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[quote]Even a master assassin has regrets.[/quote]

Sudore, fiato corto e stanchezza. Ezio si fermò, all’incirca a metà della scalata e guardò verso il basso la città brulicante di mercanti, pezzenti, guardie bizantine e giannizzeri. Era la metafora della sua vita; aveva lasciato tutto indietro, compreso quel poco che era rimasto della sua famiglia, ed aveva iniziato una scalata fino alla vetta di un ordine misterioso, alla continua ricerca di risposte. Eppure, oramai giunto alla fine, si rendeva conto di cosa aveva perso, di cosa non aveva vissuto.
Anche un maestro assassino hai dei rimpianti. [dida]Ubisoft ha pensato e fatto le cose in grande con questo Revelations[/dida]

Assassin’s Creed Revelation segna la fine di due ere, esplorando le ultime avventure (in senso cronologico) di Ezio Auditore e Altair Ibn-La’Ahad, di fatto ponendo fine ad un arco narrativo che ha investito ben 4 giochi e proponendo una delle storie più solide nella lunga vita del franchise, almeno per il momento, sebbene il gioco soffra di alcuni problemi fin troppo familiari.

Diciamo subito che Ubisoft ha pensato e fatto le cose in grande con questo Revelations, il cui sviluppo ha coinvolto 6 studios in tutto il mondo e che coinvolge la storia di ben tre personaggi. Avete letto bene, 3. Oltre alla storia principale che riguarda, ovviamente, Ezio, si affiancano anche la storia del già citato Altair che quella “ai tempi moderni” di Desmond (ambientata interamente nell’Animus e onestamente la più debole fra le tre).

[title]Prima impressione[/title]
Se ad una prima impressione sembra che tutta questa carne al fuoco complichi fin troppo le cose in qualche modo tutto riesce ad essere ben gestito. Chiaramente le sezioni più lunghe ed articolate riguardano Ezio, poichè il suo arco narrativo è il più complicato. La missione in cui si vede catapultato coinvolge la sua necessità di scoprire nuove informazioni in merito ad Altair con i tumulti sociali e politici di Costantinopoli, città dove viene ambientato il gioco.
Nel frattempo il buon Ezio riuscirà anche a dedicarsi ad attività romantiche con un nuovo personaggio femminile, Sofia. Che ci crediate o no queste sezioni sono parecchio godibili nonostante la brevità ed anche molto convincenti.

Insomma, Ubisoft si è impegnata parecchio nel creare una buona storia, avvincente ad anche credibile; cercando, inoltre, di inserire sequenze cinematografiche che ben si prestano a questa tipologia di giochi. Ovviamente non siamo ai livelli delle sequenze scriptate tipiche dei vari Uncharted, ma rispetto ai vecchi capitoli adesso queste sono quasi tutte azzeccate ed avvincenti. Niente da dire anche sul comparto di doppiaggio, dove la serie aveva già fornito degli ottimi risulati (sto parlando di doppiaggio inglese, su quello italiano non posso dire nulla) e su quello della colonna sonora.
Anche graficamente si possono apprezzare dei notevoli miglioramenti, in modo particolare per quanto riguarda la animazioni dei vari personaggi. Niente che faccia gridare al miracolo, sia bene inteso, ma comunque la migliore grafica vista fino ad ora nel franchise.
Grafica impreziosita da un design dei “livelli” ben strutturato e dalle scelte di texture (per quanto riguarda la outfit di Ezio) molto belle.

[title]Game Design[/title]
A livello di game design le meccaniche sono all’incirca le stesse dei vecchi capitoli, anche se, questa volta, Ubisoft non cade nell’errore di proporre missioni tutte uguali fra di loro, ma fa della variazione un suo punto di forza, senza contare che ogni missione ha un obiettivo aggiuntivo da raggiungere per ottenere la sincronizzazione al 100% che le rendono sicuramente più complicate ed interessanti. Senza stare a scendere troppo nei dettagli vi basti sapere che tali obiettivi vanno dal classico “non farti mai scoprire”, passando per il “non essere mai colpito” al “non cadere mai in acqua”.

[title]Plot[/title]
Scopo primario di Ezio è quello di riunire le 5 chiavi che apriranno la biblioteca segreta di Altair dove l’assassino spera di trovare le risposte ai suoi quesiti.
Le sopra citate chiavi saranno da recuperare in dungeon appositi creati ad hoc (un po come succedeva per le Tombe degli assassini in Assassin’s Creed II o le Tane di Romolo in Assassin’s Creed II: Brotherhood).
Queste sequenze sono, forse, le migliori realizzate nell’intero gioco e prevedono epici inseguimenti, classici puzzle o missioni completamente stealth. [dida]Scopo primario di Ezio è quello di riunire le 5 chiavi[/dida]

Una volta recuperata una di queste chiavi il giocatore dovrà rivivere un momento chiave (scusate la ripetizione) della vita di Altair; momenti che coprono un arco di tempo dalla giovane età fino alla tarda età dell’assassino. Senza spoilerare nulla ci si renderà conto come i due personaggi sono simili e diversi allo stesso tempo fra loro, aumentandone così la credibilità ed anche la carica emotiva che ricorre in tutto il gioco, niente di eccezionale, sia ben chiaro, ma comunque vale la pena citare questo aspetto.

Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, e vi sono ancora dei problemi in questo franchise, alcuni ben noti, altri, invece introdotti in questo capitolo.

[title]Novità[/title]
Partiamo dalle novità (dolenti), l’arsenale di armi e oggetti si è ampliato con una novità, le bombe. Sebbene già a partire da Assassin’s Creed II c’era la presenza di fumogeni utilizzati per disorientare il nemico, adesso possono essere creati veri e propri ordigni per ferire, distrarre o scappare. Sebbene la creazione vera e propria di tali elementi, tramite “tavoli” dislocati in tutta la città, sia sufficientemente ben fatta purtroppo questa aggiunta non risulta essere particolarmente significativa in termini di combattimento, rischiando di scadere oltre che nel troppo macchinoso anche nell’inutilità. Stessa sorte che viene riservata alla “lama uncinata” che serve assai a poco se non calarsi da apposite [i]zipline[/i].
Il sistema di combattimento non è variato neanche un po’, anche in gruppi numerosi i nemici rimarranno sempre pazientemente ad attendere il loro turno, e basterà che uno attacchi per eseguire una semplice contromossa e liberarsi velocemente di tutti gli altri; a poco servono le diverse tipologie di guardie, poiché comunque vengono eliminate nello stesso modo.
Sicuramente serve una revisione drastica del sistema di combattimento, soprattutto alla luce dei titoli che hanno mostrato con maestria come possano essere gestiti i combattimenti con più nemici (Batman Arkham City su tutti). [dida]L’arsenale di armi e oggetti si è ampliato con una novità, le bombe[/dida]

Risulta, inoltre, ancora troppo semplice scappare dai nemici una volta che questi vi inseguono, basta scappare dalla zona di “pericolo” e rifugiarsi in un nascondiglio sicuro per tornare tranquilli.
Torna, e questo è un bene, il meta-gioco per gestire gli assassini che si reclutano mano a mano i città, i quali possono essere mandati in diverse città per ottenere XP (loro) oggetti e soldi (voi). Inoltre anche la gestione degli “[i]Assassin’s Den[/i]”, che prima devono essere ri-conquistati dai templari, è ben fatta anche se forse troppo semplice. Vi basti pensare che già al terzo capitolo di gioco li avevo già tutti conquistati.
Quanto conquistato dovrà però essere difeso anche dagli attacchi dei templari, che cercheranno di riprendere possesso del den in questione. Per difenderci sarà necessario partecipare ad un mini gioco, denominato “[i]Den Defense”[/i] con le classiche modalità di tower defence controllando truppe di diverso tipo e difendendosi da ondate di templari via via più agguerriti.
Per quanto possa sembrare banale forse la Ubisoft dovrebbe ricordare che AC è un gioco di azione in tempo reale, non di strategia.
Queste parti non aggiungono nulla al gioco in se, anzi, spezzano fin troppo il ritmo, risultando difficili da gestire e spesso anche troppo difficili. Inoltre, se si soccombe ai nemici basterà scalare un muro di difesa ed uccidere il loro leader, rendendo di fatto la strategia nella difesa inutile (se perdo, vinco lo stesso); senza mezzi termini spero davvero che questa novità venga presto rimossa.

Un’altra significativa aggiunta riguarda Desmond, le cui sequenze sono totalmente opzionali. Questi si trova, suo malgrado, intrappolato all’interno dell’Animus e, se lo vogliamo, dovrà percorrere zone di Tron-iana memoria cotruendosi il percorso in senso letterale grazie a dei blocchi che possono essere posizionati a piacimento davanti al giocatore.
Le sequenze, giocate interamente in prima persona, riescono ad esserer una variazione piuttosto interessante e stimolante a livello celebrale, poiché di fatto prevedono la soluzione di enigmi più o meno complessi. Inoltre l’esplorazione di queste zone permetterà di sbloccare personalizzazioni da usare nel comparto multiplayer del gioco.

Proprio questo è l’ultimo aspetto da analizzare. Il multiplayer è stato espanso e migliorato introducendo anche una modalità storia che permette ai giocatori di imparare di più sui templari mentre si allenano all’interno della Abstergo (questi sono i presupposti con cui viene presentato il multiplayer). Le modalità rimangono sommariamente le stesse del Brotherhood, quindi niente di nuovo.

[title]Conclusioni finali[/title]

Nonostante le numerose aggiunte alle meccaniche di gioco AC Revelations rimane fedele ai suoi predecessori, ed è proprio nella fedeltà che mostra i suoi segni di forza. Le novità introdotte, a parte qualche caso sono perlopiù deludenti e inutili. Siamo arrivati al punto in cui i giocatori da adesso in poi hanno bisogno di nuove esperienze, che riescano a “svecchiare” questo gioco.
Sicuramente la grafica, la storia con ottimi doppiaggi e musiche aiutano a rendere questa esperienza un finale memorabile per alcuni dei personaggi più interessanti che abbiamo visto ultimamente nel panorama videoludico.
Purtroppo non mi sento di dire che questo sia il miglior Assassin’s Creed fino ad ora, perché a mio parere soffre di alcuni difetti non trascurabili e, come per quanto riguarda Brotherhood, trovo piuttosto limitante il fatto che sia ambientato in una sola città piuttosto che in diverse come succedeva in ACII.
In ogni caso, se avete seguito tutte le avventure di Ezio ed Altair fino ad ora, questa avventura merita sicuramente di essere portata a termine, sudando, soffrendo e combattendo con i nostri assassini preferiti.

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