Dopo letteralmente settimane di over leak, Google finalmente rilascia ufficialmente il suo nuovo smartphone della linea Nexus insieme all’ultimo aggiornamento del suo sistema operativo mobile.
Nelle scorse settimane avevamo progettato di fare un Hang Out on Air del Keynote che ci aspettavamo Google stesse organizzando, ma più i giorni passavano, più è diventato chiaro quanto questo benedetto Keynote non si sarebbe fatto.
Peggio: mentre tutta internet passava il tempo a chiedersi quando e come il Nexus 5 e KitKat sarebbero stati rilasciati Google ha pensato bene di selezionare arbitrariamente un ristretto numero di siti internet a cui consegnare una test unit del Nexus 5 con sopra installato KitKat in modo tale che potessero, oggi, pubblicare articoli di presentazione in anteprima. Grazie Google, oggi mi son svegliato con quattro palle.
Detto questo e finita l’inutile polemica da first world problems, passo a descrivervi quanto è magicamente comparso oggi online.
Nexus 5
Più leggero e praticamente grande uguale al suo predecessore Nexus 4, il Nexus 5 continua a parlare il linguaggio visivo iniziato la scorsa estate con il nuovo Nexus 7.
Minimale è dire poco: costruito completamente in plastica il Nexus 5 è a dir poco spoglio. Non che la cosa non mi piaccia, intendiamoci, tutt’altro, in foto questo nuovo Nexus è molto bello, soprattutto nella versione bianca, quest’anno finalmente disponibile fin dal day one.
Minimale è dire poco: il #Nexus5 è spoglio.
— Antonio Moro (@itomi) October 31, 2013
Il Nexus 5 propone il top disponibile sul mercato per quanto riguarda i SoC: il famoso Snapdragon 800.
Oltre a questa già ottima notizia rilancia anche con un nuovo schermo da poco meno di cinque pollici e lo fa incastrandolo in un contenitore, come dicevamo, praticamente grande quanto il Nexus 4 che di pollici invece ne aveva 4,7.
Il risultato è che lo schermo è il vero protagonista con bordi laterali ridotti al minimo sindacale e la solita (ottima) scelta di mantenere il fronte dello smartphone libero da ogni grafica/logo/scritta e completamente nero (anche nel modello bianco).
Sulla versione bianca, subito ribattezzata Panda Edition su internet, risalta particolarmente la camera, incastrata in un cerchietto nero che sembra imitare il fronte di una lente di ben più alto livello.
La scelta è più sensata di quanto si possa credere: esteticamente (almeno secondo me) funziona, lancia comunque un buon “messaggio” e oltretutto è una scelta stilistica che se si guardano i precedenti Nexus (escluso il 4) non è per niente nuova.
A leggere David Pierce su The Verge si direbbe che le buone notizie finiscono qui.
La camera non riesce a smentire la tradizione dei Nexus: è, chiaramente, migliore di quella del Nexus 4, ma non è certo tra le migliori sul mercato.
La durata della batteria è una incognita, vista la scelta di includere un modulo da “soli” 2300mAh.
Google lascia quindi ancora un paio di buoni motivi ai babbani: chi vuole una camera di alto livello o una batteria a lunga durata (o sostituibile) farà fatica ad accontentarsi del Nexus 5 nonostante il suo “prezzone”.
Detto questo il Nexus 5 ripropone la stessa completezza tecnologica del suo predecessore, con wireless charging e NFC presenti oltre alla solita schiera di sensori e amenità.
Arriviamo quindi al dunque e cioè il prezzo:
349 euro per la versione da 16Gb e 399 per quella da 32 Gb.
Google conferma quindi la sua politica di proporre smartphone al top di gamma ad un prezzo incredibilmente basso per quello a cui siamo stati abituati. Questo non vuol dire che LG e Google ci perdano soldi, badate bene.
E soprattutto questo non vuol dire che sarà facile procuraselo nei prossimi giorni: in questo momento, a poche ore dalla sua messa in vendita sul Play Devices italiano, il Nexus 5 già scarseggia, con date di consegna che si allungano di ora in ora.
Spero di sbagliarmi chiaramente e che Google e LG si siano quest’anno, al contrario dell’anno scorso, preparati e sempre pronti a tenere i tempi di consegna entro date accettabili.
Android 4.4 KitKat
Insieme al Nexus 5 arriva oggi la nuova versione di Android, la 4.4, aka KitKat. È finalmente chiaro perché non si è scelto di passare alla 5.0, ma di aggiungere solo un decimale: KitKat non è una rivoluzione, ma un gran bel service pack.
Decine di ottimizzazioni consentono a questa versione di Android ora di girare anche su dispositivi di bassa gamma: servono ora solo 512Mb di RAM per farlo girare dignitosamente.
O almeno queste sono le promesse: considerando che il Galaxy Nexus non verrà aggiornato a KitKat dovremo aspettare di vedere in azione le solite ROM cucinate per verificare queste promesse.
Esteticamente si è data una grande ripulita e questo è una grande notizia per quanto mi riguarda: sono piccole cose, ma Mathias Duarte sa fare bene il suo lavoro e quello che vedo mi piace molto.
Le app potranno ora andare davvero full screen, nascondendo le barre di sistema, rese peraltro a fondo ora trasparente.
Si è aggiunto il supporto ai trasmettitori ad infrarossi, tanto di moda nei top di gamma dell’anno scorso: questo supporto a livello di sistema dovrebbe incentivarne ulteriormente l’utilizzo (un gran peccato che non ne sia stato inserito uno nel Nexus 5).
Hangouts è ora l’app predefinita per la gestione dei messaggi, inclusi ora gli SMS, completamente integrati. Google ben fa a promuovere l’uso del suo sistema di messaggistica cercando di entrare di forza in un mercato, quello dei messenger di nuova generazione, che è in pieno fermento e in cerca di un vincitore chiaro a livello globale.
Hangouts include anche la possibilità di fare video e audio chiamate con i propri amici over IP.
Ora Google Now si apre facendo uno slide a sinistra, sul modello di iOS. È questo chiaramente un modo più facile del precedente slide dal basso all’alto centrale (comunque ancora funzionante).
KitKat aggiunge anche il supporto ai comandi vocali da stand by: come abbiamo già visto sul Moto X è possibile dire ad alta voce “Ok Google” per “svegliare” il telefono ed attivare Google Now.
Questa funzionalità è supportata sul Nexus 5 grazie allo Snapdragon 800, ma non funzionerà purtroppo sul Nexus 4 quando lo aggiornerete.
I leak e le voci dei giorni scorsi promettevano anche un backup integrato completo su cloud (app e preferenze, come fa iCloud) con 100Gb su Google Drive per i nuovi possessori di Nexus 5, ma non mi pare di aver letto che questo sia presente, spero di sbagliarmi, sarebbe una novità molto ben gradita.
Insomma, KitKat pare un ottimo aggiornamento e non vedo l’ora di provarlo per poter parlare con cognizione di causa: arriverà nelle prossime settimane l’aggiornamento per Nexus 4 e Nexus 7 e sono pronto a tappare su “controlla aggiornamenti” fino a consumare il vetro.
- Nexus 5 (play.google.com)