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Dopo i 40 calano le diottrie, ma prima di farci l’abitudine, capita spessissimo di dimenticare gli occhiali, e allora?
Allora mi sono ricordato di quando facevo le fotografie con le scatole dei medicinali, senza obiettivo, bastava fare un buco al centro dello scatolo, poi in una stanza buia infilavo la pellicola nello scatolo e coprivo il buco con un dito, uscivo fuori, posizionavo la scatola e lasciavo alcuni minuti il tutto in esposizione (pellicola lith a fogli) poi richiudevo il buco con il dito e andavo a sviluppare.
La luce, in qualsiasi ambiente è diffusa perchè proviene da tutte le direzioni, per fare una foto o impressionare la retina deve invece essere diretta, puntiforme, questo normalmente avviene tramite una lente, facendo invece un piccolissimo buco in un cartoncino, dall’altra parte la luce diventa diretta e puntiforme o quasi, i raggi che passano dal buco, sia perpendicolarmente che diagonalmente non sono sfocati dalla luce rifrangente, quindi solo i raggi che passano dal buco vanno ad impressionare, ognuno, la parete perpendicolare al raggio stesso.
Dato che ad una certa età i muscoli dell’occhio fanno fatica a chiudere la pupilla, passa troppa luce e quindi risulta difficile focalizzare, in mancanza di occhiali è possibile fare un piccolo forellino in un biglietto del metrò e guardarci attraverso per leggere, per esempio, le indicazioni di un medicinale scritte troppo in piccolo.

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In alternativa se non avete un cartoncino o peggio non avete uno spillo o una graffetta (uà, ma siete sfigati) potete stringere una mano a pugno, creare un piccolo forellino nella spirale del mignolo e guardarci attraverso.
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