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[url=http://en.wikipedia.org/wiki/Gynandromorph]Ginandromorfo[/url] deriva dal greco e vuol dire che ha morfologia sia femminile che maschile.
Il pollo che vedete è per metà circa maschio e metà circa femmina. Intendo proprio metà.
La determinazione del sesso nei mammiferi è chiara e facile. Ad un certo punto dello sviluppo (sì, di default siamo tutti donne) se c’è l’Y parte una cascata ormonale che fa sviluppare i testicoli (-> uomo), altrimenti (XX) si formano le ovaie (->donna).
Ma in altri animali non è così chiaro. Il pollo ha il sistema Z/W: maschio ZZ, femmina ZW. La vera differenza è che le cellule di pollo hanno la loro [b]identità sessuale[/b] ben definita, quelle di mammifero NO. Una cellula “maschio” XY stimolata con ormoni femminili può diventare “femmina”, e viceversa con quelle “femmine”. Un pollo fatto di un mix di cellule ZZ e ZW si sviluppa letteralmente metà pollo e metà gallina, mentre se facessimo lo stesso con un uomo si svilupperebbe in maniera “mista”, con prevalenze a seconda del “sesso” delle cellule delle gonadi.
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La ginandromorfia si può osservare, come dismorfismo sessuale, anche negli insetti, nei lepidotteri (farfalle con un’ala coi colori del maschio e una con quelli della femmina, molto affascinante), nei crostacei.
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L’articolo completo su [url=http://blogs.discovermagazine.com/notrocketscience/2010/03/10/every-cell-in-a-chicken-has-its-own-male-or-female-identity/]DiscoverMagazine[/url], con spiegazioni più dettagliate.