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Lo stato tedesco dello Schleswig-Holstein ha iniziato una serissima battaglia legale contro il pulsante Mi piace e in generale il plugin di Facebook: violerebbero le leggi locali ed europee in materia di privacy.
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Tali pulsanti – come spiega l’ULD in una nota – sono in violazione con le normative che riguardano la tutela dei dati personali: la pressione del pulsante Like ha infatti come effetto l’invio di informazioni negli Stati Uniti, informazioni che verrebbero utilizzate per tracciare un profilo dell’utente che così ingenuamente si è fidato del tasto.
«Chiunque visiti facebook.com o utilizzi un plugin deve aspettarsi di venir tracciato dall’azienda per due anni» si legge nella nota dell’ULD.
L’invito dell’ULD a rimuovere ogni legame con Facebook è un invito soltanto nella forma: in realtà prevede per chi non ottemperi una denuncia, cui può seguire una sanzione amministrativa che può arrivare sino a 50.000 euro.
Tramite il proprio portavoce Patrick Noyes Facebook ha respinto ogni accusa: «Il pulsante Mi piace è una funzionalità tanto popolare perché la gente ha il controllo completo delle informazioni che vengono condivise».
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Condivido i timori per la privacy dell’ULD tedesco, ma questa questione è ridicola e vagamente anacronistica.
Se realmente passasse questa linea di pensiero, i tedeschi dovrebbero rimuovere tutti i pulsanti di sharing/reblogging dai loro siti (Twitter, G+,…) tornando in pratica al copy&paste o ad un web 1.0.
Via [url=http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=15384]Zeus News[/url] | Image: [url=http://davidmejias.com/blog/?p=590]David Mejias[/url]