Scritta e diretta da Mike Judge (Beavis and Butt-Head e tanto altro) la nuova serie tv di HBO ha un target davvero particolare in mente: noi.

La prima puntata di Silicon Valley andata in onda ieri negli Stati Uniti è una grande introduzione all’avventura che molti di noi hanno sognato o stanno sognando: la creazione di una start-up.

Ci sono leggeri spoiler nella recensione. Se avete già deciso di guardare questa serie allora evitate di leggere questa recensione e tornate qui dopo aver visto la prima puntata.

 

We can be in charge
and build empires.

Richard (Thomas Middleditch) vive in una casa condivisa con altri programmatori, ospitato da un “incubatore”, tale Erlich (T.J. Miller), fuori di testa che ha fatto un po’ di soldi vendendo la propria società e ora cerca nuove idee da sviluppare e sulle quali lucrare.

“Pied Piper”, Il sito di Richard, sembra una stupidaggine ai più (compreso Erlich), ma due dei più influenti personaggi di questa Silicon Valley fittizia, il CEO di una grandissima società (una specie di Google per intenderci) e un Venture Capitalist visionario, scoprono che dietro al sito c’è in realtà un rivoluzionario algoritmo di compressione che potrebbe essere utilizzato per moltissimi altri usi.

Take the money.
Or build the company.

Il tutto porta ad una corsa all’offerta più alta per comprare l’algoritmo di Richard che si ritroverà a dover scegliere tra prendere i soldi della grossa società vendendo il proprio “bambino” oppure fondare una nuova società insieme al Venture Capital per provare a sviluppare da soli al meglio le potenzialità della propria idea.

 

 

Mike Judge gioca con gli stereotipi della new economy

Mike Judge gioca con gli stereotipi della new economy e infila una serie infinita di (più o meno riusciti) riferimenti e ammiccamenti che probabilmente solo i più “dentro” a questo mondo potranno capire.

La prima puntata fila via liscia esattamente come ti aspetti, ha un po’ tutti gli ingredienti che ci piacciono: nerd che convivono scherzando tra loro, grandi società con CEO fuori di testa, un’avventura verso nuove possibilità…

 

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Non sono sicuro che questa serie possa piacere al grande pubblico.

Non sono sicuro che questa serie possa piacere al grande pubblico. Non lo ero in effetti neanche del successo di The Big Bang Theory e sono stato smentito alla grande dai fatti.

Silicon Valley rispetto a TBBT ristringe ancora di più lo spettro di “nerdosità” trattata: qui si va a toccare unicamente (per ora almeno) il mondo degli entrepreneur / programmatori / geek che competono per inventare l’ultima grande idea / app / sito internet.

Sono certo che questa serie piacerà a voi.

Sono comunque praticamente certo che questa serie piacerà a voi. O che perlomeno questa prima puntata vi piacerà.

C’è il giusto umorismo e i giusti riferimenti e, soprattutto, Silicon Valley va a toccare dei “tasti” e delle “situazioni” in cui sono certo molti di voi che ci state leggendo vi siete già ritrovati o avete sognato di ritrovarvi.

Guardatelo.