Tra il 2007 e il 2010 l’Italia ha lanciato nello spazio 4 satelliti con particolari caratteristiche che sono costati la bellezza di 1 miliardo e 137 milioni di euro, ma ai quali se ne andranno ad aggiungere altri 555 milioni nei prossimi anni per potenziare la costellazione spia, lanciando in orbita due occhi elettronici ancora più evoluti.

Questa rete di satelliti, chiamata [url=http://www.cosmo-skymed.it/en/index.htm]Cosmo-Skymed[/url] è uno delle realizzazioni più moderne e costose varata dai governi italiani del nuovo millennio, talmente moderne da stupire persino gli americani che in un cablogramma carpito da WikiLeaks avrebbero dichiarato di essere rimasti sorpresi nello scoprire che la rete spaziale di satelliti oltre che per scopi civili aveva anche delle capacità militari di un certo rilievo.

[title]Caratteristiche tecniche[/title]
Ma di cosa si tratta esattamente? Si tratta di 4 satelliti (il primo dei quali lanciato in orbita il 7 giugno 2007 e l’ultimo il 6 novembre 2010) in grado di catturare immagini, di giorno e di notte, anche con le nuvole più fitte, con una precisione fino a 40 cm.

Il progetto, nato come Finmeccanica e poi trasferito alla joint venture italo-francese Alenia Thales Space (67% Thales- 33%Finmeccanica), fa affidamento sulle meraviglie di un radar ad apertura sintetica Sar-2000 in banda X che vede anche di notte e attraverso le nuvole. La rete di satelliti può scattare fino a 1800 immagini anche tridimensionali. La definizione militare arriva fino a 40-50 cm su un’area di 11 chilometri quadrati; quella civile non è mai sotto il metro. Con risoluzione di 15 metri si può coprire un’area di 40 km di larghezza e 4500 di lunghezza.

[title]Gestione[/title]
Esiste però una questione controversa relativa a questi satelliti: la questione duale. Attualmente (come anticipato in precedenza) la gestione viene affidata all'[url=http://www.asi.it/it/attivita/osservazione_terra/cosmoskymed]Asi[/url] per la parte civile e allo [url=http://www.difesa.it/SMD/Comunicati39/2009-02/Pagine/Difesa_ed_ASI_insieme_per_i_2901COSMO-SkyMed.aspx]Stato maggiore Difesa[/url] per quella militare ed in questo caso il tutto viene messo nella mani di un gruppo ristretto, chiamato RIS, voluto dal ministro della difesa Ignazio La Russa e protetto da ingerenze del parlamento, non dovendo rispettare nessuna regola e rispondendo solamente allo Stato maggiore Difesa.

Il finanziamento del progetto è stato possibile grazie alla promessa che questa tecnologia potesse essere al servizio dell’Asi e quindi per scopi civili o commerciali, ma di fatto il principale fruitore è proprio la difesa, potendo disporre di una griglia di controllo molto più precisa (fino a 40 cm) contro un dettaglio molto inferiore dell’Asi (circa 1 metro).

E’ stato proprio un consigliere di La Russa a rivelare pubblicamente lo scopo principale di questo progetto, Marco Airaghi infatti ha dichiarato: “Cosmo-Skymed oggi può essere utilizzato nella sua funzione principe di supporto alle forze armate”.

[title]Inciso[/title]
Vorrei sottolineare il fatto che le spese di tutto questo progetto ricadono sulla Difesa, sul ministero delle Attività produttive e su quello dell’Istruzione e Ricerca.

Per maggiori informazioni vi invito a leggere l’interessante [url=http://inchieste.repubblica.it/it/espresso/2011/06/14/news/spioni_dal_cielo-17670749/?ref=HRER3-1]articolo/inchiesta[/url] su Repubblica.it