima rivendibilità e aggiornamenti frequenti con supporto che arriva a 2/3 anni da parte di Apple, cose che su Android sono tutto meno che scontate.
Hardware e software sono ora davvero ottimi su iPhone e vi consiglio di dare anche un’occhiata al mio report del WWDC:
Probabilmente non lo comprerò perché costa troppo e non offre così tanti vantaggi rispetto ad Android per giustificare un ennesimo cambio di piattaforma, ma questo è il mio caso particolare.
l’Apple Watch
Non mi fa impazzire l’Apple Watch, non riesco a trovare una vera utilità nelle sue funzionalità specifiche e non capisco perché dovrei spendere 350€ (o quanto costerà) per avere le notifiche anche al polso.
Sicuramente venderà tanto, ma non sono io il suo target principale purtroppo: l’Apple Watch è ancora più che altro un accessorio moda che piacerà a chi ritiene importanti alcuni aspetti del proprio look e vuole stupire gli amici con il fantastico nuovo orologio di Apple che spara emoticons e si scarica a metà pomeriggio…
Per me è un fail come tutti gli smartwatch visti fino ad ora, hanno un mercato, venderanno, ma non diventeranno mai un vero e proprio nuovo fenomeno finché qualcuno non ne troverà un uso davvero unico, utile e indispensabile. Probabile che sia Apple quel qualcuno, ma non con questo primo Apple Watch, non ancora.
Sicuramente mi sono scordato qualcosa, nel caso fatemelo notare nei commenti e aggiorno :)
E voi che ne pensate dei nuovi prodotti presentati da Apple? vi piacciono? contate di acquistarli? Siete su Android e passerete ad iOS 8 e iPhone 6?
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