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[quote]Se uno vede una cosa strana, che non capisce, ne ha paura. Se gli insegni a vederne la bellezza diventa parte di loro.[/quote]
Film biografico tratto dal libro scritto dalla moglie dello stesso Bruce, Linda Lee.
Il lungometraggio illustra in modo incisivo la vita dell’uomo che ha lanciato definitivamente il genere cinematografico delle arti marziali. La trama intessuta non si limita a un superficiale riepilogo di eventi, ma costruisce una credibile e affascinante struttura intorno a un mito come quello di Bruce Lee. Passando attraverso le speranze giovanili fino ad arrivare alle disillusioni della maturità e i problemi con la famiglia, arriveremo a scoprire la forza interiore e l’immagine positiva di un uomo come tanti, con i suoi difetti e le sue paure.
Se le scene di combattimento risultano non di fortissimo impatto (diciamo che non è principalmente un film di arti marziali), la buonissima prova di Jason Scott Lee compensa tali mancanze.
Alcuni elementi surreali, da leggere in chiave psicologica, risultano inaspettatamente suggestivi e collegano la misteriosa morte di Bruce a quella dello sfortunato figlio Brandon, che morirà durante le riprese de Il Corvo, film che gli avrebbe regalato il successo.
Nel contesto di un genere non semplice, quello della ricostruzione biografica, il film non è banale e ricorda degnamente e con il giusto rispetto un personaggio leggendario.
[title]Trama[/title]
Il piccolo Bruce Lee di Hong Kong, viene introdotto allo studio delle arti marziali dal padre, che cerca di insegnargli i valori tradizionali e proteggerlo dalle paure che lo perseguitano.
Crescendo si trova diverse volte a mettere in pratica la disciplina imparata per risolvere situazioni di pericolo, ma durante una scazzottata riduce in fin di vita un ragazzo inglese.
Per questo incidente viene spedito dal padre a San Francisco, dove si guadagnerà da vivere facendo il lavapiatti in un ristorante.
Bruce comincia a studiare filosofia e a dar vita ad una nuova disciplina marziale, che coinvolge i movimenti aggraziati della scherma e la potenza della boxe, evitando il kata.
Bruce crede fermamente in ciò che ha imparato e si trova a sperimentare nella vita quotidiana.
Il nuovo scopo della sua vita è far si che questa nuova disciplina venga riconosciuta e approvata dalle federazioni di arti marziali, in modo da aprire una palestra di Jeet Kune Do aperta a chiunque…
Ma dovrà fare i conti con la discriminazione raziale, il successo che riscuoterà nella sua terra, l’amore che ha trovato in america e i vecchi fantasmi che torneranno a tormentarlo.
[title]Curiosità[/title]
Jason Scott Lee non aveva alcuna esperienza nel campo delle arti marziali, ma era un discreto ballerino. Venne scelto per il ruolo principale perchè si ritenne che un ballerino potesse replicare in modo più accurato le movenze di Bruce Lee. Venne allenato soprattutto per questa parte ed ebbe numerose controfigure.
Il regista di “The green hornet” fu interpretato da Van Williams, che interpretò The green Hornet nella serie originale.
Il film che Bruce e Linda guardano assieme al cinema la prima volta è Breakfast at Tiffany’s.
Quando Bruce Lee sconfigge l’uomo che gli ruppe la schiena alla dimostrazione di karate e si allontana dal ring, si intravede un vecchio uomo canuto: egli è l’uomo che ha allenato Jason Scott e che in precedenza era allievo di Bruce Lee.
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