Chi di voi non ha mai giocato a Civilization IV?
Bene chi non l’ha fatto si levi dai piedi e vada a recuperare.
Chi l’ha fatto invece si ricorderà di sicuro della fiquissima truppa speciale dei cinesi, ossia chu-ko-nu.
Ma realmente, cosa sono i chu-ko-nu?
I chu-ko-nu sono l’antenato delle tech-9 ma invece che essere maneggiati da dei neri gansta-style era utilizzate da uno dei più inventivi eserciti dell’antichità, ossia l’esercito cinese (in realtà sono più l’antenato del winchester di Tex Willer ma non sottilizziamo).
Tornando seri: cosa era e come funzionava un chu-ko-nu?
Come è fatto un chu-ko-nu.
Un chu-ko-nu è una balestra a ripetizione, il che significa che è un’arma creata per lanciare raffiche di proiettili in tempi rapidi.
La struttura basica è quella di una balestra classica ma, a differenza di quest’ultima, vi è un alloggiamento supplementare che contiene fino a 10 dardi.
Una leva di legno permette di spostare avanti e indietro il serbatoio e di tendere l’arco.
La leva viene spinta avanti e il serbatoio rilascia un dardo con la testa sulla scanalatura di lancio e la codina sopra la corda dell’arco, il movimento in avanti fa si che la corda dell’arco venga agganciata a un dentino posto sulla leva.
Il fante quindi tira indietro la leva, a questo punto la corda dell’arco viene tesa e, mentre va indietro, lascia cadere anche la codina del dardo nella scanalatura.
A fine corsa la corda si incastra nel meccanismo di lancio, ossia un dentello comandato da grilletto.
Il fante a questo punto tira il grilletto e bam! Il mongolo cade a terra stecchito!
“Avanti merde! Chi è il prossimo?” Tlak-clack, bam! Un’altro mongolo morde la polvere, e via così, epico vero?
Cosa serve un chu-ko-nu
Il chu-ko-nu pare fosse usato in Cina fin da tempi antichissimi, durante il periodo Han (23-220 A.D.) era già conosciuto ed era basato su disegni ancora precedenti e venne usata fino all’età moderna (ci sono resoconti di chu-ko-nu usati durante la rivolta dei boxer du role ), questo ne fa un’arma decisamente longeva.
Ma il chu-ko-nu era un’arma utile?
Il chu-ko-nu era una balestra.
Le balestre si affermarono nel medioevo per un motivo molto semplice, non richiedevano addestramento.
Una squadra di longbow inglesi poteva coprire un’area di frecce anche a 200-300 metri di distanza, scavalcando ostacoli o formazioni amiche, un arciere addestrato era in grado di lanciare fino a 6 frecce al minuto, all’unisono con i membri della sua squadra, un gruppo di arcieri era l’equivalente medievale di un elicottero Apache: faceva piombare la morte da cielo su ogni punto del campo di battaglia.
Un balestriere invece aveva un rateo di tiro lento (lunghi tempi di caricamento dell’arma), impreciso (frecce più corte e con impennaggio ridotto) e difficoltà a lanciare a parabola.
Di per contro una balestra è un oggetto meccanico che può raggiungere libraggi (e quindi potenza di impatto) in maniera indipendente dalla forza del suo utilizzatore: un balestriere poteva usare qualunque parte del suo corpo per tendere quella maledetta corda, piedi, ginocchia o anche un verricello.
Inoltre un balestriere non deve avere il fisico possente di un arciere, non deve allenarsi per anni a tendere un arco da guerra, basta dargli una balestra in mano e vi abbatterà un cavaliere in armatura (con un po’ di fortuna si intende).
Il chu-ko-nu aveva (siamo comunque nel campo delle ipotesi) un rateo di tiro estremamente elevato (un uomo addestrato era in grado di sparare un dardo al secondo), di per contro i chu-ko-nu hanno un libbraggio molto basso (si caricavano con una mano sola) e una precisione ancora più scarsa (nessun impennaggio, dardi corti, maneggiata con una sola mano).
È molto improbabile che un chu-ko-nu potesse fermare un uomo anche solo in armatura leggera, ma probabilmente il suo compito non era questo, visto l’alto rateo di fuoco era probabile che fosse usata per disorientare le truppe avversarie prima della carica, un po’ come il lancio dei pila lo era per le legioni romane.
Bersagliare il nemico con centinaia se non migliaia di dardi poteva aiutare, al di là delle scarse perdite, a scompaginarne le fila rendendole vulnerabili alla carica della fanteria o della cavalleria.
Conclusione
C’è poco da fare, pensare che mentre i nostri antenati si arrabattavano con armi di bronzo i cinesi andavano in giro con delle mitragliatrici portabili non può che animare il fuoco ucronico che arde in ogni nerd.
Anche se, a dire la verità, non è che in occidente fossero poi così arretrati, i greci infatti avevano progettato il polybolos ossia la multibalista.
Lungo la storia l’uomo ha inventato le armi più strane, spesso questi esperimenti erano dei capolavori di tecnica e di ingegneria, sebbene la maggior parte di essi non durarono a lungo a causa dei loro problemi intrinseci o manifesta inferiorità rispetto ad altre armi, un’arma, per essere davvero utile, deve essere anche robusta, facile da usare e resistente.
Il chu-ko-nu invece riuscì ad imporsi ed ad essere utilizzato per un lungo periodo, al punto che rimane un punto fermo anche nella cultura contemporanea (non vorrei sbagliarmi ma c’è un esercito di Warhammer fantasy che usa i chu-ko-nu, mentre sono sicuro che in d&d 3.5 ci sono sotto il nome di balestra a ripetizione, sebbene siano disegnati alla membro di segugio).
Al di là delle sue caratteristiche e del suo reale potenziale rimane un’arma mirabile.
Se fossi nato nell’antica Cina mi sarei arruolato subito nei balestrieri e credo che tutti gli iscritti a “Lega Nerd – Ancient Empire sezione Cina” avrebbero fatto lo stesso.
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In ossequio alle rules 35 “If exists there’s a Lego of it” vi lascio con un chu-ko-nu di mattoncini.
In ossequio invece alla rules 34 se cercate su Google immagini per chu-ko-nu ne saltano fuori diverse in cui disinibite asiatiche si mostrano in abiti succinti, un motivo ulteriore per un nerd per arruolarsi nei balestrieri del Celeste Impero, ma anche un’incentivo a fare un bel :nsfw: asian style. :D
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Ponti
- CHU-KO-NU The manchurian repeating crossbow (arco-iris.com)
- La balestra a ripetizione che viene dall’Oriente (arcosophia.net)
- Repeating crossbow (wikipedia.org)