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Da una collaborazione tra l’azienda produttrice di enzimi danese [url=http://www.novozymes.com/en]Novozymes[/url], Beijingbased China Petroleum e Cofco, società agricola di stato, potrebbe nascere un impianto per la produzione di 3 milioni di galloni/anno di bioetanolo.
Il bioetanolo verrebbe prodotto utilizzando fusti e foglie di mais, dagli scarti agricoli.
Cufco ha già maturato esperienza da un impianto analogo ma su piccola scala. Nel nuovo impianto verrebbero sfruttati i nuovi enzimi Cellic CTec2 di Novozymes. Il bioetanolo di nuova concezione viene prodotto non più da fonti energetiche che entrano in competizione con l’alimentare, ad es. il mais, bensì da fonti di scarto, ad es. melassi (in Brasile) e scarti agricoli.
Dagli scarti agricoli si cerca di “smontare” la cellulosa (20-40% della biomassa) per dare in pasto al lievito gli zuccheri 6C (glucosio). Questo passaggio è molto costoso perché utilizza enzimi. I nuovi enzimi della Novozymes promettono di abbattere i costi perché se ne usa la metà.
La tendenza è ottenere etanolo bio, in maniera pulita, a basso costo e non entrando in competizione con l’alimentare. L’etanolo viene poi usato come alternativa eco-friendly al petrolio, come fonte energetica.
L’obiettivo è arrivare a produrre etanolo da cellulosa a 2,25$/gallone, più un ulteriore abbattimento di costo grazie alle tasse governative in modo da essere competitivo sul mercato con l’etanolo da mais (1,50-1,60$/gallone).
[url=http://www.eubia.org/fileadmin/template/main/res/pics/about_biomass/Biofuels_for_transport/DOE_Biomass_to_Ethanol.jpg]Qui[/url] trovate un’infografica sul processo, da cui è tratta l’immagine sopra.
La nuova sfida è mettere in piedi un procedimento che sfrutti non solo la cellulosa (quindi glucosio 6C), ma anche l’emicellulosa (fatta da zuccheri 5C). Questo passaggio aumenterebbe la resa teorica di molto. Ma occorre fare pesanti lavori di ingegneria metabolica sul lievito per fargli “digerire” gli zuccheri a 5C.
E in Italia? Stiamo costruendo centrali a carbone…
Fonte: [url=http://www.nature.com/nbt/index.html]Nature Biotechnology[/url] Agosto 2010.