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I sordi di Martha’s Vineyard

I sordi di Martha’s Vineyard

Quest’estate il Presidente degli Stati Uniti ha deciso di passarvi le vacanze estive, scatenando anche qualche polemica sul volo di stato riservato esclusivamente al First Dog Bo e qualche rete di palloni da basket.

Si tratta di Martha’s Vineyard, un’isola al largo delle coste del Massachusetts, di cui ignoravo completamente l’esistenza e di cui ignoravo anche la sua particolare storia.

 

 

La colonizzazione dei sordi

Almeno una persona su quattro era affetta da sordità nella principale città dell’isola.

L’isola, oltre ad essere sfondo di alcune curiosità (la polemica sul cane presidenziale, il fatto di essere uno dei cinque luoghi americani ad avere un apostrofo possessivo, la sepoltura di John Belushi nel cimitero di Albel’s Hill o l’incidente aereo in cui perse la vita nel 1999 il figlio di John Fitzgerald Kennedy) ed ambita meta per la villeggiatura estiva di benestanti famiglie americane, è conosciuta per un curioso fatto: almeno una persona su quattro era affetta da sordità nella principale città dell’isola.

La particolare condizione degli isolani di Martha’s Vineyard va ricercata soprattutto nelle sue origini coloniali e nel suo status di isola.

La colonizzazione dell’isola avvenne tramite poche famiglie, provenienti dal sud dell’Inghilterra, nel Kent, che vi si stabilirono intorno al 1650.
La terra era fertile, il pescato abbondante e le relazioni con gli indiani del posto ottime.

Purtroppo, oltre alla religione e alle cuffiette di pizzo, i coloni dell’isola si erano portati dalla madrepatria un allele recessivo di un gene per l’udito, responsabile della sordità.

Pare che il sordo originale di Martha’s fosse il signor Jonathan Lambert, un carpentiere e contadino.

 

 

Controindicazioni della consanguineità

Dal momento che le famiglie disponibili non si sprecavano, data l’abitudine dei protestanti di sposarsi fra consanguinei e le brutte condizioni del mare che circondava l’isola che impedivano l’arrivo di nuovi coloni, l’allele si unì, divise e unì ancora, portando alla nascita di uomini sordi quasi in ogni nuovo nucleo familiare.

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Viste le ridotte dimensioni, non stiamo parlando di grandi numeri, per intenderci (e per sfoggiare qualche cifra), nel 1817 solamente due famiglie avevano membri affetti da sordità, per un totale di 7 sordi in tutta l’isola, mentre solo qualche anno più tardi il numero crebbe sempre di più fino a toccare nel 1880 i 19 sordi su 159 abitanti della principale città dell’isola (Chilmark).

 

Confrontato alla media nazionale degli Stati Uniti, in cui una persona su 5728 non ci sentiva, i dati dell’isola sono allarmanti: un sordo ogni 155 anime.

 

Ma il fatto che colpisce maggiormente, è che, visto che i piselli di Mendel non erano ancora fioriti e che il colone medio americano avrebbe al massimo potuto ritrovare la causa di questa condizione in una qualche manovra del Signore (qualcuno arrivò a temere che fosse una malattia contagiosa), la vita su Martha’s Vineyard proseguì tranquilla.

 

 

Il Martha’s Vineyard Sign Language

Sull’isola venne istituito spontaneamente un nuovo linguaggio, il MVSL.

Sull’isola, infatti, venne istituito spontaneamente un nuovo linguaggio, il MVSL (Martha’s Vineyard Sign Language, poi confluito nell’American Sign Language), che conviveva in perfetta sintonia con l’inglese in un bizzarro bilinguismo.

Questo, era talmente accettato che a Vineyard la lingua dei segni veniva liberamente usata, anche tra individui senza alcun problema uditivo.

Il MVSL veniva per esempio usato dai bambini per chiacchierare durante le lezioni, dagli uomini durante i sermoni in chiesa, oppure tra contadini da una parte all’altra dei campi, cioè laddove la parola non poteva essere pronunciata o non aveva la forza di arrivare.

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La condizione di sordità non fu mai considerata un handicap, i sordi potevano tranquillamente lavorare, sposarsi e avere figli.

 

 

La fine del MVSL

Nei primi anni del XIX secolo, emerse sulla terraferma una nuova politica educativa, e nacque la prima scuola per sordi nel 1817 ad Hartford, nel Connecticut (oggi American School for the Deaf).

Molti bambini sordi di Martha’s Vineyard si iscrissero presso questo istituto, portandosi dietro il loro linguaggio (come molti altri bambini provenienti da tutta l’America).

Qui, nacque la comunità dei sordi degli Stati Uniti, e tutti i differenti linguaggi confluirono nell’ASL (American Sign Language, oggi il più diffuso nella nazione).

Mano a mano che sempre più persone sorde restavano sul continente, o altri portavano i loro nuovi coniugi sull’isola (rinfrescandone il bagaglio genetico), la linea di ereditarietà cominciò a scemare.

Nel XX secolo l’isola, come già accennato all’inizio dell’articolo, divenne meta ambita per il turismo, meccanismo economico non così deaf-friendly come la pesca o l’agricoltura in termini di posti di lavoro.

Tuttavia, migrazioni e matrimoni extra-insulari avevano già cominciato a far avvicinare le percentuali di sordi di Martha’s Vineyard a quelle del resto degli Stati Uniti.

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L’ultimo sordo nativo di Martha’s Vineyard, Katie West, morì nel 1952. Solo alcuni anziani sanno ancora “parlare” il MVSL.

 

 

Fonti:

Per approfondire:

  • Lista di situazioni simili di paradisi per sordi.
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