[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_040473.jpg[/image]

[quote]La crocifissione era, al tempo dei romani, una modalità di esecuzione della pena capitale e una tortura terribile.

La pena della crocifissione era tanto atroce e umiliante che non poteva essere comminata a un cittadino romano. Era applicata agli schiavi, ai sovversivi e agli stranieri e normalmente veniva preceduta dalla flagellazione, che rendeva questo rito ancora più straziante per il condannato.[/quote]

Assistendo alla duplicazione di post e commenti sono stato colto da ispirazione divina, e oggi vi parlo di una cosa che personalmente mi ha scosso.

Sulla crocefissione ok, nulla da dire, si tratta di una delle pratiche di tortura più semplici, terrificanti e dolorose a oggi conosciute.

Si dia il caso che durante il venerdì santo, nelle isole [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Filippine]Filippine[/url] i fedeli [del]non abbiano un cazzo da fare [/del] da secoli ripercorrano letteralmente la passione di Gesù Cristo, facendosi inchiodare alla croce, fustigandosi con gattini a nove code [del]glitterati[/del] e chi più ne ha più ne metta.

[quote]Per evitare pericolose infezioni ai poveri Cristi che si sottomettono alla pratica, i chiodi di circa 15 centimetri, prima di trapassare le carni vengono tenuti immersi nell’alcool.[/quote]

Moar info
[more]C’erano anche tre donne appese a una croce di legno con le mani e i piedi inchiodati per ripercorrere l’ultima tappa della Passione di Cristo in un paesino a un’ora da Manila, nelle Filippine. Gli altri erano dieci maschi tra cui un paio di ragazzetti tredicenni, dignitosamente sofferenti con le carni lacerate dai chiodi mentre, subito dietro di loro, decine di “flagellanti” con fruste di bambù si percuotevano il corpo già piagato precedentemente dai tagli dei cocci di bottiglia.

La dolorosa processione ripetuta ormai da secoli ogni Venerdì Santo della Quaresima avanzava tra ali di folla formate da devoti, semplici turisti – quest’anno leggermente in calo per via della Sars – e dai residenti dei paesi di San Pedro Cutud e San Fernando, nella cattolicissima provincia di Pampanga.

[url=http://www.repubblica.it/online/esteri/filippi/filippi/filippi.html]continua qui…[/url]

[/more]

Per i più temerari, una gallery choc (dove tralaltro si può ammirare, in una foto, un paffutello bambino di UP fare la foto con il cellulare ad un uomo inchiodato alla croce)
[url=http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/riti-pasqua-manila/riti-pasqua-manila.html]Gallery[/url]