Qualunquemente

Visto che sabato sono andato a vedere Qualunquemente vorrei esporre alcune mie riflessioni sulla pellicola, traducendo per l’uomo comune ‘na recensione.

Trama
Cetto La Qualunque, piccolo imprenditore calabro, ritorna nella sua terra natia dopo quattro anni di esilio all’estero, a causa di “piccoli” problemi legali.

Dopo gli iniziali festeggiamenti per il suo ritorno i suoi amici/compari lo avvertono dell’ondata di legalità che rischia di colpire il suo paese se l’infame De Santis venisse eletto sindaco alle ormai vicine elezioni.

Un po’ costretto, un po’ consigliato e un po’ per volontà sua Cetto accetta di correre anche lui per la poltrona di sindaco.

E qui inizia l’avventura del nostro politico preferito, fra comizi, dibattiti in tv, propaganda fra il comune volgo e l’aiuto di uno strano “specialista”.

Personaggi principali
Cetto La Qualunque: interpretato da Antonio Albanese, beh Cetto è Cetto, e se non lo conosci ‘N tu’u culu a te e a tutta la tua famiglia!

Jerry: interpretato da Sergio Rubini, è lo “specialista”, la versione italiana di Mr. Wolf da Pulp Fiction, un milanese dichiarato/barese rinnegato che aiuta Cetto nella sua scalata al potere locale.

Carmen: interpretata da Lorenza Indovina, la moglie iper-gelosa di Cetto.

De Santis: interpretato da Salvatore Cantalupo, è la controparte politica di Cetto, cittadino onesto e “povero”, vittima delle angherie del nostro La Qualunque.

Pino “Lo straniero”: interpretato da Nicola Rignanese, lo straniere perché è pugliese, Pino è la spalla, o meglio, il servetto di Cetto.

Tenente Cavallaro: interpretato da Antonio Gerardi, cerca di buttare in galera Cetto sin da prima dell’esilio.

Melo: interpretato da Davide Giordano, è il figlio di Cetto, ma anche il suo esatto opposto: timido, introverso, gira in moto con il casco! Nelle ultime scene subirà una trasformazione radicale.

Considerazioni personali
Inizio con una piccola premessa:
Qualunquemente non è un film comico.

Non è comico perchè è di satira, questo film è un documentario sulla realtà odierna italiana, sia dal punto di vista politico che culturale, dove non vince l’onesto, vince il ricco potente e spregiudicato.

Non fraintendetemi il film fa ridere eccome, ma la risata non è quella grassa che si fa con i film stile “Natale in Burundi”, o almeno mi dicono che qualcuno ride, a me fanno solo piangere per la triste fine del cinema italiano.
La risata qui serve per non piangere perché ogni singola battuta è una constatazione della condizione italiana.

È una risata che esorcizza il dolore.

Chiudo questa parentesi e vado avanti.
Questa pellicola mi è piaciuta molto, sia per i motivi sopracitati, che soprattutto per gli attori.

Ogni attore è azzeccato per il proprio ruolo, questo era certo per Albanese dato che il personaggio è suo.
Sergio Rubini porta sullo schermo un personaggio fantastico, per la maggior parte delle scene pervaso da una calma quasi mistica e pervaso allo stesso tempo da un fastidioso accento milanese, nei momenti in cui Cetto lo fa inca**are di brutto gli parte la parlate barese che fa ridere, non c’è niente da fare, senza offesa per i baresi eh!

Ma il personaggio che più ho apprezzato dopo Cetto è stato Melo.
Giordano è semplicemente perfetto per questo ruolo e il personaggio è caratterizzato splendidamente.

Il contrasto tra la personalità del padre e quella del figlio è una cosa quasi inaspettata, uno in teoria si aspetterebbe la copi in miniatura di Cetto no?

Dico solo che in tutte le scene in cui lui compariva spaventavo la sala con le mie risate.

Conclusioni
Alla fin fine a questo film do un 8/10, perchè sì è un’ottima pellicola sotto molti aspetti, ma in altri non è proprio perfetta.

Mi è dispiaciuto che alcuni personaggi non vengono approfonditi più di tanto, Pino, De Santis, Cavallaro anche Melo in un certo senso, vengono quasi ignorati, a favore di altre due protagoniste (che non svelo per motivi di spoiler) che facendo i conti ai fini della trama non servivano a un emerito cazzo.

Bonus Clips
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