Chet Baker

Chet Baker, genio e sregolatezza, entrato anche lui nel mito per quella sua morte misteriosa. […] Sempre alle prese con la schiavitù della droga, sempre alle prese con la legge, col carcere, con gli spacciatori che gli hanno anche spaccato la bocca. Eppure ugualmente candido, poeticamente sbalordito da tutto ciò che gli accadeva intorno.
(Vittorio Franchini)

Warning: gran parte dell’articolo l’ho copiata spudoratamente da wikipedia, quindi se volete potete insultarmi per la mia pigrizia.

Biografia
Figlio di un chitarrista, nato (il 23 dicembre 1929) e cresciuto a Yale nello stato americano dell’Oklahoma, si trasferì successivamente nella California meridionale, dove trovò successo come trombettista di rilievo a partire dal 1951, quando fu scelto da Charlie Parker per suonare nella sua band in una serie di concerti nella West Coast. Nel 1952, Baker si unì al Gerry Mulligan Quartet, divenendone in breve una delle punte di diamante, per via delle sue capacità espressive fuori dal comune. In particolare, fu portato alla notorietà dall’assolo da lui eseguito nella registrazione di My Funny Valentine eseguita dal quartetto. Dopo il declino quasi immediato del gruppo per via dei problemi di droga di Mulligan (che fu in carcere per un certo periodo) e per i disaccordi, economici e caratteriali fra lui e Chet, Baker fondò una propria jazz band, in cui, oltre a suonare la tromba, copriva anche il ruolo di cantante. Nel 1954, Chet Baker vinse il premio di migliore strumentista nel sondaggio della rivista Down Beat, battendo tra gli altri anche Miles Davis, Dizzy Gillespie e l’astro nascente Clifford Brown. A partire dai primi anni sessanta, Baker iniziò anche a suonare il flicorno durante le sue esibizioni.
Tuttavia, la carriera di Chet Baker fu anche caratterizzata dai suoi problemi di droga, che ebbero un impatto notevole sul successivo declino della stessa. In particolare, la sua dipendenza dall’eroina gli causò anche numerosi problemi legali, inclusa una detenzione di oltre un anno in Italia nel carcere di Lucca, e successive espulsioni da Germania Ovest e Inghilterra.
Nel 1966 Baker sparì dalla scena a causa di gravi problemi ai denti anteriori, che dovette farsi estrarre. La causa di questi problemi non è mai stata completamente chiarita. Baker raccontò spesso di di essere finito in una rissa dopo un concerto e di essere stato aggredito da alcuni uomini di colore che gli avevano spaccato una bottiglia in faccia, lacerandogli le labbra e danneggiandogli i denti anteriori. La veridicità di questo racconto è sempre stata dubbia: molti amici e conoscenti parlarono di un confronto con uno spacciatore dovuto a problemi di pagamento di una fornitura di droga. Pare anche che l’uso dell’eroina avesse già lasciato il segno sulla sua dentatura. È comunque certo che dovette farsi estrarre i denti perché non riusciva più a suonare a causa del dolore che gli provocavano. Dopo qualche tempo, un appassionato che lo riconobbe nel commesso di una pompa di benzina e lo aiutò a rimettersi in sesto, facendogli anche trovare i soldi per sistemarsi la bocca. Baker dovette imparare a suonare la tromba con la dentiera, cosa considerata estremamente difficile, e il suo stile dovette adeguarsi.
Parzialmente disintossicato, Chet Baker si trasferì a New York, dove ricominciò a registrare con altri rinomati musicisti jazz, come Jim Hall (con cui incise l’ottimo “Concierto”), per poi infine ritornare a vivere in Europa. Famosa la sua collaborazione con l’artista inglese Elvis Costello, insieme a lui compose molte canzoni, tra le quali You don’t know what love is e Shipbuilding, celebre il suo commovente assolo di tromba.
Baker si trasferì quasi permanentemente fuori dagli Stati Uniti, frequentando soprattutto l’Europa – dove aveva diversi amici tra i musicisti – e tornando spesso in Olanda, dove le permissive leggi sui narcotici gli permettevano di soddisfare in maniera relativamente facile la sua dipendenza, che era ormai tornata ai livelli consueti . In questi suoi ultimi anni di vita frequentò molto il flautista italiano Nicola Stilo, che era una sua scoperta e che gli rimase accanto fino agli ultimi giorni di vita.
Il 13 maggio 1988, Chet Baker morì, cadendo da una finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam, probabilmente sotto l’effetto di droghe. Le circostanze della sua morte furono piuttosto oscure, ma la versione dell’incidente resta comunque la più accreditata. La targa posta a memoria all’esterno dell’albergo recita:

Il trombettista e cantante Chet Baker morì in questo luogo il 13 maggio 1988. Egli vivrà nella sua musica per tutti quelli che vorranno ascoltarla e capirla

Chet Baker fu sepolto nel cimitero di Inglewood, in California. Il 2 luglio 2005 è stato dichiarato “Chet Baker Day” dallo stato natìo di Baker, l’Oklahoma.
Chet Baker ha lasciato numerosissime registrazioni, molte delle quali eseguite essenzialmente per il suo continuo bisogno di soldi per le droghe. Di conseguenza, la sua discografia è considerata abbastanza poco omogenea, sebbene secondo alcuni critici sia intuibile una maggiore maturità artistica nelle ultime registrazioni.

Sapevate che…
Chet Baker suonò due trombe in particolare: una Martin committee e una Conn connstellation per quasi tutta la sua carriera.
Wordpress, la piattaforma di “personal publishing”, ha denominato una versione, la WordPress 2.8 Baker, in onore del famoso trombettista e vocalist.
Chet Baker compare, nella parte di se stesso, nel film italiano Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci, del 1960; potete vederlo in scena qui.

Considerazioni personali
Posso dire solo due cose:
È il mio jazzista preferito.
E se non lo capite ascoltando questo brano siete delle persone senza cuore.

Wkipedia

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