Agenda Digitale: diamo all’Italia una strategia digitale

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L’Italia riparta da Internet e dalla tecnologia

Per i giovani che si costruiscono una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, l’opportunità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile.

Il XIX secolo è stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall’elettricità. Il XXI secolo è il secolo digitale.

La politica ha posto la strategia digitale al centro del dibattito in tutte le principali economie del mondo. Ma non in Italia.

Eppure in Italia metà della popolazione usa Internet. La tecnologia è parte integrante della vita quotidiana di milioni di cittadini. Studenti, lavoratori, professionisti e imprenditori si confrontano costantemente con i rischi e le opportunità determinate dall’innovazione tecnologica.

Siamo convinti che affrontare con incisività questo ritardo, eliminare i digital divide, sviluppare la cultura digitale con l’obiettivo di conquistare la leadership nello sviluppo ed applicazione delle potenzialità di Internet e delle tecnologie, costituisca la principale opportunità di sviluppo, con benefici economici e sociali per l’intero Paese.

Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche, nessuna esclusa, sollecitando il loro impegno a porre concretamente questo tema al centro del dibattito politico nazionale.

Chiediamo, entro 100 giorni, la redazione di proposte organiche per un’Agenda Digitale per l’Italia coinvolgendo le rappresentanze economiche e sociali, i consumatori, le università e coloro che, in questo Paese, operano in prima linea su questo tema.

Richiamiamo l’attenzione di tutte le forze politiche, gli imprenditori, i lavoratori, i ricercatori, i cittadini, perchè non vedano in queste parole la missione di una sola parte, ma di tutto il Paese.

Un appello quasi disperato quello di Agenda Digitale, rivolto a tutte le forze politiche, al mondo dell’impresa e della ricerca perchè l’Italia può e deve puntare sulla tecnologia, le telecomunicazione e l’infrastruttura digitale per il proprio rilancio.

Ne abbiamo parlato diverse volte sulla Lega, sembra che le grandi opere siano solo strade, ferrovie e ponti, ma oggi è almeno altrettanto importante far viaggiare le idee e le informazioni oltre che merci e persone fisiche.

Tra i sottoscrittori illustri di Agenda Digitale troviamo Franco Bernabè (AD Telecom Italia), Paolo Bertoluzzo (AD Vodafone Italia), Carlo Castellano (AD Esaote), Leonardo Chiariglione (Presidente MPEG), Maurizio Decina (Politecnico di Milano), Stefano Quintarelli (pioniere di Internet in Italia) e tanti altri, a testimonianza dell’urgenza percepita nel Paese per le istanze del progresso digitale in tutti i settori (economia, sanità, educazione, ricerca, industria etc).

Ma cosa chiede Agenda Digitale?

Porre il Paese nelle condizioni di sviluppare appieno le potenzialità di Internet e delle nuove tecnologie vuol dire:

* LAVORO: creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, ad alto valore aggiunto, proiettati verso il futuro;
* IMPRESA: consentire a quello straordinario patrimonio rappresentato dalle nostre piccole e medie imprese di essere più competitive e generare nuova ricchezza;
* CITTADINANZA: continuare a migliorare trasparenza, semplificazione ed efficienza della Pubblica Amministrazione, con nuovi servizi per i cittadini;
* CULTURA: recuperare per il nostro Paese quel ruolo storico come esempio di imprenditorialità, ma anche come leader nella produzione di ricerca, sapere e innovazione;
* EQUITA’: ridare all’Italia un tessuto economico e sociale capace di valorizzare il talento, il merito, la competenza, il coraggio con maggiore equità nelle opportunità e nei diritti;
* DIRITTI: non solo garantire a tutti i cittadini l’accesso alla rete, ma anche porre “realmente” gli individui nelle condizioni di sfruttare appieno il potenziale espressivo, formativo, creativo e lavorativo fornito dalle nuove tecnologie, individuando anche forme efficaci di tutela della persona.

E cosa serve per ottenere questo risultato:

Per ottenere questi risultati è necessario andare oltre i provvedimenti in ambiti circoscritti. La sfida è quindi dare al Paese una strategia organica, una Agenda Digitale che ricomprenda almeno quattro aspetti:

1. Infrastrutture tecnologiche: per massimizzare l’inclusione, restare allineati alle principali economie ed assicurare la continuità operativa dei servizi essenziali
2. Servizi: sia servizi finali che infrastrutturali, includendo i necessari standard per l’e-business e per i beni digitali (o “neobeni puri”, secondo la definizione del CNEL)
3. Alfabetizzazione: per far conoscere e sperimentare a cittadini, imprenditori, funzionari e classe dirigente i vantaggi della digitalizzazione
4. Regolamentazione: le norme giuridiche e regolamentari da adottare riguardanti la cittadinanza digitale nonchè in materia di transazioni tra privati e con la PA, con una rilettura delle filiere in termini di ri-organizzazione di rapporti tra le imprese e tra queste e i fornitori di servizi di supporto

Naturalmente, l’organizzazione dei lavori non può prescindere dal coinvolgimento sistematico e strutturato degli stakeholder per garantire l’apporto delle intelligenze operative multidisciplinari necessarie.

Che cosa possiamo fare noi?

Intanto diffondere la conoscenza di questa iniziativa, aderire, ma sopratutto partecipare , anche attraverso Facebook.

Ottima segnalazione di fuchikoma.

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