In occasione del GTC di San José, Adobe ha presentato al pubblico una tecnologia, ancora allo stato embrionale, ma che potrebbe in futuro rivoluzionare il nostro modo di scattare le fotografie.
Plenoptical rendering, questo il nome della tecnica, si compone di una lente speciale, composta da più lenti (vedi video), che riprendono l’immagine da più punti di vista diversi, e con diversi punti di messa a fuoco. Le immagini multiple generate, vengono analizzate e, in fase di post-produzione, è possibile variare il punto di messa a fuoco, la posizione dell’inquadratura (entro certi limiti, ovviamente), oltre a poter generare le immagini stereoscopiche che tanto piacciono a Code.
Il limite attuale è dato dal fatto che il gran numero di lenti comporta l’utilizzo di un sensore dalla risoluzione elevatissima (la risoluzione finale della foto è quella totale diviso il numero delle microlenti), oltre che dalla potenza della GPU utilizzata per il rendering.
Come sempre in questi casi, il tempo deciderà se siamo di fronte ad una rivoluzione, o ad un puro esperimento.
Qui trovate i documenti pubblicati dai ricercatori al riguardo: http://www.tgeorgiev.net/CVPR2010/SeagullF.html
Fonte: notizia letta stamattina, e bazingata anche da pax e silicon