Il 7 febbraio del 1910 il capitano della H.M.S. Dreadnought, la nave da guerra più potente della marina inglese, ricevette un telegramma ufficiale dall’entourage dello stato della Abissinia: l’imperatore abissino stava per arrivare in visita alla sua nave!
Nonostante il brevissimo preavviso il capitano non fece certo sfigurare la sua grandiosa nave e fece mettere sull’attenti tutti i suoi marinai in coperta in attesa dell’imperatore.
Poche ore più tardi effettivamente la delegazione abissina arrivò: lui e i suoi accompagnatori in bellissimi vestiti africani si presentarono e vennero accolti in pompa magna, con tanto di orchestra e bandiere sventolanti.
Il capitano poi si affrettò a far fare un bel giro della nave agli africani mostrando di volta in volta tutte le incredibili armi e prodezze della Dreadnought, che era effettivamente uno splendore tecnologico per quei tempi.
Gli africani, di contro, rispondevano esclamando un “Bunga, Bunga!” ad ogni meraviglia che il capitano gli mostrava.
Di Bunga! in Bunga! il giro finì tra il compiacimento del capitano e dei suoi luogotenenti. Gli africani tornarono da dove erano venuti e la visita poteva essere definita un successo per la marina inglese.
Non fosse che in realtà il gruppo di africani non erano per niente l’imperatore e i suoi aiutanti. Non erano neanche africani. Erano un gruppo di ragazzi inglesi di buona famiglia che avevano architettato uno degli “scherzoni” più famosi della storia.
Pochi sanno infatti che il modo di dire “Bunga Bunga”, tanto in voga in questi giorni grazie a Mr.B e usato anche in una famosa barzelletta, ha origine da questo scherzo.
Già due giorni dopo i giornali inglesi riempirono le prime pagine di articoli sullo scherzo:
“Bunga Bungle!” titolò il Western Daily Mercury, giocando sulla parola “Bungle” che significa pasticcio… i marinai inglesi venivano accolti da sfilze di “Bunga, Bunga!” per le strade e ci fu chi propose di cambiare il nome alla H.M.S. Dreadnought… in “Abyssinian”.
La Marina spedì la Dreadnought in alto mare per evitare che se ne parlasse più (e che i suoi marinai venissero presi per il culo ad ogni piè sospinto..) e tentò inizialmente una azione legale contro i ragazzi, ma poi ci ripensò per evitare ulteriore pubblicità all’accaduto.
Si accontentò di una punizione molto in stile college inglese: i ragazzi vennero infatti (tutti tranne Virginia) sculacciati con un bastone.
La storia finì li.
Nel 1915 la mitica Dreadnought riuscì ad affondare un temibile sommergibile tedesco che aveva già affondato numerose imbarcazioni inglesi: arrivarono a bordo per il capitano decine di telegrammi di congratulazioni, ma solo uno riportava unicamente due parole: “Bunga, Bunga!”, complimenti.
- Dreadnought hoax (wikipedia.org)