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In un mondo dove il sistema decimale la fa da padrone quasi in ogni campo, esiste un ambito in cui tutti ragionano in base sessagesimale: il tempo.

La suddivisione dell’anno in 12 mesi, dei giorni in 24 ore, delle ore in 60 minuti e dei minuti in 60 secondi risale ai Sumeri. La domanda è: perché non è mai stata semplificata per uniformarla al sistema decimale?

In realtà sono stati fatti almeno 2 tentativi:

[b]La rivoluzione francese[/b]
Nel 1792 La rivoluzione francese promosse uno dei più grandi tentativi di razionalizzazione della storia umana, da cui nacque ad esempio il sistema metrico decimale, che è arrivato fino ai giorni nostri.

Nel contempo, con il [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Calendario_rivoluzionario_francese]calendario rivoluzionario francese[/url], si decise di dividere il minuto in 100 secondi e l’ora in 100 minuti. La settimana diventò di 10 giorni, e il mese di 30. In questo modo ogni mese sarebbe sempre stato composto di 3 settimane.

L’anno solare però non poteva essere influenzato come durata, dipendendo da eventi astronomici, e si decise quindi di mantenere i 12 mesi.
Alla fine dell’anno, per restare in pari con l’anno astronomico, venivano utilizzati 5 ulteriori giorni complementari (6 nel caso di anni bisestili).

Il calendario rivoluzionario non fu però bene accetto e scomparve ancora prima della restaurazione. Fu infatti abrogato da Napoleone stesso, nel gennaio 1806.
Nell’approfondimento, l’immagine di esempio di un orologio con orario normale e francese.
[more][image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_040963.jpg[/image][/more]

[b]lo Swatch Internet Time[/b]
Nel 1998 la Swatch ha messo in vendita l’orologio [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Swatch_Internet_Time]Swatch Internet Time[/url], che divideva il giorno in 1000 parti chiamate [i]beat[/i] (ciascuna equivalente a 1 min. e 26,4 sec.).
La durata del minuto sarebbe stata quindi pari al quella del minuto introdotto durante la rivoluzione francese.

Lo scopo principale però non era quello di introdure l’ora decimale, ma piuttosto di dare un riferimento temporale univoco in tutto il mondo senza doversi preoccupare delle differenze date dai fusi orari.

La commercializzazione di questi orologi è durata circa un anno, ma lo scarso successo ha fatto sì che fossero successivamente eliminati dal catalogo.
Nell’approfondimento, l’immagine di esempio di un orologio Swatch Internet Time.
[more][image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_040964.jpg[/image][/more]

[b]Perchè questi due tentativi non hanno avuto successo?[/b]
Nell’ambito del tempo abbiamo a che fare con eventi ciclici, che sono ben rappresentati tramite una raffigurazione circolare.
Facendo mente locale troviamo un altro ambito in cui si utilizza la base sessagesimale: la misurazione degli angoli (anche latitudine e longitudine sono misurazioni angolari).

Qualunque angolo può essere visto come una frazione dell’angolo giro, e 60 è un valore estremamente comodo da dividere. Ha infatti ben dieci divisori (2, 3, 4, 5, 6, 10, 12, 15, 20 e 30) contro i due della base decimale (2 e 5) e i sette della base centesimale (2, 4, 5, 10, 20, 25 e 50).

Ecco quindi spiegato il motivo per cui usiamo la base sessagesimale per calcolare il tempo. E’ più comoda di quella decimale.