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Il libro di cui vedete sopra la copertina è il Organizationsbuch der NSDAP, il manuale ufficiale di graphic design del partito nazista tedesco.

Pubblicato nel 1936, con successive edizioni annuali, descrive col rigore e la precisione maniacali che ci si aspetta dalla lucida follia dei nazisti ogni aspetto e dettaglio dell’iconografia del partito: loghi, caratteri, bandiere, insegne e quant’altro.

Quanto sotto dall’articolo di Observatory.

La struttura burocratica del partito era complessa: l’identità del partito era controllata da un ente, l’identità nazionale da un altro, lo stesso Goebbels, ministro della propaganda, non si occupava dei simboli e della grafica. Sebbene il suo ministero avesse un ufficio di design, questo si occupava principalmente del materiale di propaganda.

Lo stesso Albert Speer, l’architetto di Hitler e designer degli eventi del partito, non se ne occupava: il suo ufficio era dedicato alla spettacolarizzazione del brand.

La gestione della svastica era responsabilità di Robert Ley, capo del Deutsche Arbeitsfront (DAF, il fronte del lavoratori tedeschi) e del Kraft durch Freude (KdF, letteralmente forza attraverso la gioia).

Noto per essere un forte bevitore, l’ex redattore del quotidiano antisemita Westdeutsche Beobachter non era un designer o un art-director ma si guadagnò la fiducia di Hitler grazie alla sua lealtà.

Tra i suoi “successi” può vantare l’aver ottenuto la responsabilità del manuale in questione, 550 pagine rilegate in tela rossa diventate lo standard de-facto dell’iconografia nazista.

Robert Ley si è impiccato in cella nel 1945.

Potete scaricare il libro in pdf a questo link (24MB).