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[quote]La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato la multa da [b]500 mila euro[/b] ad una ditta tedesca colpevole di fissare in alto i prezzi per le console Nintendo e dei videogichi.
Il caso risale al 1991, quando Nintendo e sette distributori, tra cui la tedesca [b]Activision Blizzard[/b], hanno costituito [b]un cartello per mantenere i prezzi in alto[/b], in violazione delle norme europee.
Nel 2002 la Commissione europea aveva deciso una multa di circa 168 milioni di euro. Activision Blizzard, che e’ stata giudicata per aver giocato solo un ruolo minore nel cartello, era stata multata per 1 milione di euro. In appello la cifra e’ stata ridotta a 500 mila euro nel 2009.
Activision Blizzard comunque fece appello alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, sostenendo che la multa avrebbe dovuto essere completamente ritirata perche’ i tribunali di grado inferiore si erano basati su elementi insufficienti.
Ma la Corte di Giustizia ha pero’ deciso che i tribunali minori “[i]non hanno ne’ snaturato gli elementi di prova, ne’ commesso errori manifesti di valutazione[/i]”, anzi ha valutato come “[i]ragioni sufficienti[/i]” per le loro sentenze. “[i]Di conseguenza, il Tribunale respinge il ricorso[/i]”, si legge.[/quote]
Che le società produttrici si uniscano per formare cartelli non è una grossa novità, così come non è solo il settore videoludico ad esserne colpito, ma sinceramente se da una parte la trovo una cosa pessima negli intenti, dall’altra la trovo “quasi” normale: se siamo solo noi a produrre un certo prodotto, siamo anche solo noi a deciderne il prezzo.
Inoltre, spesso la corsa al ribasso se giova al mercato da una parte, finisce per danneggiare la qualità dei prodotti dall’altra.
Via [url=http://ansa.it/web/notizie/rubriche/tecnologia/2011/02/10/visualizza_new.html_1590308597.html]ansa.it[/url]
Fonte [url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/Nintendo-Ue-conferma-multa-a-ditta-tedesca-per-cartello-su-prezzi_311668258353.html]www.adnkronos.com[/url]