Sono passati 25 anni. Questo è il tempo che è trascorso da quando un team di 6 persone, facente capo alla [tag]Capcom[/tag], decise di rilasciare il frutto delle loro fatiche: [tag]Rockman[/tag]. Eh sì, perché è così che il mercato giapponese conosce l’eroe che oggi celebriamo.

[quote]”In the year 200x..”[/quote]

Parliamo ovviamente del ben noto action platform nel quale si impersona un ragazzo robot (Rockman / Mega Man), armato di cannone laser sul braccio, il quale tenta di salvare il pianeta dallo scienziato pazzo Dr. Wily, quest’ultimo creatore di quasi tutti i nemici del gioco e, in particolare, dei boss (i Robot Master).

Inafune si occupò personalmente di creare e disegnare praticamente tutti i personaggi

Ma andiamo con ordine. La Capcom, dopo un’esperienza positiva nel mercato degli arcade games, decise di affidare ad alcuni giovani e talentuosi designer lo sviluppo di un titolo per console (aka per [tag]NES[/tag] / [tag]Famicom[/tag]), che rientrasse nel genere del side-scrolling platform, con l’iniziale idea di distribuirlo unicamente nel mercato del Sol Levante. In particolare, colui al quale dobbiamo il maggior contributo è [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Keiji_Inafune]Keiji Inafune[/url], allora neo-laureato entrato in Capcom come membro del team di [tag]Street Fighter[/tag]. Preciso, serio e con una spiccata attitudine al perfezionamento continuo, insomma, l’uomo giusto al momento giusto.
Inafune si occupò personalmente di creare e disegnare praticamente tutti i personaggi di quello che sarebbe stato il primo videogioco di una lunga serie, oltre a fornire le idee alla base del gameplay.

Per il primo aspetto si ispirò ai disegni di [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Astro_Boy]Astroboy[/url], manga di [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Osamu_Tezuka]Osamu Tezuka[/url], padre del fumetto giapponese, mentre per quanto riguarda il secondo, introdusse alcune innovazioni, che contribuirono non poco al successo della serie: in primis la possibilità di affrontare i livelli senza un preciso ordine, idea che ancora oggi ritroviamo in molti titoli, specialmente nei sandbox (GTA, Assassin’s Creed e tutti gli altri), oltre a ciò l’assorbimento dei poteri dei boss nemici una volta uccisi.

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Inafune e i suoi, per dare maggior spessore al proprio prodotto, si preoccuparono anche di fornire un background al tutto

Il risultato di questo duro lavoro fu Rockman (perché a quanto pare l’idea era che fosse fatto di roccia).

Inafune e i suoi, per dare maggior spessore al proprio prodotto, si preoccuparono anche di fornire un background al tutto: il ragazzo-robot è infatti una creazione del [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Doctor_Light_(Mega_Man)#Dr._Light]Dr. Light[/url] (in realtà Right, ma la traslitterazione del giapponese si sa che è quella che è..), personaggio ispirato a Babbo Natale (giuro), ed ha una sorella (Roll), un fratello scarso (Proto Man) ed un cane (Rush). Come detto, quasi tutti i boss del gioco sono creazioni del malvagio Dr. Wily (ispirato ad Albert Einstein), anche se molti in realtà sono opera dello stesso Light, ma riprogrammati per diventare dispensatori di morte.

Il gioco non fu un vero e proprio successone, ma comunque andò ben oltre le aspettative della Capcom, che decise di tentare il salto nel mercato USA, dove il personaggio principale fu ribattezzato in Mega Man, perché, secondo la Capcom USA, il nome originale era “orribile” e la nuova scelta “più appetibile per i bambini”. In America, tuttavia, le cose non andarono bene, complici alcune scelte commerciali poco azzeccate, prima fra tutte la tristemente famosa copertina (potete vederla [url=http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/d/dd/Mega_Man_1_box_artwork.jpg]QUI[/url]), in cui al posto dei disegni in stile anime, troviamo un uomo di mezza età vestito di giallo, con una pistola in mano, anziché con un cannone al posto del braccio.

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Mega Man divenne ben presto un’icona videoludica

Nonostante ciò la Capcom decise di andare avanti, e autorizzare la produzione di un seguito ed il resto, come si suol dire, è storia. Mega Man divenne ben presto un’icona videoludica, e le sue avventure furono trasportate praticamente su tutte le piattaforme esistenti (Super NES, Mega Drive, PSX, GameBoy..), spesso con successo, talvolta con [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Mega_Man_Legends]scelte non propriamente azzeccate[/url]. Piccoli incidenti di percorso comunque.

Per chi non ne fosse a conoscenza qualche anno fa la serie è stata riportata alle origini con il rilascio prima di [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Mega_Man_9]Mega Man 9[/url] e, un anno dopo, di [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Mega_Man_10]Mega Man 10[/url], rigorosamente in stile 8-bit.

La vera novità è che da oggi, 17 dicembre, per celebrare il 25esimo anniversario, la Capcom renderà disponibile gratuitamente il download di un fan game molto interessante: Street Fighter X Mega man, nella quale il nostro eroe si trova ad affrontare 8 boss tratti dall’acclamato picchiaduro.

Per Approfondire:

  • [url=http://www.gamespot.com/features/the-history-of-mega-man-6076983/]The History of Mega Man[/url] (gamespot.com)
  • [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Mega_Man_(video_game)]Mega Man[/url] (wikipedia.org)