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Che i cibi si conservino sotto sale è cosa risaputa.
Ma che dei batteri siano resistiti per ben 34 mila anni all’interno di alcuni cristalli di sale non può che sorprendere.
La scoperta è stata effettuata da Brian Schubert, assistente ricercatore dell’Università delle Hawaii. Nel corso di uno studio di un campione di cristalli di sale provenienti dalla Death Valley ha ritrovato all’interno una piccola colonia di batteri in stato di ibernazione ancora vivi.
Come è potuto accadere? I batteri ritrovati sono [i]alofili[/i], ossia riescono a vivere in ambienti con concentrazione salina molto elevata, insostenibile per altre forme di vita.
Il nutrimento necessario alla loro sopravvivenza in tutti questi anni gli è stato fornito da un tipo di alga rimasta intrappolata nel sale, una Dunaliella, la quale è anch’essa alofila.
I batteri hanno sfruttato quel nutrimento esclusivamente per mantenersi in vita, restando immobili per tutto il tempo.
Per uscire dallo stato di ibernazione i batteri hanno impiegato oltre due mesi, adesso addirittura hanno ripreso a riprodursi.
Ancora non è chiaro come sia possibile che il loro DNA non si sia degradato nel tempo, si suppone che siano in grado di rigenerarlo, saranno studi futuri a stabilire come.
[url=http://www.geosociety.org/gsatoday/archive/21/1/abstract/i1052-5173-21-1-4.htm]La pubblicazione della scoperta.[/url]
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