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[i][b]Il mondo è cambiato perchè tu sei fatto d’avorio e d’oro – La curva delle tue labbra riscrive la storia[/b][/i]

Per chi non avesse riconosciuto la citazione iniziale, è tratta da “Il ritratto di Dorian Gray”, romanzo di Oscar Wilde che diverrà un manifesto dell’estetismo.
Dopo anni, verrà ripresa da Todd Haynes ed ostentata in “Velvet Goldmine”, intenso film sulla storia del movimento glam rock.
Ma cosa fu realmente il glam rock?
Se ne potrebbe discutere per ore, senza arrivare ad una definizione precisa. Nessun articolo riuscirà mai a tradurre le possibili sensazioni suscitate dal vedere un’esibizione di David Bowie. La sua ricercatissima ambiguità, la sua trasgressione. Chi ignora l’argomento che stiamo trattando, non ci penserebbe su due volte nel definire semplici “effeminati” quegli artisti che all’inizio degli anni ’70 sconvolsero il mondo e la storia dell’hard rock con il loro look innovativo, estroso e tremendamente provocatorio.

L’ascesa:
[more]Il sessantotto stava passando ed i figli dei fiori si apprestavano a divenire un piacevole ricordo quando in Gran Bretagna scoppiò la mania del glamour. David Bowie, gli Slade, i T. Rex, Brian Eno: uno dopo l’altro, sempre più artisti iniziarono a ribellarsi al triste grigiore britannico con un’esplosione di capelli cotonati, pantaloni aderenti e giacche in pelle, trucco tremendamente appariscente, chiome dai colori più disparati, paillettes e lustrini: l’importante era essere pomposi, sgargianti ed estremamente anticonvenzionali.
La loro rivoluzione non fu propriamente musicale, in quanto le sonorità che utilizzavano erano per lo più un mix di hard rock e pop, caratterizzate spesso da tonalità molto alte ed a volte anche falsetti; ma, dopo tutto, non era certo solo dalla sue composizioni che si riconosceva un artista glam rock: la vera innovazione era l’atteggiamento, l’aspetto, i temi: iniziavano gli anni del “sesso, droga e rock ‘n’ roll”, i protagonisti del movimento non ebbero problemi a dichiararsi platealmente bisessuali, ed i loro testi narravano di rivoluzioni giovanili e mondi utopici ma anche di piacere, divertimento, alcool ed amplessi.[/more]

Il successo:
[more]A detta di molti critici, l’apice del movimento fu raggiunto con due concept album di Bowie: prima “The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” ed il successivo “Aladdin sane” che vedevano lo stesso Bowie impersonare nei suoi tour i panni di Ziggy, una “rockstar di plastica” (come egli stesso amava definirla), eroe di un ipotetico mondo prossimo all’apocalisse, vestito con futuristici indumenti da fumetto, capelli cotonati dal colore arancione e pesantemente truccato.
Conciato così, Bowie-Ziggy era ormai diventato un’icona popolare: i suoi concerti contavano centinaia di migliaia di fan che pendevano dalle sue labbra rosso fuoco, sui giornali fioccavano le controversie ed innumerevoli erano le critiche rivolte alla sua ambiguità sessuale che aveva disinibito i giovani e sconvolto gli adulti.
Ma nessuna critica perbenista avrebbe ormai potuto bloccare ciò che si era creato: il glam rock non fu una semplice moda, fu una corrente di pensiero dal chiaro stampo libertino che non solo coinvolse le masse di fans, ma finì anche per influenzare artisti londinesi ormai affermati nel campo musicale, quali i Queen ed Elton John.
Dopo aver conquistato prima il Regno Unito e poi il resto d’Europa, il glam emigrò oltreoceano: New York, Detroit, Brooklyn e tante altre città americane lo accolsero a braccia aperte; lo stesso fecero gli artisti degli U.S.A: a gettare le basi del Glam statunitense furono i KISS, Lou Reed con i suoi Velvet Underground, Iggy Pop (storico leader dei The Stooges), Jobriath e i New York Dolls.[/more]

La fine:
[more]Nonostante il successo mondiale, però, il movimento Glam Rock non durò moltissimo: dopo circa un decennio passato in auge, andò pian piano affievolendosi o trasformandosi: nel 1977 in Gran Bretagna nascevano i Sex Pistols, icona della corrente punk che, lentamente, forse a causa della sua totale sfrontatezza, assorbì gran parte delle attenzioni che erano state precedentemente riservate agli ambigui rocker degli anni passati.
Ancora oggi, tuttavia, qualche band torna a far nominare il Glam tentando di riportare alla luce quelli che furono gli anni d’oro: un lampante esempio sono stati i The Darkness, che, per problemi legati alla droga si sono sciolti dopo soli due album pubblicati.[/more]

Il Glam Rock, però, non è stato dimenticato: nonostante non ci siano attualmente moltissime band attive, i nomi di David Bowie, Brian Eno, Freddy Mercury, l’ “iguana” Iggy Pop e gli altri protagonisti del movimento sono ormai incisi in avorio ed oro nelle pagine della storia del Rock and roll.

P.S.[more]
per chi non l’avesse notato, io sono un nuovo autore, appena promosso dal buon Itomi! Ho un’infinità di interessi e passioni che non sto qui ad elencarvi (anche perché sono già stato trolleggiato nell’apposito topic di presentazione) ma ho deciso di aprire la mia “carriera” qui su Lega Nerd con questo articolo che avevo già scritto tempo fa, incentrato su una delle mie più grandi passioni: la musica. Spero che vi piaccia e alla prossima![/more]

E adesso correte tutti ad ascoltare [URL=http://www.youtube.com/watch?v=muMcWMKPEWQ]Starman[/URL]!