Paul Erdős, uno coi contronumeri!

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Probably the greatest mathematician of the twentieth century, Paul Erdős was so eccentric that he made Einstein look normal. He was 11 before he ever tied his shoes, 21 before he ever buttered toast, and died without ever boiling an egg.
Erdős lived on the road, traveling from conference to conference, owning nothing but math notebooks and a suitcase or two. His life consisted of math, nothing else.

Clifford Goldstein

Paul Erdős (Budapest, 26 marzo 1913 – Varsavia, 20 settembre 1996) è stato uno dei più grandi matematici del 20° secolo, se non il più grande.
Come si addice a tutte le grandi personalità era parecchio fuori di melone, ma a questo ci arriveremo tra un po’.

Bambino prodigio, viene ben presto accettato tra i matematici ungheresi come loro pari. Ha elaborato e risolto problemi legati alla teoria dei grafi, combinatoria, teoria dei numeri, analisi, teoria dell’approssimazione, teoria degli insiemi e probabilità.

Ma il suo più grande contributo alla matematica, probabilmente, è quello di aver contribuito con i suoi lavori ad incentivare pesantemente la collaborazione tra matematici. Vi spiego perché:
Per la maggior parte della sua vita, tra una conferenza e l’altra, è andato vagabondando per i cinque continenti bussando alle porte dei suoi colleghi matematici annunciando: “La mia mente è aperta”.
Questa frase significava che Erdős voleva collaborare con il collega e si aspettava di essere ospitato per tutto il tempo che lui riteneva necessario alla collaborazione.

Questo stile di vita ha portato (oltre a pensare che fosse parecchio fuori di melone) ad una enorme prolificità da parte di Erdős e ad un grande incremento nelle collaborazioni tra matematici.
Nella sua vita ha scritto 1.485 articoli di matematica, gran parte dei quali in collaborazione con altri colleghi.

A mio avviso (e non solo mio), una delle più grandi qualità del lavoro di Erdős è che amava quelle aree di matematica che non avevano bisogno di una grande conoscenza tecnica, ma davano spazio all’intuitività, all’ingenuità e alla sorpresa.
Amava moltissimo l’eleganza e la semplicità nelle dimostrazioni matematiche (vedi nelle curiosità a fine articolo).

Tutto ciò che possedeva (qualche vestito e parecchi appunti matematici) era stipato in due logore valigie che si portava sempre dietro nei suoi vagabondaggi.

Erdős era una persona ossessionata dalla matematica e non desiderava soldi o fama. Infatti la maggior parte del denaro che riceveva per le conferenze lo donava per cause benefiche, tenendo per sé solo quanto era sufficiente a soddisfare il suo frugale stile di vita. Dava soldi a tutti i mendicanti. Quando riscosse il suo primo stipendio fu avvicinato da un pover’uomo che gli chiese i soldi per una tazza di tè. Allora tirò fuori dalla busta una piccola somma, che tenne per sé, e gli diede tutto il resto. Si può dire che semplicemente non si curava affatto di ciò che non era matematica. “Alcuni socialisti francesi hanno detto che la proprietà è un furto — diceva. — Io penso che più che altro sia una seccatura.” Non aveva una casa e tutte le sue proprietà materiali erano stipate in due logore valigie che lo accompagnavano ovunque andasse.

Chi ha detto sciroccato?!

Lavorava anche per venti ore al giorno, cosa che metteva a dura prova i suoi collaboratori; per questo:

Dopo il 1971 Erdős iniziò a far uso di anfetamine per poter lavorare meglio. Un suo amico preoccupato per la sua salute lo sfidò a non assumere anfetamine per un mese scommettendo 500 dollari. Erdős vinse la scommessa e dopo aver ritirato la sua vincita disse all’amico: “Ti ho dimostrato che non sono un drogato, ma tu hai fatto perdere un mese di teoremi e dimostrazioni alla matematica. Prima quando mi sedevo davanti a un foglio bianco la mia mente si riempiva di idee e teoremi mentre adesso quando vedo un foglio bianco vedo solo un foglio bianco.” Subito dopo aver vinto la scommessa Erdős riprese le vecchie abitudini.

Wikipedia

E se non ha le palle uno così…

È morto di un attacco di cuore il 20 settembre 1996 durante un congresso a Varsavia. Molto appropriato, non credete?
Ha suggerito per il suo epitaffio la frase: ”Ora ho smesso di diventare stupido”. Genio!

Curiosità ed approfondimenti:
[more]Il Libro:
Quando incontrava una dimostrazione o un teorema particolarmente elegante o in generale bella secondo il suo punto di vista, Erdős soleva dire: “Questa viene dal Libro”. Un libro immaginario dove secondo lui Dio aveva scritto tutte le migliori e più eleganti dimostrazioni di teoremi.
Nel 1985 durante una lezione disse: “Non dovete per forza credere in Dio, ma dovete credere nel Libro”.
Lui stesso dubitava dell’esistenza di Dio (che lui chiamava SF – vedi in seguito per una spiegazione) e lo accusava di nascondergli i calzini e il passaporto ungherese quando non riusciva a ritrovarli, ma soprattutto lo accusava di tenere per se tutte le migliori dimostrazioni matematiche (cosa che dimostra come per lui la migliore dimostrazione fosse quella che ancora non aveva scoperto, motivo per cui continuava a cercarla ancora e ancora).

Il numero di Erdős:
Il numero di Erdős è stato creato da colleghi ed amici in onore dell’enorme mole di collaborazioni che egli ha collezionato durante la vita.
Esprime la “distanza collaborativa” tra un matematico e Paul Erdős.
Si calcola ricorsivamente in questo modo:
– Erdős ha numero di Erdős 0.
– Se un matematico “Y” collabora con una persona “X” in possesso di numero di Erdős Allora => numero di Erdős di Y = numero di Erdős di X + 1 .

Vocabolario personale:
Erdős aveva sviluppato anche un vocabolario personale:
– Dio veniva chiamato “SF” che stava per “Sommo Fascista”
– I bambini (da lui molto amati) venivano chiamati “epsilon” (una quantità molto piccola in matematica;
– Le donne venivano chiamate “capi”;
– Gli uomini “schiavi”;
– Coloro che avevano smesso di fare matematica erano chiamati “morti” (coloro fisicamente morti li indicava con: “quelli che ci hanno lasciato”)
– Gli alcolici li chiamava “veleni”
– La musica “rumore”
– Gli sposati erano “imprigionati”
– I divorziati “liberati”
– Tenere una lezione era “predicare”
– Fare un esame orale ad uno studente era “torturarlo”

Infine Erdős era solito fare battute, scherzi, e giochi a sfondo matematico (http://www.youtube.com/watch?v=my0L2icGooU).
Faceva spesso battute sulla sua anzianità; diceva, per esempio: “Ho 2,5 miliardi di anni” perché quando era giovane si pensava che la terra avesse 2 miliardi di anni, mentre ora è risaputo che la terra ha 4,5 miliardi di anni.[/more]

Su di lui è stato scritto un libro molto interessante dal titolo L’uomo che amava solo i numeri. Titolo che, secondo il mio professore di combinatoria non rende onore alla sua memoria perché c’erano molte altre cose che Erdős amava, come ad esempio i bambini (anche se non ne ha mai avuto uno e non si è mai sposato), la libertà e molte altre cose.

Detto questo non posso che dare tutta la mia stima a un grandissimo del secolo scorso, forse poco conosciuto, ma di una genialità che molto raramente sarà eguagliata in futuro.

Link utili:
Wikipedia
Numero di Erdős
Lista di persone con numero di Erdős
Citazioni di e su Erdős (vi consiglio di leggervene almeno qualcuna per capire meglio il personaggio)
Lista di cose che prendono nome da Erdős

E’ il mio primo post, be kind, please!

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