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Ivo Milazzo, vero artista del fumetto, noto soprattutto come disegnatore di Ken Parker, presenta a Lucca un’opera particolare intitolata “Emozioni”; un volume di pregio, un libro d’arte e da collezione, rilegato e con sovracoperta, e realizzato in una stamperia storica di Roma.

Nulla di tutto questo è stato fatto per caso: la casa editrice “Spazio Corto Maltese”, nella persona di Carlo Bazzan, ci tiene a sottolineare come la loro intenzione sia di “voler fare le cose bene” per un’opera che non solo è tutta a colori (tranne qualche immagine in bianco e nero), ma che è stata realizzata con la tecnica dell’acquerello.

Ivo Milazzo spiega come questa scelta sia dovuta al fatto che l’acquerello è mutevole, lo si vede cambiare sotto i propri occhi, ed è quindi in grado di dare alle tavole un aspetto dinamico come poche altre tecniche riescono a fare.

Le immagini su carta hanno una resa decisamente migliore rispetto a quelle a video (di cui qui sotto vi proponiamo alcune foto che però, proprio per questo motivo, danno solo una vaga idea dell’opera vera e propria). C’è inoltre stata un’estrema cura nel processo di stampa per fare in modo che le immagini fossero il più fedeli possibile all’originale: infatti, non è stata usata la stampa digitale, bensì quella in offset tramite lastre di alluminio. L’acquerello, inoltre, presenta grandi difficoltà di riproduzione con la quadricromia, e la realtà degli originali è sempre diversa.

Milazzo, nel corso del suo intervento, si concede più di un [i]excursus[/i] su argomenti vari inerenti il fumetto, quali ad esempio la sua concezione che l’arte dovrebbe essere alla portata di tutti oppure la ghettizzazione a tutt’oggi presente (seppur meno degli anni passati) del fumetto rispetto al libro. Effettua anche un raffronto fra certe tecniche e l’uso del computer; non demonizza certo lo strumento elettronico, ma afferma che chi se ne avvale deve conoscerne le potenzialità, altrimenti si rischia di creare monotonia, immagini ferme.

Ma ovviamente non poteva mancare la domanda su Ken Parker, una costante di tutti gli incontro con lui o Giancarlo Berardi (lo sceneggiatore di KP). Il problema che impedisce l’uscita di uno o più nuovi albi di Ken Parker è sempre economico, dato che qualunque editore vuole rientrare del suo investimento, ma per questo sono necessari determinati numeri di vendita, cosa tutt’altro che scontata anche per una testata storica che godrebbe ancora di uno zoccolo duro di affezionati.

Ma, come afferma Milazzo, siate fiduciosi! Finché lui e Berardi sono vivi, c’è speranza!

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