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Oggi vi racconto di un un pc che fa solo 3 cose. Però le fa bene. È ormai qualche anno che i Chromebook sono tra noi. Nessuno se ne è accorto, qui da noi, ma in USA stanno vendendo alla grande nella fascia bassa del mercato.

Incuriosito dalla faccenda e bisognoso di un nuovo portatile me ne sono procurato uno da fare testare alle mie scimmie da laboratorio alla mia ragazza (spero non mi stia leggendo, rischio il letto senza cena questa sera).

 

 

Cos’è un Chromebook?

Questa è la prima domanda che tutti mi fanno. Ed è la prima che mi sono fatto anche io.

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Sostanzialmente è un notebook su piattaforma x86 o ARM sul quale viene installato Chrome OS, un sistema basato su linux che ha lo scopo di fornire poche funzionalità al sistema ma in compenso mirate.

A questo viene aggiunto un design Hardware dedicato alla scopo.

Ok ok, mi sono spiegato male. Ma mi sono promesso di fare una recensione come si deve ‘sto giro. In pratica dal punto di vista hardware si è puntato sulla leggerezza e la portabilità ma anche su ottimizzazioni che potessero facilitare l’utente a migliorare la propria esperienza di navigazione.

Vi faccio alcuni esempi:

  • Al posto dei tasti funzioni (F1,F2, ecc) ci sono tasti come avanti e indietro nel browser, refresh del browser, effetto exposé, massimizzazione della finestra. Qui una foto.
  • La tastiera al posto del caps lock ha il tasto cerca (e qui,ragazzi, parte l’epicwin incondizionato. Che bel mondo sarebbe senza caps lock?)
  • La batteria è studiata per avere una lunga/lunghissima durata.
  • L’architettura del chipset idem.

Oltre a tutto questo il loro costo deve stare intorno ai 300 euro.

 

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Cosa ci fai con un Chromebook?

Ed eccoci alla seconda domanda di rito. Beh come avrete capito ci navigo, e lo faccio molto bene.

La mia fidanzata di pc non ci capisce niente ma appena ha provato il mio vecchio e glorioso MacBook 1.1 se ne è innamorata. Effettivamente i prodotti Apple con i loro touchpad grossi e ben studiati sono fantastici per navigare. Personalmente non ho più trovato un prodotto tanto comodo.

Ecco, questo Acer Chromebook 13 ci si avvicina molto pur costando un quarto del concorrente.

In realtà con questi Chromebook si fa quasi tutto (con “tutto” inteso “tutto quello che fa un babbano medio”): si naviga, si gestisce il proprio cloud (all’occorrenza è possibile backuppare online le proprie foto di nudo), si guardano video, in minima parte si gioca, ci si collega in desktop remoto ad un pc di casa.

L’idea che avevo io su Chrome OS si è rivelata in realtà sbagliata.

Me lo immaginavo come una sorta di layer buono solo per lanciare Chrome e navigare. In realtà è un vero sistema operativo, anche se forse limitato e ancora acerbo.

Come sempre nei prodotti di Big G si parte dal proprio account GMail che verrà utilizzato come account di accesso al sistema operativo.

Chrome OS ha una SDK per svilupparci applicazioni e secondo me un grossissimo potenziale.

Le applicazioni che potete scaricare dallo store sono grossomodo di due tipi:

  • WebApp: in questo caso viene creato un collegamento nel vostro menu e, cliccandoci sopra, siete mandati all’app passando per Chrome.
  • App: sono applicazioni installate sul pc sviluppate tramite apposito SDK. In questo caso potete ovviamente fare più cose. Esiste una specie di Photoshop semplificato per esempio.

 

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Cosa non posso fare?

La risposta più semplice è una: Office. Io personalmente l’ho sempre odiato e a chiunque abbia mostrato Google Drive ha finito per usare quello. È più semplice, più comodo e funziona meglio.

Certo esistono dei feticisti di Office che potrebbero non dormirci la notte per la cosa, quindi sappiate che se vi comprate un Chromebook Office lo salutate.

Oltre a questo non potete scrivere post da complottista perchè la mancanza del capslock vi obbliga a fare molta fatica. Per vostra fortuna il punto esclamativo è sempre presente.

Non potete virtualizzare, ovvio. Ma questi pc non sono dedicati a voi in questo caso.

Non potete nemmeno giocare volendo essere pignoli. Come detto ci sono dei giochi nello store ma se volete giocate a Diablo 3 non potete farlo con questo notebook.

Ultimo da segnalare è Skype. Si possono fare videochiamate con Hangouts eventualmente.

 

 

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Acer Chromebook 13

Eccoci finalmente all’oggetto della recensione. Il Chromebook che ho scelto (ovvero l’unico che trovavo disponibile) è appunto questo Acer. Molti di voi storceranno il naso a sentire questo marchio. Beh tra i molti di voi ci sono anche io.

Dal punto di vista tecnico è basato su piattaforma ARM, per la precisione ha il nuovo SoC Tegra K1.

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Come molti di voi nerd sapranno questo promette miracoli dal punto di vista consumi/prestazioni. E questo è un motivo che mi ha spinto all’acquisto.

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Il tutto gira con 2GB di RAM DDR3 e 16GB di disco interno (credo di eMMC e non SSD ma potrei sbagliare). Ah sì, sopra non ve l’ho detto ma questi Chromebook hanno al massimo 32 GB di disco. In compenso quasi tutti hanno lo slot SD.

Questo da una parte può spaventare ma onestamente se ci penso il babbano non usa spazio su disco. E poi riesci a mantenere bassi i costi, cosa fondamentale per un Chromebook.

Oltre a questo ha un display 13.3″, 3 porte USB 3.0, un lettore SD, jack audio e output HDMI.

Devo dire che la sensazione che dà è buona, decisamente superiore ad un qualsiasi concorrente di pari fascia (stiamo parlando di 279 euro iva inclusa…). I materiali sono buoni, bella e comoda la tastiera, idem il touchpad. Display sufficientemente luminoso e ben definito (1366×768 pixel di risoluzione).

Il sistema fa il boot in 8 secondi,
tutto molto bello!

E questo grazie ad un chipset totalmente fanless che dichiara un TDP di 2,5 W, davvero fantastico.

Acer stima inoltre 13 ore di autonomia. Sono tantissime e non posso al momento confermarle per mancanza di dati, ma la cifra è attendibile. Questo perché Google obbliga i produttori a passare da un proprio programma di certificazione per le ore di autonomia.

In sostanza Google dice ad Acer: “Dici che sono 13 ore? Ok, ecco il mio tool per confermarlo. esegui e mandami i risultati!”

Dovrebbero farlo anche con i pescatori.

Passando al lato software le notizie sono piuttosto positive. Il sistema è veloce, si aggiorna per i fatti suoi al primo avvio (Chrome OS è aggiornato di frequente) e l’interfaccia è intuitiva.

In pratica esiste una sola barra nella posizione inferiore. Nella parte sinistra c’è il menù con le applicazioni installate, a seguire le varie quick icon per il lancio di applicazioni (con in più eventuali finestre ridotte a icona) e a destra le poche impostazioni di sistema con tanto di connettività (Wi-Fi e Bluetooth).

Le shortcuts da tastiera sono 3 giliardi e ne ho provato poche per ora. Dalle impostazioni è comunque possibile vederle tutte.

 

 

Considerazioni finali

Onestamente comprando un Chromebook ho fatto un salto nel vuoto. E tutto sommato per 250-300 euro lo si può fare.

Personalmente mi sento di consigliarlo a tutti i babbani la fuori.

Certo dovete prima capire cosa volete da un notebook ma un Chromebook da 300 euro può venire incontro alla quasi totalità dei vostri bisogni.

Uniamo al tutto il fatto che non ci sono licenze, codici e altre entità rompipalle che attentano alla vita di un informatico. I Chromebook non hanno bisogno di manutenzione: se si inchiodano si rispristina l’immagine, zero dati personali da backuppare e altre menate.

E comunque se dovete salvare qualcosa avete lo slot SD da utilizzare come memoria esterna.

A meno di 300 euro avete un notebook dall’autonomia infinita, col quale si naviga e si fanno i lavori “da ufficio” alla grande. Le prestazioni confrontate ai pari fascia non temono confronti, idem per quanto riguarda la qualità dei materiali.

Non scalda, niente più ronzii nelle orecchie per una partitella a Candy Crush della vostra fidanzata mentre voi guardate la vostra serie TV preferita.

Se ve lo portate in treno è sottile e leggero, subito pronto all’uso grazie al boot di 8 secondi e lo standby illimitato.

Infine, se proprio vi manca qualcosa, potete installarci Ubuntu!