Siamo sul finire del 1943 e la guerra sembra ormai decisa. I Russi sono all’offensiva a est, dopo aver distrutto la VI armata di Von Paulus e bloccato l’ultima offensiva tedesca a Kursk, Zukov si prepara a lanciare la serie di operazioni che lo porterà fino al cuore della Germania.
Gli Alleati dal canto loro hanno liberato l’intera Africa e sono sbarcati in Italia. Il governo fascista è crollato e solo l’immediato intervento delle truppe tedesche ha bloccato la loro avanzata verso nord.
E in Inghilterra si accumulano uomini e mezzi in vista dell’ultimo, devastante colpo contro il Reich millenario.
Ogni notte i bombardieri strategici partono dagli aeroporti britannici e dalle basi in Italia colpendo le raffinerie tedesche o le industrie pesanti, mentre nell’Atlantico la battaglia è ormai vinta grazie al decisivo intervento americano e milioni di tonnellate di equipaggiamenti raggiungono ora le basi europee praticamente indisturbate.
Eppure la guerra non è ancora vinta.
La svastica sventola su quasi tutte le capitali europee, la Wermacht è dissanguata ma è ancora l’esercito meglio addestrato al mondo, l’industria tedesca si è completamente riconvertita alla guerra e la produzione militare non è mai stata così alta.
Gli scienziati tedeschi lavorano a nuove incredibili armi, che potrebbero cambiare il corso del conflitto.
Adolf Hitler?
Ma c’è qualcos’altro che cruccia gli Alleati. Sanno bene che ormai è solo questione di tempo e le loro armate stringeranno le Germania in una morsa, ma quando questo succederà, come reagirà Adolf Hitler?
Perché dietro ai piani industriali e allo sfruttamento di un continente, dietro alle divisioni corazzate, alla Luftwaffe e alle fanatiche Waffen-SS, dietro al partito nazista che ha trasformato la Germania in una macchina da guerra vi è un solo uomo: Adolf Hitler e quello che farà Adolf Hitler sarà quello che farà l’intera Germania.
E quello che farà Adolf Hitler è un’informazione che l’OSS è deciso a scoprire.
Langer e Murray
Il profiling ha origini antiche, molto più antiche di Criminal Minds.
Esistono profiling risalenti al 1800 (ci sono svariati profiling fatti per Jack lo Squartatore) ma non vi era una vera e propria tecnica come adesso.
In ogni caso all’OSS avevano ben chiaro che Hitler era “l’uomo da battere” e quindi gli interessava avere il maggior numero di informazioni possibili su di lui, anche le informazioni che potevano essere inferite tramite un profilo psicologico.
A tal proposito venne incaricato lo psicoanalista Walter C. Langer, fratello del più famoso William L. Langer che era a capo della sezione Ricerca e Analisi dell’OSS durante la guerra.
Langer era un professore di Harward, possedeva un dottorato in psicologia e fu il primo psicoanalista ad essere ammesso all’American Psychiatric Association pur non possedendo una laurea in medicina.
Quello di Langer non fu l’unico profiling fatto in quanto ne esisteva uno precedente stilato da Henry A. Murray, un altro professore di Harward, sempre per conto dell’OSS.
Lo stesso Murray lavorerà al rapporto definitivo di Langer e dal suo profilo precedente i due attingeranno diverse informazioni.
Il Profilo di Hitler
I due si misero quindi all’opera recuperando quanto più materiale potevano sul conto del Fuhrer.
Le fonti furono molteplici, furono interrogati informatori e agenti dei servizi segreti, il nipote di Hitler (William Patrick Hitler), il dottore e psichiatra della famiglia (Eduard Bloch), Ernst Hanfstaengl che fu amico e confidente del Fuhrer, Hermann Rauschning che incontro Hitler in diverse occasioni ed ebbe molte chiacchierate con lui (sebbene dopo la guerra l’autenticità di queste affermazioni divenne molto discussa), la principessa Stephanie Von Hohenlohe (intima amica di Goering e Himmler nonché frequentatrice di Hitler), Friedlinde Wagner (la nipote del grande compositore), Otto Strasser, Kurt Ludecke e altri.
Inoltre vennero passati al setaccio i discorsi, gli scritti di Hitler e persino il Mein Kampf.
I due misero assieme oltre 11.000 pagine di documentazione che condensarono poi nel rapporto finale.
Nelle mille e più pagine, desecretate nel 1968, i due psicoanalisti tracciano il profilo della personalità di Hitler.
Secondo Langer e Murray, Hitler era probabilmente impotente e con una sessualità confusa, non era propriamente eterosessuale e c’erano buone possibilità che avesse preso parte a rapporti omosessuali, inoltre amava la pornografia e il masochismo.
Hitler era terrorizzato dalla sifilide e dai germi in generale e anche dalla luna. Disprezzava i privilegiati e coloro che esternavano la loro cultura, amava l’opera e la musica classica e anche il Vaudeville.
Hitler, secondo i due psicologi, era con buona probabilità uno psicopatico neurotico, ansioso, invidioso e che si preoccupava facilmente, inoltre era soggetto a crisi maniacali.
Fortemente narcisista e con una personalità sadica, il Fuhrer era considerato incapace di stringere relazioni durature o intime con qualcuno.
Il suo profilo psicologico era inoltre considerato borderline con la schizofrenia.
Per quanto fosse in buona salute gli psicoanalisti teorizzarono che, in caso di rovesci, la sua psiche sarebbe molto probabilmente crollata.
Come nel profiling moderno, agli uomini dell’OSS non interessava ne la personalità di Hitler ne cosa combinasse in camera da letto: a loro interessava come si sarebbe comportato quando le truppe alleate avessero sfondato le ultime linee difensive tedesche.
I due predissero diverse cose che poi si rivelarono vere: man mano che le cose fossero andate male, Hitler non sarebbe stato in grado di affrontare le sue responsabilità ne il giudizio dei tedeschi e avrebbe iniziato ad apparire in pubblico sempre meno.
Molto probabilmente la sua condotta assolutista (e spesso sbagliata) della guerra avrebbe portato l’aristocrazia tedesca o gli alti comandi della Wermacht ad cercare di eliminarlo con un attentato (cosa che effettivamente avvenne nel luglio del 1944).
Inoltre gli psicologi misero in guardia i comandi Alleati:
Non ci sarà mai pace o resa, Hitler, se lasciato al potere, trascinerà la Germania verso la distruzione.
Se gli sarà lasciata la possibilità di farlo, preferirà distruggere l’intera Europa piuttosto che lasciare che venga liberata.
Quale fu l’impatto del report sulle operazioni di guerra? Probabilmente molto scarso in quanto fu consegnato molto in là nella guerra.
Il comportamento di Hitler seguì diverse delle ipotesi degli psicologi ma il report contiene anche moltissime imprecisioni.
L’approccio psicodinamico dei due psicologi, basato peraltro su fonti di seconda mano, è considerato desueto e, ai giorni nostri, per tali profiling si utilizzano tecniche diverse (tecniche psicolinguistiche e l’utilizzo delle Descriptive Content Analysis), rimane però un’opera monumentale che ha permesso di gettare le basi del profiling moderno, una tecnica che è progredita rapidamente fino ai giorni nostri.
Oggi il profiling di capi militari, presidenti, dittatori o leader in generale è una tecnica utilizzata comunemente da parte dei servizi segreti delle maggiori potenze mondiali, per capire come agiranno e soprattutto come reagiranno dinanzi a eventi particolarmente stressanti (come una dichiarazione di guerra o un’invasione).
Forse il lavoro di Langer e Murray fu poco utile e fatto con modi e metodi sbagliati, ma fu una milestone del percorso che ci ha portato dove siamo oggi, e, da questo punto di vista, è uno studio che merita di essere conosciuto.
Aggiungo solo una postilla, quella che mi ha portato a conoscenza di questo lavoro: ai due psicologi fu chiesto come si sarebbe comportato Hitler negli ultimi giorni, quando ormai sarebbe stato chiaro anche a lui che la fine era prossima.
Cosa avrebbe fatto? Si sarebbe nascosto? Si sarebbe battuto? Avrebbe cercato di riparare in un paese straniero? Lo si sarebbe potuto catturare?
Sappiamo tutti cosa successe nel bunker di Hitler alla fine guerra, ma cosa si aspettavano che succedesse Langer e Murray e con loro i comandi Alleati?
Beh una vaga idea ce l’avevano anche loro.
7. Hitler may fall into our hands.
This is the most unlikely possibility of all. Knowing his fear of being placed in the role of the vanquished, we can imagine that he would do his utmost to avoid such a fate. From our point of view it would not be undesirable.8. Hitler might commit suicide.
This is the most plausible outcome. Not only has he frequently threatened to commit suicide, but from what we know of his psychology it is the most likely possibility. It is probably true that he has an inordinate fear of death, but being an hysteric he could undoubtedly screw himself up into the super-man character and perform the deed. In all porbability, however, it would not be a simple suicide. He has too much of the dramatic for that and since immortailty is one of his dominant motives we can imagine that he would stage the most dramatic and effective death scene he could possibly think of. He knows how to bind the people to him and if he cannot have the bond in life he will certainly do his utmost to achieve it in death. He might even engage some other fanatic to do the final killing at his orders.
- The Mind of Adolf Hitler: The Secret Wartime Report (amazon.it)
- Office of Strategic Services (wikipedia.org)
- The Mind of Adolf Hitler: The Secret Wartime Report (PDF)
- Alcuni siti trovati googlando a caso per darmi un tono.