Volete migliorare la resa audio del vostro portatile dotandolo di un’uscita cuffie degna di questo nome? L’uDac 2 potrebbe fare per voi.
L’uDac 2 è un DAC (Digital to Analog Converter) usb di dimensioni molto contenute che incorpora anche un’uscita cuffie amplificata con volume analogico e può essere un’ottima soluzione portatile da abbinare ai Vostri portatili per migliorarne la qualità audio dato che si alimenta da Usb.
Potendo funzionare sia come DAC classico che come uscita cuffie il piccolo di casa Nuforce sarà testato con i seguenti Setup:
Prova uscita cuffie: Cuffie: Heir Audio A4.I e Denon Ah-D2000
Prova uscita Rca: Ampli: Schiit Asgard
Cuffie: Hifiman He400
Setup di prova: uDac2 con Heir Audio A4.I
Specifiche tecniche
Ingressi |
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Uscite |
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Risposta Frequenza | 20-20kHz |
Potenza |
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Dimensioni | 6,8×3,8×2 cm |
Caratteristiche |
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Costruzione ed ergonomia
L’uDac 2 è una DAC veramente portatile e misura soltanto 68x38x21mm
Il case è di ottima qualità e molto gradevole all’occhio, totalmente in alluminio.
Il pannello frontale e posteriore sono in alluminio nero, mentre per il corpo centrale è satinato ed possibile scegliere tra tre diversi colori: rosso, silver e nero. Sulla parte superiore e inferiore è inciso il logo della Nuforce .
Partendo dal pannello anteriore troviamo il jack per le cufie da 3,5 mm, un led bianco che serve ad indicare l’accensione e la manopola volume per l’uscita cuffie. La manopola del volume funge anche da interruttore on/off e dovrete ruotarla fino a superare il clic per accendere il DAC, anche se volete usare le uscite fisse sul retro.
Passando al pannello posteriore troviamo l’unico input, ovvero una presa usb di tipo A, un’uscita coassiale e una coppia di connettori RCA . Tutti i connettori sono di buona qualità e dorati.
Il DAC è in grado di supportare una risoluzione fino a 24 bit ed una frequenza di campionamento fino a 96 khz, nonostante non siano supportati gli 88.2 khz.
L’uscita cuffie è in grado di erogare 80 mW per canale su 16 ohm, il che lo rende un buon compagno per delle in ear o delle cuffie a bassa impedenza. Le uscite Rca sono stranamente variabili, ciò significa e permettono di sfruttare il piccolo come DAC classico da collegare ad
amplificatori esterni, mentre l’uscita Spdif coassiale rende in grado l’uDac di funzionare come trasporto.
Le uscite RCA stranamente non sono fisse a 2 V come sarebbe lecito aspettarsi, ma sono variabili e si controllano con la stessa manopola usata per l’uscita cuffie. Questa è una scelta strana dato che gli amplificatori sono progettati per funzionare al meglio con una tensione
compresa tra i 2 e i 2,5 V, mentre con un’uscita variabile non si può sapere la tensione erogata.
Abbiamo anche provato ad aprirlo, ma purtroppo l’interno è composto da due schede incollate e non ci permette di vedere cosa è utilizzato nelle schede, anche se guardando su head Fi si può notare che il chip DAC è proprietario di Nuforce, mentre l’amplificazione è garantita
da un op amp.
L’uDac per l’alimentazione sfrutta i 5 V dell’entrata usb e, quindi, non necessita di un alimentatore esterno.
La confezione, oltre al DAC, contiene le istruzioni e un cavo usb da 1 m.
Come suona l’uscita cuffie
Iniziamo la prova con delle in ear, le Heir Audio A4.I. Queste ultime sono delle in ear monitor a quadrupla armatura bilanciata con bassa impedenza e alta sensibilità, perfette per testare la qualità di un DAC dato che sono molto rivelatrici e trasparenti.
Collegandole l’alta sensibilità della cuffia mette subito un leggero fruscio a musica spenta causato dal guadagno un po’ alto del’uDac che non è possibile modificare, ma che non si dimostra un problema durante la riproduzione.
Altro difetto, un po’ più fastidioso, è lo sbilanciamento che si ha tra canale destro e sinistro a bassi volumi che però diminuisce fino a diventare inudibile a volumi medi.
Il suono dell’accoppiata è molto godibile e le in ear mettono in evidenza come l’uDac non mostri colorazioni nella risposta in frequenza, ma sia molto lineare.
La gamma media è naturale con una buona resa della voci e anche della parte strumentale.
Molto lineare anche la gamma bassa che scende bene, ma senza eccessi ne ingombri nel medio basso e con una articolazione degna di nota. La gamma alta non è particolarmente estesa ne brillante, molto adatta ad un ascolto rilassato. Il limite maggiore riscontrato è il dettaglio non certamente da
primato unito ad un suono leggermente “digitale”, ma comunque notevole considerando il prezzo dell’oggeto in prova.
Passiamo ad una cuffia più classica come le Denon Ah D2000, cuffia semplice da pilotare, a bassa impedenza e con una sensibilità medio alta, quindi un buon abbinamento sulla carta. Grazie all’impedenza più alta e alla sensibilità più bassa della cuffia il fruscio a musica
spenta non è più udibile, ma vediamo come si comporta sul resto.
Come ripetuto diverse volte le Denon soffrono le alte impedenza d’uscita per i loro 24 ohm d’impedenza. Con l’uDac 2 il risultato in basso è abbastanza buono, il medio basso risulta gonfiato, ma in piccola misura, il che vuol dire che l’impedenza d’uscita non è eccessivamente alta.
L’uscita cuffia riesce tranquillamente a gestire anche le Denon dandogli una buona dinamica e riuscendo a fare uscire abbastanza la gamma media con buoni risultati anche in gamma alta.
In sintesi l’uscita cuffie del mini DAC si comporta bene con le cuffie a bassa impedenza, sia IEM che classiche, avendo solo qualche problema di fruscii a musica spenta con le cuffie molto sensibili, ma dando risultati nettamente superiori a qualsiasi uscita cuffia integrata nei vostri pc.
Niente da fare invece con le alte impedenze, ma questo non è un problema dato che le cuffie ad alta impedenza non ci sono cuffie ad alta impedenza studiate con la portabilità in testa.
Come suona come DAC puro
Penso che quest’utilizzo sia molto secondario in un dispositivo come l’uDac 2 pensato perlopiù per essere usato come uscita diretta cuffie alternativa e non molto come DAC classico, ma siccome offre anche questa possibilità perché non provarla?
Visto che l’uscita dagli RCA è variabile abbiamo optato per il metodo che di solito si usa con gli ampli portatili collegati ai lettori mp3 ovvero mettere la sorgente al massimo volume (massima tensione d’uscita) e regolare il volume dall’Asgard.
L’uDAC 2 usato come DAC puro non dà i buoni risultati come quelli ottenuti con la sua uscita cuffie.
Il suono appare molto più piatto e meno emozionante. La gamma media è leggermente arretrata e non naturalissima, ma soprattutto è abbastanza piatta e noiosa“.
Anche la gamma bassa è un po’ sottotono, non molto articolata e leggermente carente in profondità. In gamma alta i risultati non migliorano, mostrando un’estensione non ottimale e poco dettaglio, pur non risultando affaticante.
Il dettaglio anche qui non è molto elevato ed è udibile qualche distorsione.
Sono convinto che i scarsi risultati come DAC puro siano da attribuire soprattutto all’uscita variabile che non permette al DAC di uscire alla tensione standard a cui lavorano gli amplificatori e quindi dare il risultato migliore.
Conclusioni
Se avete intenzione di migliorare sensibilmente l’uscita cuffia del vostro portatile ed utilizzate IEM o cuffie a bassa impedenza potreste avere trovato il prodotto che fa per Voi.
Il miglioramento è notevole pur rimanendo in un range di prezzo ragionevole ed in più l’uDac 2 è perfettamente portatile, ben costruito e piacevole alla vista.
Se invece siete alla ricerca di un DAC classico potete tranquillamente rivolgervi altrove dato che non è in questo campo che il piccoletto dà il meglio di sé.
Recensione in breve
Voto: 8 su 10
L’uDac2 è disponibile presso il distributore italiano Nuforce, Audio Graffiti, ad un prezzo di 129 Euro.
Pro
- Ottima costruizone.
- Miglioramento notevole rispetto all’uscita cuffie integrata nei portatili.
- Estremamente portatile.
Contro
- Risultati mediocri come DAC tradizionale a causa dell’uscita RCA variabile.
- Leggero fruscio con cuffie ad altissima sensibilità.
- Sbilanciamento dei canali a basso volume.
Per approfondire:
- NuForce Icon uDac 2
- NuForce Icon uDac 2: il mini dac secondo NuForce (stereo-head.it)