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Eccoci alla fine di [b]Cool Story Contest – First Edition [/b] solo per voi di Lega Nerd.
[b]Per chi se lo fosse perso:[/b]
[spoiler]
Cool Story Contest è un torneo tra scrittori: uno dei giudici ha dato una traccia di un racconto che in numero preciso di battiture dovrà essere pubblicato e vagliato dai giudici stessi per decretare, alla fine, il Cool Story Winner![/spoiler]

[title]Prefazione Tecnica[/title]

Ricordo che nell’articolo del blog verrà pubblicata solo la storia del vincitore e i vari commenti dei giudici su tutti i partecipanti al concorso. Gli altri partecipanti che hanno partecipato, insieme al vincitore, avranno uno speciale post nel mio blog, con riferimenti ad ancora per trovare subito le loro storie. Sono liberi di postare tutti i loro racconti, ovviamente, anche nella sezione #CoolStoryBro del forum Lega Nerd.
Inoltre verrà chiesto l’indirizzo del vincitore e gli verranno spediti a casa i premi: Mr Gwyn di Baricco ed una felpa di Lega Nerd!

Inoltre mi sento di dovermi scusare per il ritardo: a causa d’impedimenti personali (di cui non voglio spiegare la grandezza né l’origine) ho avuto dei ritardi. E dopo me ne sono completamente dimenticato.

[title]Prima di leggere[/title]

Vorrei ringraziare tutti i partecipanti alla gara e ricordarvi di ringraziare [b]tutti[/b] i meravigliosi giudici che hanno speso il loro tempo [del]al servizio del male[/del] a leggere i racconti e a commentarli.
I giudici sono:
@Nani
@Artemism
@lucamrblonde
@Akiyama
Un ringraziamento ad un grande che ha seguito tutto il contest (partecipando per ben due volte) va a @sabas

[title]The Winner[/title]

And The 1st CoolstoryContest’s winner is:
[b]@Mao75[/b]
Qui potete vedere la sua storia con in fondo il commento rilasciato per lui.
Per lui il miglior premio che uno scrittore amatoriale possa ricevere: il prestigioso “Cavatappi D’oro” simbolo di coraggio e capacità creativa. Contattami e dammi i tuoi dati affinché io possa spedirti il premio.
[b]Buona lettura da Hank and, if you want, stay tuned[/b]

[title]Mao75’s Story[/title]
Stiamo ancora scendendo, dopo sei ore. Dal pensiero che mi ero fatto di un’avvenieristico impianto per la produzione di energia, mi aspettavo molto più che una serie di tunnel scavati nella roccia. I due bamboccioni universitari e i tre gorilla dell’esercito che fanno parte di questa allegra brigata mi fanno, per qualche strana ragione, sentire più allegro. E’ una sensazione strana; mi ricorda del mio ultimo anno da civile, in Italia. La festa della Kate. Fu qui che una serie di piccole coincidenze, danzando armoniche una con l’altra, m’hanno portato a questo. Dalla cotta per la sua amica, Yael, la bella mediorientale, fino al viaggio in Israele, organizzato all’improvviso per fare una sorpresa questa mia nuova amica dai capelli corvini.
Sorpresa!
Un’odissea che rivedo passare come una serie di Flash: la rapina, la scomparsa dei documenti, un bernoccolo che ha trattenuto per un po’ la memoria, tizi in divisa, altri tizi non in divisa, me stesso insieme ai miei nuovi colleghi del Mossad, il più fico dei servizi segreti. Ma non è questo il momento di distrarsi.
Ai lati di questi stupidi cunicoli le fluolampade illuminano le insegne sui muri che classificano questo corridoio come classe H3: non ricordo se significa “molto caldo” o “molto molto caldo”. Il sudore, che cola dal collo della dottoressa Alicia mi fa propendere per la seconda ipotesi. Avvallata poi dall’intenso odore di ascella dei due gorilla che ci precedono.
Mancano ancora diversi chilometri per la stazione remota numero cinque, meta della nostra spedizione.
Kurt e Wagner (non sono i loro nomi ma mi piace pensare di sì) discutono, nella loro dolcissima madrelingua, della notizia che li ha fatti convocare per la missione.
Una grande operazione commerciale, cresciuta per quindici lunghi anni: un anonimo genio trova il modo di produrre energia a basso costo; nel richiedere fondi per un prototipo incrocia la rete di scout di un Bankster, uno dei dodici che guidano nell’ombra le sorti di molte nazioni. Zittiscono il neo Einstein coprendolo di soldi e creano un’azienda offshore. Dopo due anni la prima cella della centrale sotterranea a energia CCE sotto l’Adriatico. Non so come funzioni, so che hanno ridotto il sottosuolo ad una groviera, e, sfruttano questi dispositivi deltatermoqualcosa, convogliano l’energia in una dorsale che esce dal ventre della terra stessa.
Il progetto è pronto a partire. Un’investimento sul marketing e nasce la MOXYE(TM).
Un motto irresistibile  (“The Most X Your Energy!”). E gnocca. Tanta gnocca. I privati sottoscrivono. Gli enti pubblici, sotto una implicita ma ferma pressione dell’Unione Europea, sottoscrivono.
Altri tre anni e le centrali alimentate da fondi di energia non sostenibile si spengono. Rimangono la nuova CCE e qualche plant di energie rinnovabili.
Dall’Europa al resto del mondo il passo è breve. Tutti ad abbeverarci dal ventre della terra.
Nessuno si accorge (qualcuno in realtà lo fa, ma misteriosamente muore) che dipendiamo da un’unica fonte di energia che fornisce il novantadue percento del fabbisogno globale.
Per dieci anni le cose vanno liscie.
Poi il Mossad decide che è diventata una questione strategica.
E tutto si spegne.
Di colpo.
In tutto il mondo.
Panico.
Mentre la gente si chiede perchè tutti sono al buio, la MOXYE organizza una spedizione con tre progettisti del grande impianto, perchè vadano a scoprire come mai le stazioni remotate abbiano smesso di funzionare.
Entrano nella rete di tunnel per raggiungere la stazione numero cinque (la più vicina alla superficie tra quelle collegate direttamente alla centrale).
E spariscono.
Nel  nulla.
Summit mondiale d’emergenza.
Il fratello attivista della cugina bellona sposata allo zio di un pezzo grosso (o qualcosa di simile), mette le mani su qualcosa di bollente, e lo pubblica. Omicidi a catena per coprire quest’assurda oligarchia energetica.
Si organizza un secondo corpo di spedizione, qualche militare armato non fa male di certo, per cui si decide per un gruppo di sei persone. Io vengo infiltrato al posto di uno degli scienziati, travestito da luminare della circuiteria di potenza.
Questo caldo continua a farmi distrarre.
Mentre proseguiamo la nostra lunga passeggiata osservo Mikail Nobil, l’altro scienziato.  Non ha mai sorriso dall’inizio della spedizione,nè si è mai accigliato.
Il sergente Rochet ordina una sosta. Kurt e Wagner si tolgono gli zaini e, con precisione chirurgica, allestiscono un piccolo buffet a base di cibo disidratato e acqua reidratante.
Mentre mastico l’insipido rancio, mi scopro attratto dalla sudata Alicia, che ride a una battuta di Mikael. Parla di neutrini, un vigile, fari spenti. La gnocca t’ha risvegliato l’humor, nerd del cazzo? Non riesco a staccare gli occhi di dosso dalla silhuette della dottoressa. Il pranzo finisce e ci rialziamo.
Sistemo i miei pantaloni per nascondere un irrigidimento potenzialmente imbarazzante.
Dopo qualche i minuto passiamo ad una sezione più fresca. Mi sembra che il bagliore delle fluolampade si sia ancora abbassato. I cervelloni di sopra hanno garantito che gli appliqué silicotronici innestati su tutte le pareti dovrebbero continuare a far luce per altri sette giorni almeno. Bah…
La radio di Rocher gracchia qualcosa di incomprensibile.
La prima spedizione non si è poi dissolta nell’ombra, quindi. Acceleriamo il passo e, dopo qualche minuto, la radio riprende a gracchiare: “…DgrhHHhhdd.d..body..ddf.f.s.ME?”
Mikael ci segnala che poco più avanti il ramo che stiamo percorrendo si congiungerà ad un anello: ci informa che sarà in grado individuare la direzione sorgente della trasmissione, ma che probabilmente viene proprio dalla stazione numero cinque, meta della nostra spedizione. In pochi minuti arriviamo al bivio, una breve indecisione ed imbocchiamo a destra.
Mia nonna avrebbe consigliato a mancina.
Siamo vicini. Ho bisogno di muovermi più liberamente. Devo capire cosa è andato storto ed eventualmente rimediare. Cerco di portarmi nel retro del gruppo.
Rochet, mi guarda, sa che la retrovia la deve chiudere un militare. Spero che la nostra “passeggiata” lo abbia ammorbidito.
“Tutto bene?” mi domanda.
Certo che va tutto bene, coglione, sto cercando solo di fregarti! Giro lentamente la testa, e apro la bocca, come se gli volessi rispondere.
Inspiro e contemporaneamente spalanco gli occhi verso il fondo del cunicolo.
Sussurro sottovoce al sergente “Ci sono dei flash laggiù!”, mento. Lui ferma il gruppo.
Rochet prende Wagner (o è Kurz?) e ci ordina di aspettarli mentre andranno in avanscoperta. Il fesso c’è cascato.
Si incamminano lungo il tunnel. Stanno per sparire dietro la curvatura dello stesso: ora non devo sbagliare. Mentre il gorilla rimasto ed i due scienziati hanno ancora lo sguardo verso il gruppetto che avanza, estraggo una pistola da iniezione, caricata ad anestetici, con sei cariche.
“Puff!” gorilla a terra.
Dopo qualche istante anche Amanda e Mikael dormono. Non hanno avuto il tempo di girarsi. Molto bene. Ora avrò modo di agire con più libertà.
Prendo il fucile a Kurt (o Wagner che sia) addormentato e avanzo.
Silenzioso e rapido, come mi hanno insegnato, rincorro Rocher ed il soldato, finchè non li raggiungo. Li vedo, a meno di quaranta metri da me, rallento: non dovrebbero avermi notato. Devo capire cosa è successo. Rochet e l’altro vichingo cambiano passo: devono aver visto qualcosa. Li vedo raggiungere un superstite, cosciente ma immerso in una pozza del suo stesso sangue: devo pensare a come uscire da questo casino! Il morente mi guarda. Rochet e Kurt si girano.
Passo il timone all’istinto.
Imbraccio il fucile.
Tre spari, tre corpi a terra.
Li raggiungo e controllo che siano tutti effettivamente morti. Seguo la sottile scia di sangue lasciata dallo scienziato ferito, ora cadavere, che si è trascinato fin qui. Mi porta, duecento metri dopo, ad un portone di metallo aperto sulla mia destra. Lo varco ed entro in una stanza bianca che mi ricorda un’ambulatorio, con terminale appoggiato ad una scrivania. Accasciati, in un angolo, i corpi dei restanti membri della prima spedizione.
Il naso mi pizzica: di solito succede se ho mangiato troppo limone.
O quando sto per avere una brutta notizia.
Forse le barrette del rancio contenevano vitamina C.
Forse no.
Mi avvicino.
Uno dei due cadaveri è quello di Yael!
[more]Scienziato un cazzo, l’ha pugnalata il bastardo! Doveva essere un infiltrato anche lui.
Cerco di arginare le imprecazioni che sgorgano nella mie testa. Ho un lavoro da portare a termine.
Mi siedo alla scrivania.
Nessun danno al terminale.
Faccio il lavoro che la mia collega intima non è riuscita a portare a termine.
Entro nel sistema, lancio una manciata di query e preparo il dowload delle informazioni di cui il Mossad sembra avere così bisogno.
Mentre scarico i dati il mio sguardo torna su Yael. Ce l’avevi quasi fatta; come hanno potuto sorprenderti? Mi mancherai, credo.
Download completato.
Ora devo fare pulizie.
Cancello i log dal sistema ed elimino le tracce del mio intervento dal terminale.
Estraggo dall’oscilloscopio nello zaino la finta batteria contenente cariche di esplosivo al plastico.
Piazzo le prime due nella stanza del terminale; le altre accanto ai cadaveri dei due militari e del’ex superstite.
Ricarico il fucile dei tre proiettili usati usando le cartucce che a Wagner, sicuramente, non serviranno più. Innesco le cariche con dieci minuti di margine.
Torno dal gruppo dei tre addormentati.
Dovremmo essere sufficentemente lontani da non subire danni.
Riposo accanto a Kurt il suo fucile.
L’esplosione dovrebbe svegliare almeno uno di loro. Frastornati vedremo davanti a noi solo macerie. Decideremo di tornare indietro. Il rientro dovrebbe essere facile. Il mondo organizzerà una terza spedizione, in grandi forze.
L’impianto verrà rimesso in funzione entro un paio di giorni, e le tv del mondo si riaccenderanno, Israele avrà accesso ai segreti di questa tecnologia, ed io una meritata vacanza pagata.
Quattro minuti all’esplosione.
Mi inietto mezza dose di anestetico (nel caso ci esaminino il sangue voglio che ne trovino tracce anche su di me) e mi corico ranicchiato dietro a Nobil. Conto che il suo corpo mi protegga da eventuali schegge.
Il sipario di chiude, lentamente. [/more]
[title]Commento del giudice[/title]

-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 4 PH La narrazione è molto scorrevole e si nota soltanto qualche piccolo typo e qualche virgola piazzata in modo infelice. Le frasi brevi, spesso senza soggetto né verbo, sono usate in modo
apprezzabile seguendo il filo dei pensieri del protagonista.
-Stile (da 1 a 5) – 4 PH – La narrazione in prima persona riesce perfettamente a coinvolgere il lettore che segue il protagonista non solo nella storia ma anche tra i suoi pensieri.
-Ambientazione (da 1 a 10) – 8 PH – Il protagonista offre una visuale molto soggettiva che mi è molto piaciuta. Le descrizioni sono minime e passano tutte attraverso i suoi stessi occhi, offrendo uno squarcio delle cospirazioni mondiali in cui si inserisce la nuova energia quanto una visione sommaria della Centrale e dei tunnel in cui si svolge l’azione lasciando vedere al lettore solo ciò su cui si concentra l’attenzione di un narratore poco interessato ai dettagli quanto al proprio obiettivo.
-Svolgimento (da 1 a 10) – 8 PH Una bella storia, nel complesso. Tra i suoi ricordi è un po’ confuso come sia passato da civile ad agente del Moussad, ma è secondario.
Mi pare strano che nessuno lo noti sparare cariche di anestetico quando ha attirato su di sé l’attenzione del gruppo facendo allontanare i due militari. Inoltre, la parte dove l’amica Israeliana (che si intuisce essere un altro agente segreto) viene trovata uccisa da un terzo infiltrato che pare non aver concluso nulla mi lascia un po’ dubbiosa su cosa sia effettivamente accaduto.

Commento finale e totale – 24 – Bel racconto, molto scorrevole e piacevole da leggere!

[title]Commenti sugli altri partecipanti al contest[/title]

(in ordine d’invio)

Sabas
[spoiler]
-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 4 PH (Punti Hank) – Buon uso della grammatica e della sintassi. Spiegazioni semplici e snelle grazie a delle frasi chiare e concise, senza uso d’avverbi (praticamente) o di congiunzioni che potessero rallentare un racconto galoppante.
-Stile (da 1 a 5) – 3 PH – Sono stupito dal punto di vista chiaro e semplice unito ad una buona fantasia: sembra che tu ti ci sia impegnato, dando spiegazioni su spiegazioni e descrivendo con pochi tocchi, il mondo che vi è stato commissionato. I dialoghi non mi sono molto piaciuti, parole in disuso anche per un presentatore ed una citazione fatta dal tecnico, nonostante se gradevoli, diminuiscono il tono che aveva preso il racconto. Comunque bravissimo,
-Ambientazione (da 1 a 10) – 9 PH – Pura fantasia racchiusa in meno di 9000 caratteri. Descrivi minuziosamente un mondo tecnologicamente assurdo, che ritiene superata “l’energia rinnovabile”. Un mito. Apprezzato Satana. Apprezzato.
-Svolgimento (da 1 a 10) – 7 PH – inizi benissimo, la struttura del racconto regge durante tutta la narrazione. Peggiora alla fine nel dialogo col tecnico: tenti di dare un senso di stordimento con i punti di sospensione ma tra la punteggiatura utilizzata ed il contenuto del dialogo c’è una differenza non indifferente (Goodnight giochi di parole)

Commento finale e totale – 23 – Un racconto che è sviluppato bene da un utente che, diciamocela tutta, nuovamente non poteva deludere. Se non demordevi alla fine, probabilmente avresti fatto un punteggio più alto.
Ma Satana è apprezzabile. Apprezzabile.[/spoiler]

LastWhiteElf
[spoiler]
-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 3 PH (Punti Hank) – Sui punti di sospensione dove non serve ed utilizzi articoli determinativi dove bisognerebbe utilizzare quelli indeterminativi.
Inoltre utilizzi la parole Xenologo che, purtroppo purtroppo, non esiste proprio. Antropologo sarebbe andato bene.
-Stile (da 1 a 5) – 3 PH – Uno stile vario e fresco: Inizia in maniera molto seria, quasi da thriller aumentando decisamente l’Hype ma, alla fine, diventa quasi una barzelletta. Mi piace ma non così tanto.
-Ambientazione (da 1 a 10) – 8 PH – Bellissima ambientazione, l’accostamento a Dahl è obbligatorio e per nulla spiacevole. E l’ornicottero. L’ornicottero? Mitico. Ciò non toglie che l’abbinata archibugio e onda sonica non mi è piaciuta molto.
-Svolgimento (da 1 a 10) – 6 PH – Svolgi bene l’azione e l’inizio. Alcune volte appesantisci i periodi allungando il brodo più di quanto non dovesse essere necessario, col risultato di parlare tanto, ma non approfonditamente, dell’ambientazione.

Commento finale e totale – 20– Sei partito un po’ svantaggiato: da te m’aspettavo moltissimo vista la tua precedente performance, ma ti ho visto cadere, anche se con classe, nella più sbrigativa fine della storia. E’ sicuramente un racconto da leggere, comunque, per l’hype e l’interesse che suscita l’inizio. Grandissimo.[/spoiler]

Luttazzi4ever
[spoiler]
-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 2 PH (Punti Hank) – Dimentichi qualche punto esclamativo ed un paio di virgole. Virgolette e trattino rendono i dialoghi veramente faticosi, inoltre, se avessi usato questi ultimi per le interruzioni al posto dei puntini di sospensione, sarebbe venuto molto più leggero (oltre che corretto).
-Stile (da 1 a 5) – 4 PH – Sai che amo l’humor e tu hai voluto premere su questo genere. Ma non ho apprezzato alcune forzature (per la precisione alcuni dialoghi di Al) che fanno sembrare il protagonista un Nerd, ma anche veramente fuori luogo. Apprezzo le citazioni su Stephen King (ed il Maine) e l’accusa a Lost (anche se non era propriamente chiarissima)
-Ambientazione (da 1 a 10) – 6 PH – In questo caso il No-sense puzza di frettoloso ed Il cornuto battuto a colpi d’ignoranza non l’ho apprezzato molto. Punti tutto sull’azione, scelta coraggiosa ma molto interessante.
-Svolgimento (da 1 a 10) – 9 PH – Tieni sempre galoppante il racconto (anche grazie alle varie interruzioni dei discorsi del protagonista dando un ritmo incalzante alla vicenda). Ottima scelta.

Commento finale e totale – 21 – Nonostante la grande difficoltà del racconto riesci a dargli un ritmo niente male, che sfocia, purtroppo, in un trash solo a tratti interessante. So che avresti potuto fare di meglio, ma sei stato comunque bravissimo.
[/spoiler]

Il Cicali
[spoiler]
-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 2 PH -La narrazione è molto scorrevole e piacevole, eppure credo che per riportare il dialogo nel modo più naturale tu abbia  trascurato un po’ la forma. Ci sono frasi che iniziato ripetutamente per congiunzioni coordinanti, qualche piccolo typo come l’eliminazione di un articolo (pensano che in qualche modo gusci…) e soprattutto si nota in più punti una fastidiosa alternanza tra racconto al passato ad un presente non sempre giustificato [Era abbastanza lucido da aver cambiato le cartucce di riciclo aria… Mentre i paramedici lo soccorrono…]

Stile (da 1 a 5) – 3 PH Il dialogo è riportato in modo molto naturale e la lettura rimane scorrevole quanto piacevole, ma un personaggio pare inserito soltanto per fare poche domande piuttosto scontate e il vero narratore potrebbe quasi costruirsi un monologo.
Ambientazione (da 1 a 10) – 5 PH – L’idea delle uova aliene incastrate nella Terra come in un caldo nido è abbastanza originale, quanto lo sono però la calma e la facilità con cui ne parla il narratore. Spieghi come sono scesi fino al nucleo con un rigore ammirevole, descrivendo nuovi materiali, trivelle e quant’altro, ma a quel punto non si spiega affatto come telecamere, veicoli, carburante e respiratori reggano a 2900 km circa di profondità un paio di paia di migliaia di gradi e la pressione considerevole che si trovano in un punto della Terra dove tutti i minerali (a parte l’Unobotanio) fondono.
Svolgimento (da 1 a 10) – 6 PH – Esaminando le parti che mi hanno lasciata perplessa:
-Non si spiega chi sia il narratore, ma cede senza motivo alla tentazione di tirar fuori segreti di stato apocalittici come fossero l’ultimo gossip sulla Ferrilli a qualcuno che, in realtà, non ha nemmeno insistito per saperli.
-Prima minacci la presenza di migliaia di uova, ma poi saranno solo 12 creature ad uscire? La schiusa di tutte le altre distruggerà indubbiamente tutto il pianeta e di questo pare non se ne preoccupino i due protagonisti.
– Prima uno dice “mi comprerei una casa in montagna” e poi consiglia “lontano da … montagne che possano franarti in testa”: se gli franano sotto i piedi è meglio?
– Gli stati non si accorgono neanche con i satelliti che i cinesi hanno creato degli immensi crateri giganti che prima non c’erano? Ci vuole davvero lo spionaggio?

Commento finale e totale – 16 – L’idea è molto apprezzabile ma il realismo con cui viene spiegato tutto il meccanismo di estrazione perde di qualità quando lascia troppe domande senza risposta credibile. Il racconto è scorrevole ma la riproduzione del “parlato” sacrifica molto la forma mentre lo stesso dialogo sembra forzato, e dei due protagonisti un personaggio quasi non interagisce portando a chiedersi perché non scegliere un monologo.
[/spoiler]

CarolM
[spoiler]
-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 3 PH (Punti Hank) – Nessun errore riscontrabile tranne qualche utilizzo sbagliato delle virgole. Non esiste la parola “Caddì”.
-Stile (da 1 a 5) – 1 PH – L’idea, che dal suo non era malvagia, di far raccontare la storia da uno dei tecnici era interessante ma sviluppata nel peggiore dei modi: il linguaggio, per quanto lei potesse essere tecnica e specifica, non era adatto a dialogo alcuno, tanto meno da una persona in stato di profondo shock (come dimostra lei con le azioni al di fuori dei dialoghi). Inoltre fai stridere due volte il testo, facendogli usare un linguaggio forbito ed inusuale accostato alla parola “culo”.
Inoltre “mi fissò dall’ombra con un’espressione che se avessi potuto vedere mi avrebbe fatto svenire all’istante.” non ha proprio senso. No, non ha senso.
-Ambientazione (da 1 a 10) – 4 PH – Potresti aver ambientato la storia in un bosco e la differenza sarebbe stata minima. Non sfrutti nulla dell’ambientazione, che resta per te solo impiccio. Non ti do il minimo perché in alcuni punti ti sei ancora al canovaccio.
-Svolgimento (da 1 a 10) – 7 PH – Lineare, ma con una fine troppo rapida. Descrivi cose inutili e fai stridere le parole con le azioni, non dando nessuno spessore al personaggio.

Commento finale e totale – 15 – Una storia che non ti è proprio piaciuta: non c’è uno studio sui personaggi né sull’ambientazione. Sicuramente non è il tuo genere. I’m so sorry.
[/spoiler]

Checking
[spoiler]
-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – VOTO 4 PH (Punti Hank) – Nessun anomalia ma è antipatico l’uso dei virgolettati durante i dialoghi iniziali. Uso delle virgole, alcune volte, scorretto.
-Stile (da 1 a 5) – 2 PH – Cambi narratore durante il racconto, alcune volte è onnisciente altre descrive una stanza come se ci fosse per la prima volta. Inoltre “Ora Han stava rispondendo […]” cosa mi significa?
-Ambientazione (da 1 a 10) – 8 PH – Punti sull’ambientazione ma mi poni davanti a più problemi: una centrale vicino ad un centro abitato? A casa hai un computer per monitorare una centrale? Mah.
-Svolgimento (da 1 a 10) – 5 PH – Stucca velocemente più che altro per l’utilizzo di frasi che avresti potuto tagliare e che hanno reso pesantissimo un testo che di per sé costringe a concentrarsi. Inoltre quando si dà fuoco il personaggio non se ne accorge nessuno. Mh.

Commento finale e totale – 19 – Se avessi avuto più battute sarebbe stato un thriller avvincente, ma nel voler dare un’ infarinata di tutta la storia hai appesantito troppo il testo. Particolarissima trama.
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TheRoby: Giallo Follia
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-Grammatica e Sintassi (da 1 a 5) – 4. La grammatica è buona, la sintassi altrettanto ma ci sono alcune sbavature principalmente nella coordinazione delle frasi (troppe virgole invece di qualche congiuzione, un uso eccessivo del periodo privo di subordinate). Comunque nulla di grave, nel complesso tutto scorre bene ed efficacemente.
– Stile (da 1 a 5) – 3. Buona l’idea di intervallare i pensieri di Sara alla narrazione interna, ma forse orchestrata un po’ a fatica (avresti potuto dare più spazio a ciò che lei provava, per capirci). Non mi hanno convinto del tutto certi passaggi descrittivi che si concludono troppo in fretta e che lasciano un po’ troppo all’immaginazione del lettore, per questo non posso darti più di 3 punti.
-Ambientazione (da 1 a 10) – 8. Molto ben curata, anche se a mio parere la storia parte leggermente fuori tema: ricorda che il guasto è qualcosa di eccezionale, perché tutto sarebbe altrimenti controllato dalla superficie; sicché non è “la solita fuga di gas”, ma qualcosa di più grave. Per il resto le descrizioni sono buone, è tutto plausibile (mi è piaciuta l’idea dei cunicoli colorati e quella del “chilometraggio” dipinto sulle pareti, molto verosimile) anche se a volte avresti potuto lasciare un po’ più di respiro all’ambiente circostante, specie nella caverna misteriosa.
– Svolgimento (da 1 a 10) – 7. Funziona, la storia scorre, ma ci sono alcuni “buchi” e in certi punti il lettore può correre troppo con la fantasia rischiando di andare fuori dal tracciato. Insomma, si parte bene, poi quando arrivi nei pressi della caverna lo svolgimento comincia a calare per confondersi malamente poi di fronte alla creatura, anche se ci si riprende nel finale rivelatore. Si riesce a capire cosa intendevi scrivere, ma forse hai lasciato un po’ troppe ombre; anche il pezzo finale degli occhi gialli fatica un po’ a trovare una sua collocazione, non si capisce bene che cosa stia succedendo fino alla fine: non sono certo che sia voluto o meno, in ogni caso non mi è piaciuto moltissimo. Per questo è un 7, comunque meritato e guadagnato.
– Commento finale e totale – 22. Il racconto funziona, mi è piaciuto, forse un po’ banale l’idea del qualcosa di “segreto” nelle viscere della terra ma è un espediente che si risolve in maniera ingegnosa e poco o per nulla prevedibile. Purtroppo ci sono alcune lacune nella narrazione, fondamentalmente descrittive: lasciano alcuni interrogativi irrisolti e creano delle situazioni un po’ troppo confuse. Che fosse voluta o meno, è una cosa che non mi ha convinto del tutto, e che è ha penalizzato la storia.
Nel complesso comunque è un buon lavoro, pienamente più che sufficiente!
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Tank: Storie della buonanotte
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Grammatica e Sintassi (da 1 a 5): 2
Sostanzialmente corretta la grammatica, difficoltosa e incerta la sintassi.
Ho letto della confusione tra articoli determinativi e indeterminativi, ma soprattutto ho notato dei brutti pasticci con le virgole che frenano bruscamente il ritmo del racconto, oltre alla totale assenza di altri segni di punteggiatura (punto e virgola, due punti in particolare sarebbero stati molto graditi). Ho visto anche delle ripetizioni che non mi sono piaciute per niente, e che l’uso di qualche sinonimo elementare avrebbe potuto evitare.
Avresti potuto fare di meglio anche solo dopo una rilettura attenta, ne sono certo!
-Stile (da 1 a 5): 3. Va bene, niente di eccezionale ma scorre. Anche qui però non posso dare di più perché ci sono degli scivoloni, delle “battute d’arresto”, dovuti alla sintassi non troppo lineare. L’idea del racconto mamma-figlia funziona, non offre troppo e non pretende, diciamo che è una sufficienza piena ed onesta.
-Ambientazione (da 1 a 10): 6. Ben fatto per certi versi, rovinato dalla banalità per altri. L’espediente dell’”altro pianeta” che ruba l’energia al pianeta di cui si parlava nel tema mi ha davvero spiazzato, complimenti! Ecco cosa non mi ha convinto però, e quindi perché non ho assegnato di più: lo scenario futuristico sa troppo di “già visto”: teletrasporto, viaggi nel tempo, teleriproduttori quadrimensionali (la tv!)…Niente di nuovo sotto il sole. Inoltre non mi è piaciuto per niente il finale della bambina a tre occhi, modello “Sentinella”: è già stato visto e rivisto fino alla nausea, avresti potuto risparmiartelo!
-Svolgimento (da 1 a 10): 6. Sufficiente ma non di più. Ti mangi troppe battute all’inizio, con la storia della bambina, e acceleri in certi punti dove avresti potuto inserire descrizioni non solo fisiche (per le quali fare un buon lavoro avrebbe richiesto forse troppo spazio, lo ammetto) ma anche e soprattutto emotive. Insomma c’è un miscuglio di racconto/descrizione che non riesce a funzionare a dovere, senza contare gli intoppi sintattici e lessicali che rovinano lo svolgimento. Ribadisco quanto detto nell’”ambientazione”: quel finale stile “Sentinella” non mi è piaciuto e ha chiuso un po’ banalmente quella che aveva le potenzialità per essere una buona storia.
-Commento finale e totale: 17 Sostanzialmente ci sono degli errori sintattici e lessicali che rovinano lo svolgimento, assieme ad uno sfondo che ricorda troppo una minestra riscaldata. Peccato perché l’idea del pianeta “abusivo” (con conseguente rovesciamento di prospettive rispetto a quello che ci si aspetterebbe dopo aver letto il tema del contest) mi è piaciuta davvero. Insomma, passabile ma decisamente migliorabile!
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Kei-Chan
[spoiler]
Grammatica e sintassi 4,5/5: Praticamente perfetta la grammatica, anche alcune frasi mi sono sembrate un po’ troppo contorte.
Stile 2,5/5: Il protagonista è giovane, non può avere una grande conoscenza della lingua, qualunque essa sia. Per cui è giusto fargli usare parole come “diplastica” oppure non fargli comprendere appieno un passo di un libro, ma usare termini come “sopravvento” oppure “a mio avviso” va esattamente nella direzione opposta.
Ambientazione 8/10: L’ambientazione è il punto forte del racconto, ha un ruolo assolutamente centrale ed è ben descritta. Mi è piaciuta.
Svolgimento 2/10: Quello che è il tuo punto forte nella parte precedente è fondamentalmente il tuo punto debole per questa parte del commento. Ho apprezzato tantissimo la descrizione del mondo ma questa è andato a discapito dello svolgimento regolare della trama, la scoperta del mondo “di fuori”, il contrasto con la comunità, la voglia di scoprire, il personaggio non cresce. Inoltre, non hai sviluppato il tema fornito da Hank per lo svolgimento, e questo ti ha penalizzato in maniera pesante.

Voto finale: 17. Il racconto è ben scritto, bella ambientazione, ma sorvolare sul tema così ti ha condizionato tantissimo.
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Zato78
[b]Menzione speciale: è la seconda volta che il tuo racconto appassiona così tanto i giudici. Anche se non vinci, complimenti per i racconti![/b]
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Grammatica e sintassi 3,5/5: A volte ti perdi un po’ il soggetto della frase. Una frase più semplice a volte è più comprensibile.
Stile 5/5: Punteggio pieno. L’idea di raccontare una storia decisamente più lunga come se fosse estrapolata da un libro è, almeno per me, una novità. Ben giocata.
Ambientazione 7/10: Dato lo stile, veniva difficile non raggruppare tutti gli spunti sull’ambientazione, che comunque è aderente alla traccia. Non è il tuo punto forte, bene comunque.
Svolgimento 7,5/10: Grazie all’idea di raccontare per estratti, riesci a costruire una storia ben più vasta di quella che può stare nelle battute assegnate, questo ovviamente va a favore della trama, ma, ovviamente, può portare a situazioni poco comprensibili, soprattutto nel concitato finale.

Voto finale: 21. Due punti di penalità per aver sforato con le battute, purtroppo, ma comunque un bel racconto. Ho trovato molto cinematografica l’idea di prendere solo degli estratti, in una sorta di “montaggio” al risparmio.
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Cloven77
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-Grammatica e sintassi 4/5: Qualche errore veniale sparso per il racconto, più che altro di punteggiatura, tuttavia te la sei cavata abbastanza bene. Un punto te l’ho dovuto togliere perché hai messo una virgola dopo il soggetto, andando ben oltre il margine di perdono per una [i]distrazione[/i].

-Stile 2/5: Sin dall’inizio del racconto ho trovato molto fastidioso l’utilizzo delle “note” per scandire il tempo di narrazione, per il semplice fatto che era chiaro che sarebbero state usate praticamente come un “invio ed a capo”. Inoltre, mi sembra molto difficile che, facendo un resoconto ufficiale (o personale? In entrambi i casi non si capisce, quindi resta la nota di demerito) di una situazione tanto particolare, l’autore utilizzi delle note numerate in modo crescente, le quali non rappresentano niente se non il fatto che sono state scritte in momenti diversi, che sarebbero potuti essere anche pochi secondi. Tutto ciò non solo impedisce al lettore di sentire la tensione crescente, visto l’eccessivo numero di pause che le note innescano, ma di fatto rappresenta un mezzo con cui si segnala alla mamma di comprare più detersivo, rendendo la divisione poco appropriata e coerente col contesto. Un’alternativa sarebbe potuta essere quella di inserire le ore, diminuendo sempre di più la distanza tra uno scritto e l’altro, così da utilizzare uno strumento in più per concentrare la suspance in questo numero ridotto di battute.

-Ambientazione 3/10: Hai preso molto alla lettera la traccia, forse troppo, nel senso che ti sei fermato a quella. Nel racconto ogni tanto accenni al fatto che si stia andando in profondità o che si sia sottoterra, ma di fatto è un dettaglio trascurabile che il lettore, facilmente distraibile per natura, dimentica quasi subito e che non è per nulla apparente. Siamo nelle viscere della Terra! Parla dei problemi a respirare, di attacchi d’ansia dei protagonisti, di formazioni rocciose particolari, di sorgenti d’acqua, di magma, di geyser, di insetti giganti, di talpoidi, di stalattiti, di stalagmiti, di pipistrelli o di qualcos’altro di tua invenzione. Questi erano esempi generici che subito vengono in mente pensando a grotte oscure o viaggi al centro della Terra e che, quantomeno, avrebbero arricchito il contesto che, nel modo in cui (non) l’hai descritto, è parecchio desolante.

-Svolgimento 4/10: Non sei stato particolarmente originale, anzi, direi proprio che hai scelto la via più scontata per rappresentare la storia, nominando, tra l’altro, un notevole numero di personaggi, il che ha ridotto il già infimo spazio che ognuno di loro aveva nel racconto, senza di fatto rendere migliore la storia, semmai più confusa e dispersiva. Una possibilità che avrebbe risolto sia questo problema che quello delle note sarebbe stata quella di utilizzare, invece di queste ultime, dei mini-paragrafi con i punti di vista di 2-3 personaggi e la loro paura crescente, in modo da doverti sforzare per delinearli meglio per distinguere ognuno di loro dagli altri due, il che avrebbe evitato un protagonista così impalpabile.

-Commento Finale: 13/30. È facilmente intuibile che non ho particolarmente apprezzato il tuo racconto per i motivi sopra elencati, tuttavia devo ammettere che il finale è stato ben gestito e che, in generale, non scrivi per niente male, quindi immagino che, integrando con un buon libro di teoria ed esercitandoti un po’, tu possa riuscire a tirar fuori qualcosa di interessante che spero di avere il piacere di leggere.
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EsseKappa
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-Grammatica e sintassi 2/5: Diversi errori, ne ho contati ben 13 abbastanza grossolani (“e” senza accento è imperdonabile già dopo la prima elementare), alcune volte non concordi sostantivi e verbi, altre volte scrivi proprio in un brutto italiano.

-Stile 2/5: Ti impegni molto a far sentire al lettore l’atmosfera, però tutti i dialoghi e le descrizioni sono estremamente stereotipate, prese da qualche wargame di seconda categoria, e molto innaturali, soprattutto nella sparatoria: sembrava la versione thailandese di Rambo. Al di là di questo, come ho scritto sopra, spesso ti esprimi in un italiano risicato, molto farraginoso e, quasi, oserei dire, adolescenziale. Pollice verso.

-Ambientazione 6/10: Questa è forse la cosa migliore che hai fatto, soprattutto all’inizio: hai descritto cunicoli, torce, stanze, spari, anche se non in modo impeccabile, va apprezzato il tentativo ed il pensiero nei confronti del lettore al fine di mostrargli ciò che hai immaginato tu.

-Svolgimento 1/10: sinceramente ti avrei dato anche un voto negativo, se fosse stato possibile, perché appena ho iniziato a leggere ho avuto immediatamente una vaga sensazione di deja-vu, che poi si è tramutata in certezza quando sono arrivato al finale: complimenti per aver copiato il colpo di scena finale interamente da [url=http://www.judo-educazione.it/galleria/racconti/sentinella.html]Sentry di F.Brown[/url], un classico della fantascienza presente in tutte le antologie di genere ed in tutti i sussidiari delle elementari o nei libri di italiano di medie e licei, quindi mi sembra parecchio difficile che tu non ne abbia mai sentito neanche parlare. Tutta la storia è costruita per questo finale che è una brutta copia di un piccolo capolavoro ben noto a tutti quanti.

-Voto Finale: 11. Beh, non c’è molto altro da dire: passabili le descrizioni, tutto il resto non vale proprio nulla. Puoi risolvere il problema degli errori grammaticali e della scorrevolezza rileggendo più volte ciò che scrivi, per il resto basta evitare di fare il furbetto e leggere letteratura formativa per costruirti un vocabolario più nutrito e meno banale/volgare.
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