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[quote][b]Wi-Fi gratis? Per Asstel è concorrenza sleale[/b]
[i]Asstel lascerà Confindustria Servizi Innovativi per muoversi da sola, e così poter fare un’azione di lobbying più efficace. Tra le priorità, impedire alle amministrazioni locali di offrie Internet gratis ai cittadini[/i]

Gli operatori telefonici vogliono liberarsi di Confindustria, e gestire in autonomia le proprie iniziative.

Questo in sostanza il messaggio mandato da [url=http://www.confindustriasi.it/asstel/]Asstel[/url], nella persona del presidente [url=http://www.aiscris.it/index.php?option=com_content&task=view&id=189&Itemid=51]Stefano Parisi[/url] (ex AD Fastweb e presidente Newco). Una lettera che non lascia spazio a repliche, con la quale si “[i]annuncia che l’associazione uscirà definitivamente da Confindustria Servizi Innovativi per mettersi in proprio, e svolgere così un’azione di lobby più incisiva[/i]”.

Sembra insomma che Telecom, Vodafone, Wind, BT Italia, H3G e tutti gli altri abbiano una gran voglia di dinamismo. La burocrazia e la tradizione dell’establishment sono forse diventati stretti? Forse dentro Confindustria Servizi Innovativi non c’è spazio per chi ha una visione diversa, o serve altri interessi?

Difficile comprendere da subito quali siano gli obiettivi, ma di certo c’entrano questioni come lo sviluppo della banda larga – sia su linee tradizionali che mobile – e il mercato dei contenuti e delle applicazioni.
E probabilmente si vogliono anche fare pressioni più significative su Governo e Amministrazioni Locali. Sì, perché Asstel ritiene che regioni, province, comuni, biblioteche, piscine e altri rappresentino [b]un pericolo per lo sviluppo del paese[/b].

La mela della discordia è l’offerta di reti Wi-Fi gratuite in questi luoghi, resa possibile dal recente decadimento del decreto Pisanu. “[i]Le aziende di Tlc investono almeno 6 miliardi di euro l’anno, contribuendo allo sviluppo del Paese [/i][…][b] Internet gratis offerto da Province e da Comuni vuol dire fare concorrenza sleale con i soldi pubblici[/b]”, ha detto Parisi durante un’intervista radiofonica.

Il Presidente ricorda inoltre che gli investimenti per lo sviluppo dell’infrastruttura non arriveranno “[i]né dalla finanza pubblica, se non per quei 100 milioni di euro stabiliti dal Consiglio dei Ministri, né dagli enti locali. [/i][…][i] se vogliamo le Ngn in Italia, è del tutto fuorviante e irrealistico continuare a propagandare Internet gratis per le città italiane[/i]”.

Insomma, gli operatori telefonici vogliono creare un gruppo dedicato al miglioramento delle infrastrutture nazionali e del relativo mercato. E però che nessuno si metta di traverso e minacci il fatturato.

Ci resta qualche dubbio sul potenziale danno creato da una piazza con il Wi-Fi.[/quote]

[b]Roba da matti![/b]
Le compagnie telefoniche non sanno più da quale parte ciucciare soldi all’utenza e ora se la prendono anche con il wifi gratuito fornito in alcuni luoghi o dalle istituzioni pubbliche.

In un momento in cui il wifi libero e gratuito viene addirittura dichiarato un bene comune e un diritto di ogni cittadino, dove nascono wifi gratuiti in tutta Europa…ovviamente qui in Italia andiamo al contrario.

Non ho ancora ben capito se lo facciamo volutamente o arriviamo solo fino ad un certo punto, fatto sta che, come sempre, noi italiani facciamo la solita figura dei fessi.

L’articolo riportato è a cura di Valerio Porcu.
Fonte [url=http://www.ictbusiness.it/cont/news/wi-fi-gratis-per-asstel-e-concorrenza-sleale/26118/1.html]www.ictbusiness.it[/url]