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*Diario di una zingarata
Premessa: perdonatemi per i tempi anticotestamentari, ma sono stato un po’ presino in questi ultimi tre giorni.
Questo post segue il report ufficiale della serata scritto da Cicciobenza e che trovate qui
Sabato 12 marzo, ore 18.00. Grazie all’efficenza proverbiale delle nostre ferrovie raggiungo la ridente cittadina di Padova con più di un’ora di anticipo rispetto all’appuntamento programmato, non essendo mai entrato nel centro di questa città ne approfitto per una passeggiata a naso all’insù. Begli edifici, molti neoclassici, altri decisamente riconducibili al Ventennio, un sacco di gente a spasso nonostante la fastidiosa pioggerella stile londinese, percentuale di belle ragazze decisamente sopra la media trentina, birra a un euro e cinquanta, nel complesso una situazione non male; la prima ricognizione mi mette addosso un certo buonumore.
Ormai manca una ventina di minuti all’appuntamento, torno in piazza Garibaldi e prendo possesso della zona antistante alla ex Ricordi aspettando speranzoso di veder comparire qualche nerd all’orizzonte.
Nulla per minuti, ma non mi preoccupo: i nerd sono gente precisa, sono io quello in anticipo.
Mentre sono preso in questo assolo di sinapsi ecco che arriva una ragazza e si ferma ad aspettare a due metri da me. La osservo un attimo: occhiali con montatura di tartaruga, capelli raccolti, jeans, barbour, sneakers, non molto carina. Probabilmente sarà dei nostri. Ok, non mi aspettavo la Ferilli ma nemmeno… Sospiro, mi avvicino, sfoggio il mio miglior sorriso merd-style e le chiedo: “Ciao! Sei qui per la cena?” questa mi guarda un po’ sconvolta (cit. Lucio Dalla) e mi dice di essere lì in attesa di amici, ma non sa nulla di nessuna cena. My fault, sorry madame.
Torno in posizione vagamente risollevato nonostante la gaffe. Adesso arriveranno pure i miei.
Credo.
Spero.
Mancano ormai dieci minuti all’appuntamento ed ancora non ho riconosciuto nessuno, zero felpe verdi all’orizzonte. I primi pensieri mortiferi iniziano ad insinuarsi quando ecco che qualcuno mi fa toc toc sulla spalla, mi giro e mi trovo di fronte ad una specie di visione: è giovane, è bella, ha gli occhi azzurri, mi sorride e mi chiede: “Scusa, questa è la ex Ricordi?”
Laggo un secondo o due, probabilmente per un leggero embolo, combatto contro i sintomi di una prossima epistassi, mi riprendo e con voce strozzata dall’emozione azzardo un: “Sarai mica qui per la cena?”
Sì!
Epic win per Lega Nerd Veneto!
Contemporaneamente, a pochi passi da noi due vedo del movimento: un gruppetto di cinque loschi individui sta attaccando delle stampe formato A4 su un lampione. Nonostante l’oscurità crepuscolare riesco a distinguere il Sacro Logo [del]anche se è stampato in verde su sfondo bianco[/del], la serata ha ufficialmente inizio! J ed io ci ricongiungiamo con il resto della truppa e iniziamo le presentazioni per poi trasferirci al bar per un veloce aperitivo, non prima di lasciare degli indizi ai ritardatari.
Qualche spritz Aperol, qualche spritz Campari, per i più aggressivi con spruzzata di Cynar, io vado a birra, Snodo [del]detto anche Otto Dischi[/del] si carbura con una cocacola. Rompiamo il ghiaccio, approfondiamo le presentazioni e poi via verso il ristorante Primavera dove ci attende il resto dell’allegra combriccola. Una volta sparite le giacche, ecco finalmente comparire le felpe e le t.shirt d’ordinanza.
Non sarà stata un’adunata oceanica ma eravamo davvero un bel gruppetto multicolore e ben riconoscibile. Provo a sboroneggiare con la mia maglietta di ackbar/ghostbuster (purtroppo stuprata dalla lavasciuga) acquistata su teefury e per cui ringrazio [b]Tozzo[/b] per averla postata qui su LN ma la palma per la miglior maglietta viene vinta dal nostro ineffabile organizzatore Cicciobenza, fiero proprietario della t.shirt Calvin/Han Solo postata da [b]Coloc[/b] sempre qui su LN
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Nel frattempo, i primi vassoi di sushi, maki e utemaki fanno la loro comparsa, assieme all’immancabile birra Asahi.
La compagnia è varia, allegra e colorata; preso dalla conversazione rimuovo la macchina fotografica dalla mia memoria locale e non mi preoccupo di scattare molte foto. E dire che l’ho portata apposta per stare sempre dietro all’obiettivo anzichè davanti, memore della ‘disavventura’ capitatami alla LN Dinner di Bologna ma per fortuna a tavola c’era anche un [del]maledetto[/del] nikonista che, bontà sua, accantonati temporaneamente i pregiudizi nei confronti delle Canon decide di scattare almeno la foto ricordo dell’evento.
La serata procede in un tripudio di buonumore e non mancano frasi da balloon colte qua e là nella bolgia, come quando una vocina femminile chiede alla cameriera “Scusi, scusi: che cosa sono gli spaghetti?”, per non parlare dei commenti sessisti di ‘AlinaCathubodva AbbulaKamàla Laselva Colacicco’ ai consigli tutti maschili che ricevo su come fare per evitare di scolorire le magliette mettendole nella lavasciuga.
I nerd, lo zen e l’arte della manutenzione della lavatrice. Semplicemente bellissimo.
Memori degli exploit saffici in salsa milanese, anche le nostre nerd venete ci mettono del loro, ma [rosik] preferiscono un più casto baciamano all’esplicita limonata in favor di camera. [/rosik]
Non scaldatevi troppo, niente scene lesbo: in realtà era solo un segno di rispetto da parte di Alina nei confronti del cognome della Sig.ra Guevara.
A scaldare la serata, almeno per la zona trachea/esofago, ci ha pensato invece Mr. Blonde, che, in vena di esperimenti in stile Jackass ha ingerito una quantità di rafano (wasabi) immane, che gli è valsa un intero post dedicato: Lega Nerd Dinner Veneto – Wasabi kill
Rispetto a palate come se fosse antani.
Mimetizzato tra i vari commensali, ad un certo punto ho notato un volto noto. Un volto che mi ha portato alla mente ricordi d’infanzia e di mitici telefilm degli anni che furono. Non può essere lui, penso, glielo chiedo ed anche lui nega tentando di sviarmi con il suo accento sardo, ma siccome ho avuto a che fare con quella terra non ci casco, e poi basta fare un veloce confronto all’americana per rendersi conto che accanto a me a tavola c’è nientepopodimenoché il grandissimo [b]Erik Estrada[/b]!
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Chi ha meno di 35 anni difficilmente se ne ricorderà, per rinfrescarvi la memoria aggiungo un breve filmato di poncherello in azione: http://www.youtube.com/watch?v=AuVuzHMwFDI
Chi ha più di 35 anni si consoli con le parole dell’ubiquo Cicciobenza: [b]”noi non siamo vecchi, noi siamo uomini senza età”[/b]![/more]
La signora del ristorante è preoccupata, ha portato una quantità immane di sushi a tavola ed un paio di vassoi sono stati appena sfiorati, si premura di farci sapere che non porterà altro cibo per evitare di sprecarlo, situazione risolta da uno a caso (Cicciobenza) che dall’alto dei suoi centoquarantachili le sorride e le dice sornione: “tranquilla, ci sono qua io.” Un supereroe d’altri tempi; pericolo esubero sushi scongiurato.
La sala del ristorante assegnataci è la più interna al locale e per uscirne si passa davanti alle cucine, nonostante il saggio consiglio di Cicciobenza non mi trattengo ed infilo per un secondo la testa dove non dovrei imparando immediatamente una regola di vita che difficilmente dimenticherò negli anni a venire: MAI guardare nella cucina di un ristorante orientale, soprattutto se ci hai già mangiato. Non allego né foto né video, non voglio che chiudano l’internet (cit.) per un post sulla Lega.
La serata al ristorante è arrivata ormai al suo epilogo, Snodo, ribattezzato per l’occasione Otto Dischi http://www.youtube.com/watch?v=bmSKhg1geUw&feature=related si fa carico della fetta giovane della combriccola e li riaccompagna a casa http://www.youtube.com/watch?v=vp4JZSmR1jc&feature=related mentre noi superstiti ci spostiamo a casa di Cicciobenza, organizzatore ineccepibile ed ospite perfetto per proseguire la nostra serata in un ambiente che sembra fatto apposta per solleticare la corteccia cerebrale di qualsiasi nerd: su ogni parete,. su ogni scaffale, su ogni ripiano campeggiano in bella mostra articoli che farebbero sbavare qualsiasi collezionista, figurarsi noi nerdazzi… Citando a minchia mi vengono in mente le action figures di Lupin, la mappa di Indiana Jones e l’ultima crociata, un dipinto ad olio di Darth Vader, la testa di Io-Robot, il cofanetto con la versione definitiva di Blade Runner, un casco in resina di Boba Fett da finire, uno di pilota di Tie Fighter finito, un altro a metà, un cavatappi a forma di manico di lightsaber (quella di Luke in episodio 2, se non erro), un elmo della WWII, ed altre amenità degne del più puro fanboy/nerd/geek.
Snodo ci raggiunge dopo aver assolto al compito di tassista (che dio tassista), saranno le generose porzioni di JagerMonster, sarà l’atmosfera elettrizzata ma a chiacchere volano le ore finchè alle cinque del mattino, felici ma provati dalla serata ci salutiamo ripromettendoci di ripetere in tempi accettabili questa splendida esperienza.
Bravi ragazzi, ottima serata!