[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_039647.jpg[/image]
Presto potremmo vedere i pompieri spegnere le fiamme usando delle attrezzature simili a quelle dei Ghostbusters. Infatti, al 241° incontro della American Chemical Society, Ludovico Cademartiri (sì, un italiano) ed i suoi colleghi hanno ripreso una ricerca di ben 200 anni fa che aveva supposto che l’elettricità potesse influenzare la forma delle fiamme, piegandole al suo “comando”, e che potesse persino arrivare a spegnerle. Nel corso degli anni questo studio fu abbandonato, finchè i suddetti ricercatori non l’hanno ripreso.
Il fenomeno è molto complesso, considerando il gran numero di effetti che accadono contemporaneamente. Secondo Cademartiri, le particelle di carbone (nell’articolo originale si parla poi di [i]soot[/i], cioè fuliggine, quindi ho optato per “carbone” invece di “carbonio” per tradurre [i]carbon[/i], sono pronto a correggere) generate dalle fiamme sono la chiave per comprendere il fenomeno. Le particelle di fuliggine possono infatti caricarsi facilmente e, in quanto tali, reagire al campo elettrico, agendo sulla stabilità delle fiamme.
Nello specifico, gli scienziati hanno connesso un potente amplificatore elettrico ad una sonda a forma di bacchetta, usando questo [i]aggeggio[/i] per sparare raggi elettrici contro una fiamma dell’altezza di circa 30cm. Quasi istantaneamente la fiamma si è estinta, l’esperimento è stato ripetuto con successo più e più volte.
L’amplificatore era dotato di una potenza di 600 watt, ma Cademartiri pensa che una sorgente di energia con appena un decimo della sua potenza potrebbe avere lo stesso effetto sulle fiamme. Ciò andrebbe a notevole benfeficio dei pompieri, perchè permetterebbe loro di utilizzare dei congegni spegni-fiamma portatili, che potrebbero essere tenuti in mano o in uno zaino, usando la “bacchetta” per domare l’incendio o farsi strada tra le fiamme per salvare persone ed animali.
In questo modo il lavoro dei vigili del fuoco diventerebbe più rapido e meno distruttivo, considerando quanto è difficile controllare ed estinguere un incendio. Al momento vengono utilizzati acqua, schiuma, polvere ed altre sostanze, ma questa nuova tecnologia (se resa funzionale ed all’altezza delle aspettative) potrebbe permetter loro di risparmiare acqua ed evitare di danneggiare l’ambiente circostante.
Un eventuale sviluppo di questa tecnologia permetterebbe la costruzione di sistemi futuristici che, sfruttando questo fenomeno, potrebbero essere installate sui soffitti di edifici e barche, in modo simile agli impianti anti-incendio che spruzzano acqua. Inoltre, si potrebbe utilizzare con profitto anche in luoghi più ristretti, come camion blindati, aerei e sottomarini. Invece, Cademartiri fa notare che la grande estensione degli incendi forestali non permette un adeguato utilizzo del suo dispositivo.
Infine, la scoperta di questo fenomeno, che permette di controllare il calore e la distribuzione delle fiamme con delle onde elettriche, potrebbe potenzialmente ottimizzare l’efficienza di una grande varietà di tecnologie che coinvolgono combustioni controllate, come i motori delle macchine, le centrali elettriche ed il processo di saldatura.
Il progetto è stato finanziato dal Dipartimento della Difesa e dal Dipartimento dell’Energia americani.
[url=http://portal.acs.org/portal/acs/corg/content?_nfpb=true&_pageLabel=PP_ARTICLEMAIN&node_id=222&content_id=CNBP_026931&use_sec=true&sec_url_var=region1&__uuid=d327a17f-48b6-418c-97f6-9469e5c80e17]Articolo originale.[/url]
[more][quote]Non incrociate mai i flussi![/quote][/more]